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Foglie tutte più brevi di 2 cm. Pianta più bassa di 20 cm, tipica di prati aridi
Euphorbia triflora Schott, Nyman & Kotschy subsp. kerneri (Huter ex A. Kern.) Poldini
L’euforbia di Kerner, o eufobia della Carnia, è un’entità appartenente a una
specie con areale illirico esteso all'Italia nord-orientale; la sottospecie
kerneri
ha distribuzione concentrata sugli alvei dei fiumi torrentizi del Friuli e del
Veneto (Fella, Tagliamento, Meduna, Cellina, Piave); nell'area di studio la
specie è piuttosto rara e confinata a quote basse. Cresce sui greti dei torrenti
su substrati ghiaiosi, di solito di natura carbonatica, nei magredi e in pinete
molto aperte, dalla fascia submediterranea a quella montana inferiore. Il lati-
ce è velenoso: molto irritante per le mucose, può scatenare reazioni fotoaller-
giche. Il nome generico deriva da Euforbo, medico del Re Giuba II di Mau-
ritania (I sec. a.C. - I sec. d.C.), che secondo Plinio scoprì l'euforbia e le sue
proprietà; la sottospecie è dedicata a A. J. Kerner von Marilaun (1831-1898),
professore di Botanica a Innsbruck. Forma biologica: camefita suffruticosa.
Periodo di fioritura: maggio-luglio.
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Foglie (almeno quelle basali) più lunghe di 2 cm. Pianta più alta di 20 cm, di ambienti boschivi
Euphorbia amygdaloides L. subsp. amygdaloides
L’euforbia delle faggete, o euforbia-mandorlo, è una specie a distribuzione
centroeuropeo-caucasica presente in tutte le regioni d'Italia (salvo che in Val
d'Aosta), con tre sottospecie. La distribuzione regionale si estende a quasi
tutto il territorio, con un'ampia lacuna nella porzione centrale della pianura
friulana; nell'area di studio la specie è diffusa e comune nelle faggete. Cresce
in faggete, abetine, boschi misti mesofili di latifoglie decidue, prati e radure
fresche, dalla fascia submediterranea a quella montana, ove trova l'optimum.
Il latice è velenoso: molto irritante per le mucose, può scatenare reazioni
fotoallergiche. Il nome generico deriva da Euforbo, medico del Re Giuba II
di Mauritania (I sec. a.C. - I sec. d.C.), che secondo Plinio scoprì l'euforbia
e le sue proprietà; il nome specifico, dal greco 'amygdalos' (mandorlo), si
riferisce alle foglie allungate, simili a quelle del mandorlo. Forma biologica:
camefita suffruticosa. Periodo di fioritura: aprile-ottobre.
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Foglie (almeno quelle basali) chiaramente picciolate
816
815
Foglie tutte senza picciolo ben distinto
829
816
Foglie lucide, sempreverdi, tutte basali, con sporangi allungati sulla pagina inferiore (felce)
Asplenium scolopendrium L. subsp. scolopendrium
L’asplenio scolopendra è una felce a vasta distribuzione circumboreale pre-
sente in tutte le regioni d'Italia (salvo forse che in Val d'Aosta). La distri-
buzione regionale è di tipo tendenzialmente prealpico-carsico, con lacune
estese nella media e bassa pianura friulana e nella parte più settentrionale
del settore alpino; nell'area di studio la specie è piuttosto rara, salvo che nei
boschi di forra dell'Orrido del Lumiei, ove è localmente comune. Cresce
lungo le sponde di ruscelli, in forre e boschi umidi, prevalentemente nell'area
del faggio ma a volte anche più in basso. Il nome generico deriva dal greco
'a' (contro) e 'splen' (milza), per l'antico ed ingiustificato uso di
A. ceterach
contro i calcoli della milza; il nome specifico deriva dal greco 'skolopéndra'
(scolopendra) alludendo all'aspetto dei sori allungati sulla pagina inferiore
delle foglie, simili alle lunghe zampe di questi artropodi. Forma biologica:
emicriptofita rosulata. Periodo di sporificazione: gennaio-luglio. Syn.:
Phylli-
tis scolopendrium
(L.) Newman subsp.
scolopendrium
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Foglie di altro aspetto. Piante con fiori
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817
Foglie tutte disposte in rosetta alla base dei fusti
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817
Foglie presenti anche sui fusti
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818
Foglie molto più lunghe che larghe, lanceolate o lineari
819
818
Foglie con lamina ovata o ellittica, 1.2-2.5(-4) volte più lunga che larga
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1...,283,284,285,286,287,288,289,290,291,292 294,295,296,297,298,299,300,301,302,303,...508