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Foglie disposte a pettine su fusti striscianti e appiattiti
Selaginella helvetica (L.) Spring
La selaginella elvetica è una specie a vasta distribuzione eurasiatico-tempera-
ta presente lungo tutto l'arco alpino. La distribuzione regionale si estende a
quasi tutte le aree montuose del Friuli, con qualche lacuna nelle Alpi Carni-
che settentrionali e con numerose stazioni nell'alta pianura friulana, soprat-
tutto lungo il corso del Tagliamento; nell'area di studio la specie è diffusa ma
non molto comune. Cresce su pietre e rupi calcaree e dolomitiche, in am-
bienti piuttosto umidi e ombrosi, dalla fascia collinare a quella subalpina. Il
nome generico è un diminutivo del termine latino
Selago
che designava piante
simili ai licopodi, e allude alla somiglianza di alcune specie (non di questa)
a un piccolo licopodio; il nome specifico si riferisce alla Svizzera (Helvetia),
dove la specie è presente. Forma biologica: camefita reptante. Periodo di
sporificazione: giugno-luglio.
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Foglie non disposte a pettine su fusti striscianti e appiattiti
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Foglie aghiformi, disposte a spirale sui fusti
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Foglie squamiformi, appressate ai fusti e disposte in 4 serie
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Foglie di color verde chiaro, molli, con 1-5 grossi denti per lato. Pianta più bassa di 1 dm. Fusti non legnosi
Selaginella selaginoides (L.) P. Beauv. ex Schrank & Mart.
La selaginella alpina è una specie a vasta distribuzione circum-artico-alpina
presente lungo tutto l'arco alpino (salvo che in Liguria) e sull'Appennino
Emiliano, ove è molto rara. La distribuzione regionale si estende a tutte le
aree montuose del Friuli; nell'area di studio la specie è comunissima nei pa-
scoli di alta quota e scende a 1400 m sulle piccole morene del Passo Pura
antistanti il rifugio Tita Piaz. Cresce nei pascoli, su suoli a reazione da suba-
cida a neutro-basica ricchi in scheletro, spesso anche sulle vecchie morene,
dalla fascia montana a quella alpina. Il nome generico è un diminutivo del
latino
Selago
, che designava piante simili ai licopodi, e allude alla somiglianza
di alcune specie (come questa) a un piccolo licopodio; il nome specifico, che
significa ‘simile a una selaginella’, divene comprensibile considerando che
Linneo descrisse questa specie come
Lycopodium selaginoides
. Forma biologi-
ca: camefita reptante. Periodo di sporificazione: luglio-agosto.
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Foglie di color verde scuro, un po' rigide, a margine intero o finemente dentellato. Piante
solitamente più alte di 1 dm. Fusti un po' legnosi almeno alla base
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Sporangi all'ascella di foglie normali, non formanti una spiga apicale. Fusti ascendenti
Huperzia selago (L.) Bernh. ex Schrank & Mart. subsp. selago
Il licopodio abietino è una specie a vasta distribuzione da subcosmopolita a
circumboreale nell'emisfero settentrionale, presente lungo tutto l'arco alpino
e nell'Appennino centro-settentrionale. La distribuzione regionale si esten-
de su quasi tutte le aree montuose del Friuli; nell'area di studio la specie è
diffusa ma non molto comune, ad esempio nel Bosco della Stua e nel Bosco
Flobia, presso Passo Pura, nei dintorni di Casera Razzo ecc. Cresce in prati
montani e faggete fredde, spesso con roccia affiorante, a volte nelle torbiere,
con optimum dalla fascia montana superiore a quella subalpina. Il genere è
dedicato al medico e botanico tedesco Johann Peter Huperz (1771-1816); il
nome specifico allude alla vaga somiglianza con
Selaginella selaginoides
. Forma
biologica: camefita reptante. Periodo di sporificazione: luglio-settembre.
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Sporangi all'ascella di brattee (sporofilli) diverse dalle foglie normali, formanti una spiga apicale.
Fusti striscianti, radicanti ai nodi
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