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Genista tinctoria L.
La ginestra dei tintori è una specie a vasta distribuzione eurasiatico-sudeu-
ropea presente in tutte le regioni dell'Italia continentale. La distribuzione
regionale si estende su tutto il territorio; nell'area di studio la specie è diffusa
soprattutto a quote basse ma non molto comune. Cresce in boschi aperti di
latifoglie decidue, ai margini di boschi e nelle radure, in praterie submesofile
e nelle brughiere, su suoli da argillosi a sabbiosi, freschi ma subaridi d'estate,
da neutri a subacidi, dal livello del mare alla fascia montana. La pianta con-
tiene diversi alcaloidi che la rendono piuttosto tossica; ha anche proprietà
tintorie che derivano da glucosidi luteolinici presenti in tutte le sue parti, che
producono un colorante giallo impiegato sin dall'epoca romana per tingere
i tessuti. Il nome generico, di antico uso, deriva dalla radice celtica 'gen' che
indicava un arbusto; il nome specifico si riferisce all’uso tintorio. Forma bio-
logica: camefita suffruticosa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
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Fiori a simmetria bilaterale
Polygala chamaebuxus L.
La poligala falso-bosso è una specie delle montagne dell'Europa meridionale
comune lungo tutto l'arco alpino, più rara nell'Appennino centro-settentrio-
nale. La distribuzione regionale si estende a tutte le aree montuose del Friuli,
con qualche stazione anche nell'area collinare e nell'alta pianura friulana;
nell'area di studio la specie è abbastanza diffusa sui massicci calcarei, ad
esempio sul M. Tinisa a 1900 m e sul M. Tiarfin a 2100 m. Cresce in boschi
aperti anche degradati e ai loro margini, in prati aridi, in associazione con
rododendri e mughi, nei boschi di conifere, in pendii rocciosi, su substrati
prevalentemente calcarei, con optimum nella fascia montana. Il nome generi-
co, che in greco significa 'molto latte', deriva dalla credenza non confermata
che alcune specie aumentassero la produzione di latte nel bestiame; il nome
specifico, dal greco 'chamai' (terra, vicino alla terra, basso), si riferisce alla
somiglianza con un piccolo bosso per la forma e consistenza delle foglie.
Forma biologica: camefita suffruticosa/ nanofanerofita. Periodo di fioritura:
aprile-giugno, ottobre.
758
Fiori a simmetria raggiata
759
759
Foglie con lunghe ciglia bianche al margine. Frutto secco
Rhodothamnus chamaecistus (L.) Rchb.
Il rododendro cistino è un piccolo arbusto endemico delle Alpi orientali,
dalla Lombardia alla Slovenia, relitto della flora alpina preglaciale. La distri-
buzione regionale si estende su quasi tutte le aree montuose del Friuli eccetto
la parte meridionale delle Prealpi Giulie; nell'area di studio la specie è abba-
stanza diffusa e localmente comune al di sopra dei 1500 m, ad esempio sul M.
Tiarfin e sul M. Tinisa; nella profonda dolina posta sotto la Casera del Pura
raggiunge i 1380 m a causa dell'inversione termica. Cresce in luoghi rocciosi
su calcare e dolomia, con optimum nella fascia subalpina; a quote più basse
tende ad occupare luoghi più umidi ed ombrosi, a quote elevate si trova in-
vece in stazioni ben soleggiate. Il nome del genere deriva dal greco 'rhodon'
(rosa) e 'thamnos' (cespuglio), quello specifico deriva dal greco 'khamái' (a
terra, strisciante, basso) e significa 'basso cisto'. Forma biologica: camefita
suffruticosa. Periodo di fioritura: aprile-agosto.
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Foglie glabre. Frutto carnoso
760
760
Foglie opache di sopra e reticolate di sotto, senza punteggiature
Arctostaphylos uva-ursi (L.) Spreng.
L’uva ursina è una specie a vasta distribuzione circum-artico-alpina presente
su tutti i rilievi del Centro-Nord sino alla Campania. La distribuzione re-
gionale comprende tutte le aree montuose del Friuli, con qualche lacuna
nelle Prealpi Giulie; nell'area di studio la specie è poco frequente: appare
ad esempio sui ghiaioni consolidati sui versanti meridionali del M. Naule-
ni lungo la strada che conduce al Passo Pura. Cresce in pinete montane e
subalpine, cespuglieti a rododendri, pietraie e pascoli, dalla fascia montana
a quella alpina. Il frutto é ritenuto commestibile anche se di sapore acido e
poco gradevole; le foglie vengono usate in decotto contro i dolori gastrici e
nelle infiammazioni dell'apparato urinario. Il nome generico deriva dal greco
'arktòs' (orso) e 'staphylos' (uva) e significa quindi 'uva degli orsi', stesso
significato del nome specifico che deriva invece dal latino. Forma biologica:
camefita suffruticosa. Periodo di fioritura: giugno-agosto.
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