278
792
Foglie terminate da un lungo pelo bianco
Lycopodium clavatum L.
Il licopodio clavato è una specie a vasta distribuzione subcosmopolita pre-
sente lungo tutto l'arco alpino e nell'Appennino settentrionale. La distribu-
zione regionale si concentra nel settore alpino propriamente detto (Alpi Car-
niche e Giulie), con sparse stazioni nelle Prealpi; nell'area di studio la specie
è rara e confinata ad aree con substrati silicei: è stata osservata ad esempio sul
M. Pezzocucco e presso Casera Razzo tra 1700 e 1800 m. Cresce in pascoli,
brughiere a mirtilli, boschi di aghifoglie e faggete, su suoli acidi e umiferi
piuttosto profondi, con optimum nella fascia montana superiore e in quella
oroboreale. Le spore venivano raccolte in grande quantità e costituivano la
'polvere di licopodio': contengono un olio essenziale che brucia facilmente
emettendo una viva luce gialla, e per questo si usavano (e sia pur di rado si
usano tutt'oggi) per fabbricare i bengala. Il nome generico in greco significa
'piccolo piede di lupo', per le ramificazioni del fusto che richiamerebbero
la zampa pelosa di un lupo; il nome specifico si riferisce alla forma clavata
degli sporangi. La specie è rarissima e da tutelare. Forma biologica: camefita
reptante. Periodo di sporificazione: luglio-aprile.
792
Foglie senza pelo bianco apicale
Lycopodium annotinum L. subsp. annotinum
Il licopodio annotino, o licopodio gineprino, è una specie a vasta distribu-
zione circumboreale presente lungo tutto l'arco alpino e sull'Appennino set-
tentrionale. La distribuzione regionale si estende su tutte le aree montuose
del Friuli; nell'area di studio la specie è diffusa e localmente abbondante,
soprattutto nelle abetine della Conca di Sauris come nel Bosco Flobia e nel
Bosco della Stua, ma anche più in alto come sul M. Clapsavon a 1900 m e
sul M. Pezzocucco a 1800 m. Cresce in brughiere a mirtilli, faggete fresche,
boschi subalpini (soprattutto peccete e boschi misti di abete e faggio), su
suoli profondi, acidi, ricchi in humus, con optimum nella fascia montana su-
periore e in quella oroboreale. La pianta è debolmente tossica per la presenza
di alcaloidi. Le spore venivano raccolte in grande quantità e costituivano la
'polvere di licopodio': contengono un olio essenziale che brucia facilmente
emettendo una viva luce gialla, e per questo si usavano (e sia pur di rado si
usano tutt'oggi) per fabbricare i bengala. Il nome generico in greco significa
'piccolo piede di lupo', per le ramificazioni del fusto che richiamerebbero la
zampa pelosa di un lupo; il nome specifico si riferisce allo sviluppo dei rametti terminali, che è annuale. Forma biologica: camefita
reptante. Periodo di sporificazione: luglio-settembre.
793
Spighe sporifere 2-6, su peduncoli lunghi sino a 2 dm, ben differenziati dalla porzione sottostante
Diphasiastrum complanatum (L.) Holub
Il licopodio spianato è una specie a vasta distribuzione circumboreale pre-
sente lungo quasi tutto l’arco alpino (manca in Liguria e Val d’Aosta) e
sull’Appennino settentrionale in Toscana. La distribuzione regionale è limi-
tata a pochissime stazioni nella parte più settentrionale del settore alpino, più
una stazione nella parte nordoccidentale dell’area di studio, ove la specie è
rarissima. Cresce in boschi aperti, soprattutto pinete, su suoli acidi, in aree
con substrati silicei, con optimum nella fascia montana. Il nome del genere
significa 'simile a
Diphasium
', quello specifico si riferisce alle ramificazioni
appiattite. Forma biologica: camefita pulvinata. Periodo di sporificazione:
luglio-agosto.
793
Spighe sporifere 1-3, sessili o su peduncoli lunghi al massimo 3 cm
Diphasiastrum alpinum (L.) Holub
Il licopodio alpino è una specie a vasta distribuzione circumboreale presente
lungo l’arco alpino dalle Alpi Marittime alle Alpi Giulie e sull'Appennino
Tosco-Emiliano. La distribuzione regionale si concentra nella porzione più
settentrionale del settore alpino lungo il confine con l’Austria; nell’area di
studio la specie è rarissima ed è stata osservata sul M. Clapsavon a 2100
m. Cresce in pascoli alpini e formazioni di arbusti nani, su substrati preva-
lentemente silicei, dalla fascia subalpina a quella alpina. Il nome del genere
significa 'simile a
Diphasium
'. Forma biologica: camefita reptante. Periodo di
sporificazione: giugno-settembre.
1...,276,277,278,279,280,281,282,283,284,285 287,288,289,290,291,292,293,294,295,296,...508