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Asperula purpurea (L.) Ehrend. subsp. purpurea
La stellina purpurea è una specie a distribuzione mediterraneo-montana pre-
sente in tutte le regioni dell’Italia continentale salvo che in Puglia, Calabria
e forse Val d'Aosta. La distribuzione regionale si estende dalle coste al set-
tore alpino, con ampie lacune nelle aree umide della bassa pianura friulana;
nell'area di studio la specie è solo localmente comune, come sui versanti me-
ridionali del M. Nauleni lungo la strada che conduce al Passo Pura. Cresce
in ambienti caldi ed aridi, in prati steppici e ai margini di pinete su versanti
esposti a sud, in pietraie, su rupi e calanchi, dal livello del mare alla fascia
montana inferiore. Il nome generico deriva dal latino 'asper' (ruvido) con
riferimento al fusto ed alle foglie di alcune specie; il nome specifico si rife-
risce al colore dei fiori. Forma biologica: camefita suffruticosa. Periodo di
fioritura: giugno-ottobre.
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Corolla con tubo lungo 2.5-4 mm, 1.5-4 volte più lungo dei lobi. Brattee dei singoli fiori (quelle alla base
di ciascun peduncolo fiorale) molto più lunghe del nodo fruttifero che sta alla base della corolla
Asperula aristata L. f. subsp. oreophila (Briq.) Hayek
La stellina aristata dei monti è un’entità appartenente a una specie mediter-
raneo-montana presente, con due sottospecie, in tutte le regioni d'Italia; la
sottospecie
oreophila
è presente lungo tutto l'arco alpino e sull'Appennino
fino alle montagne della Campania. La distribuzione regionale si estende su
quasi tutte le aree montuose del Friuli (con qualche lacuna nelle Alpi Carni-
che nordoccidentali) e nelle parti più interne del Carso; nell'area di studio la
specie è solo localmente comune, come sui versanti meridionali del M. Nau-
leni. Cresce sulle rupi, nelle pietraie, su ghiaioni e in pascoli aridi, su substrati
calcarei o dolomitici, dalla fascia submediterranea a quella montana. Il nome
generico è un diminutivo femminile del latino 'asper' (aspro, scabro, rugo-
so) con il quale in antichità venivano designate piante come
Galium aparine
,
caratterizzate da fusti e foglie ruvidissimi al tatto; il nome della sottospecie
deriva dal greco e significa 'che ama i monti'. Forma biologica: camefita suf-
fruticosa. Periodo di fioritura: giugno-agosto.
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Corolla con tubo lungo 1.5-2 mm, 1-1.5 volte più lungo dei i lobi. Brattee dei singoli fiori (quelle alla
base di ciascun peduncolo fiorale) più brevi o appena più lunghe del nodo fruttifero che sta alla base della
corolla
Asperula cynanchica L. subsp. cynanchica
La stellina comune è una specie dell’Europa centro-meridionale presente in
tutte le regioni d’Italia. La distribuzione regionale si estende su quasi tutto
il territorio, dalle coste al settore alpino; nell'area di studio la specie è in
genere poco comune e concentrata a quote basse. Cresce nei prati aridi e
negli orli dei boschi più caldi, su suoli calcarei piuttosto primitivi, ricchi in
scheletro, aridi d'estate, da basici a subneutri e quindi anche su substrati
marnoso-arenacei, dal livello del mare alla fascia montana. Il nome generico
è un diminutivo femminile del latino 'asper' (aspro, scabro, rugoso) con il
quale in antichità venivano designate piante come
Galium aparine
, caratteriz-
zate da fusti e foglie ruvidissimi al tatto; il nome specifico deriva dal greco
'kynankhos' (tosse di cane), derivato da 'kinon' (cane) e 'ankho' (strangolo),
forse perché la pianta veniva usata contro la tosse canina. Forma biologica:
emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: luglio-ottobre.
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Petali 6 (corolla con 6 denti)
Polygonatum verticillatum (L.) All.
Il sigillo di Salomone verticillato è una specie a vasta distribuzione eurasia-
tico-nemorale presente in tutte le regioni dell’Italia centro-settentrionale
esclusa la Sardegna. La distribuzione regionale si estende su tutte le aree
montuose del Friuli, con rare stazioni nell'alta pianura friulana; nell'area di
studio la specie è diffusa e abbastanza comune soprattutto nelle faggete della
Conca di Sauris. Cresce in faggete, abetine e consorzi di alte erbe boschive,
su suoli freschi, da neutri a subacidi, ricchi in humus, con optimum nella
fascia montana. Il rizoma contiene un glucoside del gruppo delle saponine,
ossalati di calcio, asparagina, mucillagine e tannino; l’ingestione delle bacche
può produrre intossicazioni anche gravi. Il nome generico deriva dal greco
'poly' (molti) e 'gonía' (nodi), per la forma del rizoma o del fusto; il nome
specifico si riferisce alle foglie disposte in verticilli. Il nome italiano ‘sigillo
di Salomone’ fa riferimento alle cicatrici circolari dei vecchi fusti morti che
sono presenti sul rizoma nodoso. Forma biologica: geofita rizomatosa. Perio-
do di fioritura: maggio-luglio.
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