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Foglie aghiformi
Juniperus communis L. subsp. alpina
Č
elak.
Il ginepro alpino, una sottospecie del ginepro comune che da alcuni autori
è considerata priva di valore tassonomico, è tipica delle fasce alpina e subal-
pina delle Alpi: si caratterizza per il portamento prostrato e per le foglie più
brevi, spesso appressate ai rami ed incurvate, a faccia superiore profonda-
mente concava, disposte in verticilli distanti tra loro 1-3 mm (più addensate
che nella varietà nominale). La distribuzione regionale si estende su tutte
le aree montuose del Friuli; nell'area di studio è comunissimo al di sopra
del limite degli alberi. I galbuli vengono spesso utilizzati per aromatizzare la
grappa. Il nome generico, già in uso presso i Romani, è di origine controver-
sa: forse deriva dal latino 'iùnix' (giovenca) e 'pàrio' (do alla luce), alludendo
al fatto che alcune specie venivano somministrate alle vacche per favorire il
parto, oppure da 'iùnior' (più giovane) e 'pàrio' (do alla luce), perché pro-
ducono sempre nuovi germogli. Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di
fioritura: maggio-luglio.
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Foglie squamiformi
Juniperus sabina L.
Il ginepro sabino è una specie a vasta distribuzione circumboreale, in Italia
diffusa lungo l'arco alpino e sull'Appennino centro-meridionale. La distribu-
zione regionale è ristretta alla porzione nordoccidentale delle Alpi Carniche;
nell'area di studio è rarissima. Cresce su pendii soleggiati, in boschi molto
radi rocciosi, su rupi e detriti, con optimum nella fascia subalpina. L'intera
pianta è tossica, sia per gli animali che per l'uomo; in passato veniva usata
contro la gotta e i reumatismi, come emostatico, vermifugo ed abortivo. Il
nome volgare 'cipresso dei maghi' è motivato dall'antico uso come amuleto
contro i sortilegi. Il nome generico, già in uso presso i Romani, è di origine
controversa: forse deriva dal latino 'iùnix' (giovenca) e 'pàrio' (do alla luce),
alludendo al fatto che la specie veniva somministrata alle vacche per favorire
il parto, oppure da 'iùnior' (più giovane) e 'pàrio' (do alla luce), perché pro-
duce sempre nuovi germogli; il nome specifico allude alla presenza in Sabina
(l'odierna zona Reatina). Forma biologica: fanerofita cespugliosa. Periodo di
fioritura: aprile-maggio.
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Fiori unisessuali, senza petali, disposti in spighe erette. Foglie con nervature formanti una fitta
rete se viste in controluce (Salici)
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Fiori con petali. Foglie con nervature non fortemente reticolate
747
741
Foglie rugose, verdi di sopra, grigio-pelose di sotto
Salix reticulata L.
Il salice reticolato è un arbusto nano a vasto areale circum-artico-alpino,
presente lungo tutto l'arco alpino. La distribuzione regionale si estende su
quasi tutte le catene montuose del Friuli, con lacune nella porzione centrale;
nell'area di studio la specie è diffusa e comune a partire dalla fascia subalpi-
na, ad esempio sui Monti Tinisa, Tiarfin, Pezzocucco, Clapsavon ecc. Cresce
in vallette nivali e pendii morenici, spesso presso creste ventose, dalla fascia
subalpina a quella alpina, generalmente su substrati calcarei o dolomitici. Il
nome generico, di antico uso, è di origine incerta: forse deriva dal celtico 'sal
lis' (presso l'acqua); il nome specifico allude alle vene fortemente reticolate
delle foglie. Forma biologica: camefita fruticosa. Periodo di fioritura: giugno-
agosto.
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Foglie lisce, verdi su entrambe le facce
742
742
Rami eretti o ascendenti. Margine della foglia dentato
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742
Rami prostrati al suolo. Margine della foglia intero
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1...,260,261,262,263,264,265,266,267,268,269 271,272,273,274,275,276,277,278,279,280,...508