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Calice con reste lunghe 2.5-4 mm. Foglie opache, più o meno peloso-irsute. Capolini numerosi, su
peduncoli brevi
Scabiosa columbaria L. subsp. columbaria
La vedovina comune è una specie a vasta distribuzione eurasiatica presente,
con due sottospecie, in quasi tutte le regioni dell’Italia continentale. La di-
stribuzione regionale dell'aggregato copre quasi tutto il territorio, dalla costa
al settore alpino; nell'area di studio la specie è diffusa e abbastanza frequen-
te, soprattutto nella Conca di Sauris. Cresce in prati e pascoli aridi, cenosi
erbacee di macereti e versanti erosi, incolti, radure e bordi boschivi, dal li-
vello del mare a circa 1500 m. Il nome generico deriva dall'antico uso contro
la scabbia; il nome specifico, di significato incerto, significa ‘dei colombi’.
Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: giugno-ottobre
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Calice con reste lunghe 4-6 mm. Foglie lucide, glabre o quasi. Capolino generalmente solitario, su un
peduncolo lungo quanto il resto del fusto
Scabiosa lucida Vill. subsp. lucida
La vedovina alpestre è una specie delle montagne dell'Europa meridionale
presente lungo tutto l'arco alpino e sull'Appennino settentrionale. La distri-
buzione regionale si estende su tutte le aree montuose del Friuli; nell'area
di studio la specie è abbastanza frequente. Cresce in pascoli alpini e subal-
pini, su substrati calcarei. Il nome generico deriva dall'antico uso contro la
scabbia, quello specifico si riferisce alle foglie che sono lucide sulla faccia
superiore. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: lu-
glio-agosto.
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Fiori a simmetria bilaterale
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Fiori a simmetria raggiata
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Petali di color rosa pallido. Fiori disposti in spighe
Verbena officinalis L.
La verbena comune è una specie eurasiatica divenuta oggi subcosmopolita
presente in tutte le regioni d’Italia. La distribuzione regionale si estende dalla
costa alle aree montuose del Friuli, con lacune nel settore alpino; nell'area
di studio la specie è più frequente a quote basse e presso gli abitati. Cresce
in vegetazioni ruderali lacunose, nelle discariche, lungo margini stradali, su
muri, lastricati, aiuole, giardini, su suoli limoso-argillosi abbastanza freschi e
ricchi in composti azotati, dal livello del mare alla fascia montana inferiore.
Nell'antichità era pregiata come pianta medicamentosa. Il nome generico, di
etimologia incerta, era il nome classico romano per le 'piante d'altare' in ge-
nerale; il nome specifico deriva dal latino 'officina' (officina, farmacia), per le
presunte proprietà curative. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo
di fioritura: maggio-agosto.
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Petali almeno in parte di color viola scuro. Fiori disposti in racemi
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1...,88,89,90,91,92,93,94,95,96,97 99,100,101,102,103,104,105,106,107,108,...508