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Foglie basali con lamina indivisa. Foglie del fusto con 2-4 coppie di foglioline
Valeriana dioica L.
La valeriana palustre è una specie prevalentemente europea con affinità su-
batlantiche presente in tutte le regioni dell’Italia settentrionale (salvo che in
Liguria), in Toscana e in Abruzzo; nella Pianura Padana era un tempo più
frequente, ma è oggi quasi scomparsa a causa dell'eutrofizzazione diffusa. La
distribuzione regionale copre buona parte del territorio, dalle coste ai fondo-
valle del settore alpino, con lacune nelle Prealpi e nel Carso triestino; nell'a-
rea di studio è piuttosto diffusa ma non comunissima. Cresce in ambienti
umidi, soprattutto in paludi piuttosto acide, dal livello del mare alla fascia
montana. Tutte le specie di valeriana contengono olii essenziali e alcaloidi; si
usa la radice (che però ha un odore sgradevole) che ha proprietà sedative. Il
nome generico deriva dal latino 'valere' (vigoroso, sano), in riferimento alle
proprietà medicinali di molte specie, quello specifico, dal greco 'dis' (due
volte) e 'oikos' (casa), si riferisce al fatto che i fiori maschili e femminili sono
portati da piante diverse. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di
fioritura: maggio-luglio.
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Foglie basali imparipennate. Foglie del fusto con 3-13 coppie di foglioline
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Foglioline con denti acuti, 3-8 volte più lunghi che larghi. Fusti glabri. Foglie del fusto 6-13
Valeriana officinalis L.
La valeriana comune è una specie europea presente in quasi tutte le regioni
d’Italia. La distribuzione regionale si estende su tutto il territorio. Cresce in
luoghi umidi, boschi e radure dal livello del mare a circa 1400 m, raramente
anche più in alto. Uno dei nomi comuni, 'erba dei gatti', deriva dal fatto
che la pianta fresca esercita una forte attrazione sui gatti ed è forse questo il
motivo per cui, pur essendo decorativa, la si incontra raramente nei giardini.
Tutte le specie di valeriana contengono olii essenziali e alcaloidi. Si usa la ra-
dice della pianta (che però ha un odore sgradevole) che ha proprietà sedative
e calmanti, favorendo il sonno. Il nome generico deriva dal latino 'valere'
(vigoroso, sano); il nome specifico deriva dal latino 'officina' (officina, farma-
cia) e si riferisce all’uso a scopo medicinale. Forma biologica: emicriptofita
scaposa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
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Foglioline a margine intero o con pochi denti ottusi, 6-15 volte più lunghi che larghi. Fusti pelosi in basso.
Foglie del fusto 4-7
Valeriana wallrothii Kreyer
La valeriana di Wallroth è una specie europea presente in tutte le regioni
dell’Italia continentale salvo che in Toscana, Umbria, Marche, Puglia e forse
Emilia-Romagna. La distribuzione regionale copre quasi tutto il territorio,
con un’ampia lacuna nella parte centrale della bassa pianura friulana; nell'a-
rea di studio è abbastanza diffusa. Cresce in orli di boschi mesofili di latifo-
glie decidue, su suoli argillosi umiferi, freschi e piuttosto profondi, ricchi in
carbonati ma a reazione neutra, dal livello del mare ai 1400 m circa (a volte
fino a 2100 m). Una specie di recente descrizione,
V. nemorensis
Turk., distinta
dal fusto glabro, è stata da poco segnalata per il Carso. Contiene olii essenzia-
li e alcaloidi e ha proprietà sedative e calmanti. Il nome generico deriva dal
latino 'valere' (vigoroso, sano); la specie è dedicata al botanico tedesco Karl
Friedrich WilhelmWallroth (1792-1857). Forma biologica: emicriptofita sca-
posa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
1...,90,91,92,93,94,95,96,97,98,99 101,102,103,104,105,106,107,108,109,110,...508