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distribuzione subatlantico-mediterranea presente nell'Italia continentale, dalle regioni settentrionali alla Campania (oggi
scomparsa dalla Pianura Padana). Nell'area metropolitana di Roma la specie è rarissima e presente solamente all'interno
del raccordo anulare. Cresce su suoli argillosi carbonatici piuttosto profondi e ricchi in humus, con optimum nelle fasce
submediterranea e montana. Il latice è velenoso: molto irritante per le mucose, può scatenare reazioni fotoallergiche. Il
nome generico deriva da Euforbo, medico del Re Giuba II di Mauritania (I sec. a.C. - I sec. d.C.), che secondo Plinio
scoprì l'euforbia e le sue proprietà; il nome specifico sicuramente non ha nulla a che vedere con un presunto sapore
dolce della pianta: forse allude alla sua forma elegante; il nome della sottospecie significa 'non curata, arruffata,
disadorna'. Forma biologica: geofita rizomatosa. Periodo di fioritura: aprile-giugno.
Euphorbia exigua L. subsp. exigua
- L'euforbia sottile è una pianta annua a distribuzione eurimediterranea divenuta
oggi subcosmopolita, forse di antica introduzione al limite dell'areale (archeofita), presente in tutte le regioni d'Italia.
Nell'area metropolitana di Roma la specie è rarissima, sia dentro che fuori il raccordo anulare. Cresce nelle colture di
cereali, più raramente in coltivi abbandonati e lungo le strade, su suoli da limoso-argillosi a ricchi in scheletro, aridi
d'estate, ricchi in composti azotati, di solito su substrati silicei, al di sotto della fascia montana inferiore; è localmente in
forte regresso per l'abbandono delle colture cerealicole. Il latice è velenoso: molto irritante per le mucose, può scatenare
reazioni fotoallergiche. Il nome generico deriva da Euforbo, medico del Re Giuba II di Mauritania (I sec. a.C. - I sec.
d.C.), che secondo Plinio scoprì l'euforbia e le sue proprietà; il nome specifico si riferisce alle piccole dimensioni della
pianta. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-agosto.
Euphorbia falcata L. subsp. falcata
- L'euforbia falcata è una pianta annua a distribuzione mediterraneo-turanica oggi
divenuta subcosmopolita e forse di antica introduzione al limite dell'areale (archeofita), presente in tutte le regioni
d'Italia salvo forse che in Valle d'Aosta. Nell'area metropolitana di Roma la specie è poco comune sia dentro che fuori
il raccordo anulare. Cresce in vegetazioni ruderali e nei coltivi, su suoli spesso argillosi, aridi, ricchi in basi e composti
azotati, al di sotto della fascia montana inferiore. Il latice è velenoso: molto irritante per le mucose, può scatenare
reazioni fotoallergiche. Il nome generico deriva da Euforbo, medico del Re Giuba II di Mauritania (I sec. a.C. - I sec.
d.C.), che secondo Plinio scoprì l'euforbia e le sue proprietà; il nome specifico si riferisce alla forma a mezzaluna delle
ghiandole dell'infiorescenza. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-agosto.
Euphorbia helioscopia L. subsp. helioscopia
- L'euforbia calenzuola è una pianta annua a distribuzione
originariamente eurasiatica ma oggi divenuta subcosmopolita, di antica introduzione al limite settentrionale dell'areale
(archeofita), presente in tutte le regioni d'Italia. Nell'area metropolitana di Roma la specie è comunissima e
omogeneamente diffusa in tutto il territorio. Cresce in vegetazioni ruderali o arvensi, ai margini di strade, presso gli
abitati, nelle vigne, nei campi abbandonati, in giardini e orti, su suoli da freschi ad aridi in estate, ricchi in composti
azotati, da basici a subacidi, dal livello del mare alla fascia subalpina. Il latice è velenoso: molto irritante per le mucose,
può scatenare reazioni fotoallergiche. Il nome generico deriva da Euforbo, medico del Re Giuba II di Mauritania (I sec.
a.C. - I sec. d.C.), che secondo Plinio scoprì l'euforbia e le sue proprietà; il nome specifico deriva dal greco 'helios'
(sole) e 'scopein' (guardare), cioè 'pianta che guarda il sole'. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura:
aprile-ottobre.
Euphorbia hirsuta L.
- L'euforbia pubescente è una specie a distribuzione mediterraneo-macaronesica presente in
Liguria e in tutte le regioni dell'Italia centrale, meridionale e insulare (da lungo tempo non più osservata in Emilia-
Romagna e nelle Marche, di dubbia presenza in Umbria). Nell'area metropolitana di Roma la specie è rarissima, sia
dentro che fuori il raccordo anulare, con lacune importanti nel centro storico e in tutto il settore orientale del territorio.
Cresce negli incolti umidi, sulle rive di fossi e canali, sulle sponde di stagni e paludi, al di sotto della fascia montana
inferiore. Il latice è velenoso: molto irritante per le mucose, può scatenare reazioni fotoallergiche. Il nome generico
deriva da Euforbo, medico del Re Giuba II di Mauritania (I sec. a.C. - I sec. d.C.), che secondo Plinio scoprì l'euforbia e
le sue proprietà; il nome specifico si riferisce alla pelosità della pianta. Forma biologica: geofita rizomatosa. Periodo di
fioritura: maggio-ottobre. Syn.:
Euphorbia pubescens
Vahl
Euphorbia lathyris L.
- L'euforbia catapuzia è una specie di origine mediterraneo-asiatica, da noi di antica
introduzione (archeofita) e inselvatichita, presente in tutte le regioni d'Italia salvo che in Puglia, Basilicata, Sicilia e
forse Molise. Nell'area metropolitana di Roma la specie è rarissima e presente in una sola stazione del settore
periferico. Cresce in siti ruderali presso gli abitati, lungo le vie, nei coltivi abbandonati, a volte lungo le massicciate
ferroviarie, su suoli da freschi ad aridi, ricchi in composti azotati, dal livello del mare a 1000 m circa Il latice è
velenoso: molto irritante per le mucose, può scatenare reazioni fotoallergiche. Un tempo la specie veniva coltivata per
tenere lontane le talpe. Il nome generico deriva da Euforbo, medico del Re Giuba II di Mauritania (I sec. a.C. - I sec.
d.C.), che secondo Plinio scoprì l'euforbia e le sue proprietà; il nome specifico deriva dal greco 'lathyros' (pisello), forse
per la forma delle capsule. Forma biologica: emicriptofita bienne. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Euphorbia marginata Pursh
- L'euforbia marginata è una specie originaria dell'America Settentrionale, introdotta in
Europa come pianta ornamentale (soprattutto in cultivar a foglie e brattee fiorali variegate), che a volte sfugge alla
coltivazione e appare allo stato subspontaneo; la specie è stata segnalata come avventizia in Piemonte, Lombardia,
Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Marche, Abruzzo e Lazio. Nell'area metropolitana di Roma la
specie è coltivata e in qualche stazione all'interno del raccordo anulare la si può osservare allo stato subspontaneo.
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