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Cresce in ambienti disturbati, al di sotto della fascia montana. Il latice è velenoso ed irritante per le mucose. Il nome
generico deriva da Euforbo, medico del Re Giuba II di Mauritania (I sec. a.C. - I sec. d.C.), che secondo Plinio scoprì
l'euforbia e le sue proprietà; il nome specifico si riferisce al margine delle brattee fiorali che spesso è di colore più
chiaro. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: giugno- settembre.
Euphorbia paralias L.
- L'euforbia maritiima è una specie a distribuzione mediterraneo-subatlantica diffusa lungo tutti
i litorali d'Italia, ma in via di sparizione a causa dell'impatto turistico sulle spiagge. Nell'area metropolitana di Roma la
specie, tipica degli ambienti sabbiosi, è presente in una sola stazione del litorale romano. Cresce su dune sabbiose
presso il mare, spesso assieme ad
Ammophila
, ed è molto resistente all'aridità, al forte irragiamento solare e ai venti
salmastri. Il latice è velenoso: molto irritante per le mucose, può scatenare reazioni fotoallergiche. Il nome generico
deriva da Euforbo, medico del Re Giuba II di Mauritania (I sec. a.C. - I sec. d.C.), che secondo Plinio scoprì l'euforbia e
le sue proprietà, il nome specifico deriva dal greco 'parálios', composto da 'pará' (presso, vicino) e da 'háls-halós' (mare,
sale) riferendosi all'habitat. Forma biologica: camefita fruticosa. Periodo di fioritura: aprile-agosto.
Euphorbia peplus L.
- L'euforbia minore è una pianta annua a distribuzione asiatico-mediterranea introdotta con le
colture nella porzione settentrionale dell'areale europeo (archeofita) e oggi divenuta subcosmopolita, presente in tutte le
regioni d'Italia. Nell'area metropolitana di Roma la specie risulta poco comune sia dentro che fuori il raccordo anulare.
Cresce in vegetazioni arvensi discontinue, nei giardini, in ambienti ruderali e nelle colture abbandonate, su suoli
argillosi ricchi in composti azotati, per lo più decalcificati e subacidi, dal livello del mare alla fascia montana inferiore.
Il latice è velenoso: molto irritante per le mucose, può scatenare reazioni fotoallergiche. Il nome generico deriva da
Euforbo, medico del Re Giuba II di Mauritania (I sec. a.C. - I sec. d.C.), che secondo Plinio scoprì l'euforbia e le sue
proprietà; il nome specifico in latino significa 'porcellana' e si riferisce alla vaga somiglianza con
Portulaca oleracea
.
Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: gennaio-novembre.
Euphorbia platyphyllos L.
- L'euforbia rognosa è una pianta annua dell'Europa meridionale oggi divenuta
subcosmopolita, di antica introduzione ai margini dell'areale (archeofita), presente, con due sottospecie, in tutte le
regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta e Puglia. Nell'area metropolitana di Roma la specie è rarissima e presente
quasi esclusivamente nel settore meridionale del territorio. Cresce in vegetazioni ruderali lungo le strade, nei coltivi e
nei giardini, su suoli argillosi umidi, ricchi in basi e composti azotati, al di sotto della fascia montana inferiore; oggi la
specie è in forte regresso, forse per l'impiego di erbicidi. Il latice è velenoso: molto irritante per le mucose, può
scatenare reazioni fotoallergiche. Il nome generico deriva da Euforbo, medico del Re Giuba II di Mauritania (I sec. a.C.
- I sec. d.C.), che secondo Plinio scoprì l'euforbia e le sue proprietà; il nome specifico in greco significa 'a foglie
larghe'. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-settembre.
Euphorbia terracina L.
- L'euforbia di Terracina è una specie a distribuzione strettamente mediterranea presente in
Liguria e in tutte le regioni dell'Italia centrale, meridionale e insulare salvo che in Umbria. Nell'area metropolitana di
Roma la specie è piuttosto rara e presente sui substrati sabbiosi, con maggiore diffusione al di fuori del raccordo
anulare. Cresce negli incolti aridi, nelle garighe, sulle spiagge, nei pascoli aridi, di solito presso le coste, più raramente
anche all'interno, con optimum nella fascia mediterranea. Il latice è velenoso: molto irritante per le mucose, può
scatenare reazioni fotoallergiche. Il nome generico deriva da Euforbo, medico del Re Giuba II di Mauritania (I sec. a.C.
- I sec. d.C.), che secondo Plinio scoprì l'euforbia e le sue proprietà; il nome specifico si riferisce alla città di Terracina.
Forma biologica. terofita scaposa/ emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: febbraio-settembre.
Exaculum pusillum (Lam.) Caruel
- La cicendia minore è una pianta annua a distribuzione eurimediterranea con
baricentro occidentale presente in Umbria, Lazio, Sardegna e Sicilia (la presenza in Toscana è dubbia). Nell'area
metropolitana di Roma la specie è rarissima e presente in una sola località del settore meridionale costiero del territorio.
Cresce in ambienti piuttosto umidi, a volte lungo i sentieri, su suoli fangosi, dal livello del mare a 600 m circa. Il nome
generico è il diminutivo di 'exacum', una pianta citata da Plinio che probabilmente corrisponde al genere
Centaurium
; il
nome specifico si riferisce anch'esso alle piccole dimensioni della pianta. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di
fioritura: maggio-agosto.
Fallopia baldschuanica (Regel) Holub
- Il poligono baldschuanico è una liana decidua originaria dall'Asia centrale
(Cina, Turkestan), introdotta per ornamento (nella cultivar
'aubertii'
con rami giovani rossi) e spesso inselvatichita,
presente come avventizia in tutte le regioni dell'Italia continentale salvo che in Valle d'Aosta, Basilicata e Calabria.
Nell'area metropolitana di Roma la specie è rara e presente solo all'interno del raccordo anulare. Forma estesi veli sui
boschetti di periferia, su siepi e muretti presso gli abitati. Il genere è dedicato al medico italiano Gabriele Fallopio
(1523-1562); il nome specifico indica una delle aree di provenienza, il Baljuan (Turkestan). Forma biologica: fanerofita
lianosa. Periodo di fioritura: giugno-settembre. Syn.:
Fallopia aubertii
(L. Henry) Holub
Fallopia convolvulus (L.) Á. Löve
- Il poligono convolvolo è una pianta annua di introduzione precolombiana,
originariamente diffusa in Eurasia e Africa settentrionale e oggi divenuta subcosmopolita, presente in tutte le regioni
d'Italia. Nell'area metropolitana di Roma la specie è frequente in tutto il territorio. Cresce come infestante delle colture
di cereali e negli ambienti ruderali su suoli argillosi ma areati, abbastanza freschi, ricchi in composti azotati,
decalcificati, da neutri a subacidi, dal livello del mare alla fascia montana inferiore. Il nome generico è dedicato al
medico italiano Gabriele Fallopio (1523-1562); il nome specifico si riferisce ai fusti volubili simili a quelli del
1...,561,562,563,564,565,566,567,568,569,570 572,573,574,575,576,577,578,579,580,581,...752
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