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Erica arborea L.
- L'erica arborea è una specie mediterranea diffusa in tutte le regioni italiane ad esclusione di Valle
d'Aosta e Friuli Venezia Giulia, ma più frequente al centro-sud. Nell'area metropolitana di Roma è specie rara e diffusa
esclusivamente nel settore meridionale del territorio, con qualche stazione in quello occidentale. Cresce nelle macchie
mediterranee e nei cedui di leccete e garighe evolute, su suoli acidificati o acidi, prevalentemente su substrati silicei,
con optimum nella fascia mediterranea. È una buona pianta mellifera. La pianta è una pirofita: risponde agli incendi,
che distruggono solo la parte epigea, con l'emissione di nuovi polloni a partire da un ingrossamento basale dei fusti
ricco in tannini e resistente al fuoco. Per questo motivo le parti basali dei fusti, grazie al legno durissimo e resistente al
calore, forniscono radica per la costruzione di pipe. Il nome del genere deriva dal greco 'eréiko', che significa 'rompo'
perché un tempo il decotto dei fiori veniva utilizzato per frantumare i calcoli della vescica o per la capacità di questa
specie di far penetrare le radici in substrati rocciosi; il nome specifico si riferisce alle grandi dimensioni della pianta.
Forma biologica: fanerofita cespugliosa. Periodo di fioritura: marzo-maggio.
Erica multiflora L.
- L'erica multiflora è una specie a distribuzione strettamente mediterranea presente in tutte le
regioni dell'Italia centrale, meridionale e insulare (salvo forse che in Abruzzo). Nell'area metropolitana di Roma è
specie rarissima, confinata al settore litoraneo del comune. Cresce nelle macchie e garighe mediterranee, su substrati
prevalentemente calcarei, dal livello del mare a 600 m circa. Il nome generico deriva dal greco 'eréiko' (rompere), per la
presunta efficacia nello spezzare i calcoli renali, per la fragilità dei rami, o per la capacità di rompere la roccia con le
radici; il nome specifico si riferisce alle infiorescenze molto ricche. Forma biologica: nanofanerofita/ fanerofita
cespugliosa. Periodo di fioritura: settembre-dicembre.
Erica scoparia L. subsp. scoparia
- L'erica da scope è una specie a distribuzione mediterranea presente in Italia
Centrale, in Liguria e in Sardegna. Nell'area metropolitana di Roma è specie rarissima e presente in una sola stazione
del settore meridionale del territorio, al di fuori del raccordo anulare. Cresce in boschi termofili di latifoglie
sempreverdi, in macchie e garighe su substrati silicei, soprattutto dopo ripetuti incendi, con optimum nella fascia del
leccio. Il nome generico deriva dal greco 'eréiko' (rompere), per la presunta efficacia nello spezzare i calcoli renali, per
la fragilità dei rami, o per la capacità di rompere la roccia con le radici; il nome specifico si riferisce all'antico uso per
la costruzione di scope. Forma biologica: fanerofita cespugliosa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
Erigeron annuus (L.) Desf. subsp. annuus
- La cespica annua è una pianta annua di origine nordamericana introdotta
in Europa a scopo ornamentale nel XVIII secolo e oggi presente come avventizia in tutte le regioni dell'Italia centro-
settentrionale, in Abruzzo, Campania e Sicilia. Nell'area metropolitana di Roma la specie è rarissima, sia dentro che
fuori il raccordo anulare. Cresce in vegetazioni ruderali e nelle post-colture, sulle scarpate, lungo i margini delle strade,
nelle discariche etc., spesso in popolazioni molto numerose, dal livello del mare alla fascia montana. La subsp.
annuus
è leggermente più mesofila della subsp.
septentrionalis
, ed è quindi un po' più comune nelle aree più fresche, talvolta
entrando anche nei prati pingui. Il nome generico è di etimologia incerta: potrebbe derivare dal greco 'eri' (presto) e
'gheron' (vecchio) forse per la precoce produzione dei pappi, oppure dal greco 'eri' (lana) e dal latino 'gerere' (portare);
il nome specifico si riferisce al ciclo vitale annuale. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: luglio-
novembre.
Erigeron bonariensis L.
- La saeppola di Buenos Aires è una pianta annua originaria dell'America meridionale e oggi
divenuta subcosmopolita, presente in tutte le regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta, meno frequente nell'Italia
settentrionale ma in espansione in tutto il territorio. Nell'area metropolitana di Roma la specie è relativamente comune
su tutto il territorio. Cresce ai bordi delle strade di campagna, negli incolti aridi, nei campi coltivati, su suoli sabbiosi
aridi, a volte anche subsalsi, dal livello del mare a 600 m circa. Nella cultura popolare del territorio di origine questa
pianta è conosciuta per le proprietà decongestionanti, cicatrizzanti e diuretiche. Il nome generico è di etimologia
incerta: potrebbe derivare dal greco 'eri' (presto) e 'gheron' (vecchio) forse per la precoce produzione dei pappi, oppure
dal greco 'eri' (lana) e dal latino 'gerere' (portare); quello specifico si riferisce alla città di Buenos Aires. Forma
biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: giugno-settembre. Syn.:
Conyza bonariensis
(L.) Cronq.
Erigeron canadensis L.
- La saeppola canadese è una pianta annua di origine nordamericana divenuta oggi
subcosmopolita, presente come avventizia in tutte le regioni d'Italia. Nell'area metropolitana di Roma la specie è molto
comune all'interno del raccordo anulare e meno frequente nella periferia. Cresce in vegetazioni ruderali, lungo i margini
stradali, alla base di muri in pietra, sulle scarpate, nei coltivi, in giardini e parchi, su suoli superficiali aridi e ricchi in
scheletro, sia calcarei che marnoso-arenacei, a volte anche subsalsi, dal livello del mare alla fascia montana. Il polline
può provocare dermatiti da contatto a soggetti allergici. Il nome generico è di etimologia incerta: potrebbe derivare dal
greco 'eri' (presto) e 'gheron' (vecchio) forse per la precoce produzione dei pappi, oppure dal greco 'eri' (lana) e dal
latino 'gerere' (portare); il nome specifico si riferisce a uno dei territori di origine, il Canada. Forma biologica: terofita
scaposa. Periodo di fioritura: giugno- ottobre. Syn.:
Conyza canadensis
(L.) Cronq.
Erigeron karvinskianus DC.
- La cespica karvinskiana è una specie originaria dell'America Centrale (Messico e
Guatemala), oggi divenuta subcosmopolita e presente come avventizia in molte regioni d'Italia. Nell'area metropolitana
di Roma la specie è rara e essenzialmente diffusa nel centro storico dove è possibile osservarla sui muri umidi, in
particolare quelli a ridossi del fiume Tevere. Cresce in ambienti disturbati, a volte sui muri o nelle fessure di rocce
silicee, su suoli poveri in carbonati, con optimum nella fascia mediterranea. Il nome generico è di etimologia incerta: