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che ricorda quella di un lungo becco; il nome specifico si riferisce alla vaga somiglianza delle foglie con quelle della
cicuta. Forma biologica: terofita cespitosa/ emicriptofita rosulata. Periodo di fioritura: aprile-agosto.
Erodium laciniatum (Cav.) Willd. subsp. laciniatum
- Il becco di gru laciniato è una pianta annua a distribuzione
strettamente mediterranea presente in tutte le regioni dell'Italia centrale, meridionale e insulare con accesso al mare.
Nell'area metropolitana di Roma la specie è rarissima in tutto il territorio, con una presenza prevalente nel settore
occidentale e costiero, irrilevante nella zona interna al raccordo anulare. Cresce sulle spiagge marittime, su suoli
sabbiosi. I semi, lanciati da movimenti igroscopici, si attaccano al pelo degli animali grazie alle lunghe reste spiralate,
che permettono anche la penetrazione nel suolo. Il nome generico deriva dal greco 'eroodios' (airone), per la forma dei
frutti che ricorda quella di un lungo becco; il nome specifico si riferisce alle foglie profondamente divise in segmenti
sottili. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: marzo-maggio.
Erodium malacoides (L.) L'Hér. subsp. malacoides
- Il becco di gru malvaceo è una specie a distribuzione
mediterraneo-macaronesica presente in tutte le regioni d'Italia salvo che in Lombardia e in Valle d'Aosta, ma più
frequente nellì'Italia mediterranea. Nell'area metropolitana di Roma la specie è comunissima dentro il raccordo anulare
e comune al di fuori di questo. Cresce negli incolti, nei pascoli aridi, in ambienti ruderali, lungo le vie, nelle vigne e
negli oliveti, a volte come infestante negli orti, al di sotto della fascia montana, con optimum nella fascia mediterranea.
Il nome generico deriva dal greco 'eroodios' (airone), per la forma dei frutti che ricorda quella di un lungo becco; il
nome specifico deriva dal greco 'malache' (malva) per le foglie simili a quelle della malva. Forma biologica: terofita
scaposa/ emicriptofita bienne. Periodo di fioritura: febbraio-novembre.
Erodium moschatum (L.) L'Hér.
- Il becco di gru aromatico è una specie a distribuzione eurimediterranea presente in
Liguria, Veneto, Emilia-Romagna e in tutte le regioni dell'Italia centrale, meridionale e insulare (da lungo tempo non
ritrovata in Friuli Venezia Giulia e nelle Marche), ma più comune nell'Italia mediterranea. Nell'area metropolitana di
Roma la specie è comune nel settore interno al raccordo anulare, molto comune nella zona periferica del territorio.
Cresce in ambienti disturbati: negli incolti, nelle vigne e negli oliveti, ai margini delle strade, dal livello del mare a
1300 m circa, con optimum nella fascia mediterranea. Il nome generico deriva dal greco 'eroodios' (airone), per la
forma dei frutti che ricorda quella di un lungo becco; il nome specifico si riferisce all'odore caratteristico della pianta,
che ricorda quello del 'muschio' (che non ha nulla a vedere con i muschi ma si riferisce a un profumo, famoso
nell'antichità, ricavato dalle ghiandole di alcuni mammiferi). Forma biologica: terofita scaposa/ emicriptofita bienne.
Periodo di fioritura: gennaio-maggio.
Erophila verna (L.) DC. subsp. verna
- La draba primaverile è una pianta annua a distribuzione eurasiatico-
mediterranea articolata in entità variamente interpretate, presente in tutte le regioni d'Italia. Nell'area metropolitana di
Roma la specie è ovunque rara e sparsamente diffusa sul territorio. Cresce in ambienti disturbati, nei pratelli aridi a
piante annuali, su muretti e lastricati, nelle lacune di prati aridi, su suoli carbonatici primitivi, al di sotto della fascia
montana. Il nome generico deriva dal greco 'ér-eros' (primavera) e 'phílos' (amico) e si riferisce alla fioritura molto
precoce, così come il nome specifico, che è il genitivo della parola latina 'ver' (primavera). Forma biologica: terofita
scaposa. Periodo di fioritura: marzo-maggio.
Eruca vesicaria (L.) Cav.
- La rucola è una pianta annua di lontana origine mediterraneo-turanica, coltivata sin
dall'antichità negli orti di tutta Italia. Nell'area metropolitana di Roma la specie è ovunque rara. Abbastanza raramente
appare anche allo stato subspontaneo in ambienti piuttosto disturbati, soprattutto presso gli abitati. I Romani, che ne
consumavano anche i semi, le attribuivano qualità magiche e la utilizzavano come afrodisiaco. La coltivazione era
spesso effettuata nei terreni che ospitavano le statue falliche erette in onore di Priapo, dio della virilità. Ovidio nella Ars
Amatoria la chiamava
eruca salax
o
herba salax
, cioè erba lussuriosa, sconsigliata in caso di delusioni d'amore. Plinio
asseriva: 'si ritiene che il desiderio del coito sia stimolato anche dai cibi, come l'eruca...'. Dioscoride, medico greco,
affermava che mangiata cruda in abbondanza 'destava Venere'. Anche durante il Rinascimento si scrisse sugli effetti
afrodisiaci della rucola, e l'erborista Matthias de Lobel (XVI sec.) narrava di certi monaci che eccitati da un cordiale a
base di rucola, abbandonarono il voto di castità. I semi dall'aroma piccante vengono utilizzati come quelli della senape
ed in alcuni paesi se ne estrae un olio alimentare dal sapore gradevole. Il nome generico è quello già usato dai Romani e
citato da vari autori classici. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: febbraio-giugno.
Eryngium barrelieri Boiss.
- La calcatreppola di Barrelier è una specie a distribuzione mediterraneo-meridionale
presente con certezza in Sardegna, Lazio, Puglia e Sicilia. Nell'area metropolitana di Roma la specie è estremamente
rara e attualmente presente con certezza in una unica stazione della periferia meridionale costiera. Cresce in stagni e
pozze effimeri, inondati soltanto in inverno, al di sotto della fascia montana inferiore, con optimum nella fascia
mediterranea. Il nome generico ha etimologia incerta: potrebbe derivare dal greco 'eryngion' (riccio) o 'eryma' (difesa),
in entrambi i casi alludendo alla forte spinosità; la specie è dedicata al frate domenicano e botanico francese Jacques
Barrelier (1606-1673). Forma biologica: emicriptofita bienne (terofita scaposa). Periodo di fioritura: maggio-giugno.
Eryngium campestre L.
- La calcatreppola campestre è una specie piuttosto polimorfa a distribuzione
eurimediterranea presente in tutte le regioni d'Italia, ma più frequente nelle regioni circostanti il Tirreno. Nell'area
metropolitana di Roma la specie è comune sia dentro che fuori il raccordo anulare, con minore frequenza nel centro
storico. Cresce in pascoli aridi su substrati calcarei, a volte anche in ambienti ruderali e lungo le vie, su suoli ricchi in
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