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come drastico purgante. Nel medioevo dal legno si ottenevano fusi per filare la lana, da cui il nome italiano; i frutti e la
corteccia erano utilizzati per le proprietà emetiche, purganti e insetticide: la polvere dei frutti seccati e macinati veniva
usata per combattere i pidocchi e il decotto di frutti e corteccia era usato contro la rogna. Il nome generico deriva dal
greco 'eu' (buono) e 'onoma' ( nome), cioè 'pianta con buona fama', in senso ironico a causa della velenosità dei frutti.
Forma biologica: fanerofita cespugliosa. Periodo di fioritura: aprile-giugno.
Euonymus japonicus L. f.
- La fusaggine giapponese è un arbusto originario del Giappone, Corea e Cina, introdotto in
Europa e in Nord America come pianta ornamentale, e sia pur raramente presente anche come avventizia inselvatichita
in diverse regioni d'Italia. Nell'area metropolitana di Roma la specie è coltivata e generalmente utilizzata per la
realizzazione di siepi; piuttosto raramente la si trova allo stato spontaneo. I semi sono tossici (evonina). Il nome
generico deriva dal greco 'eu' (buono) e 'onoma' (nome), cioè 'pianta con buona fama', in senso ironico, considerando la
velenosità di molte specie; il nome specifico indica il Giappone, uno dei paesi in cui la pianta cresce spontanea. Forma
biologica: fanerofita cespugliosa. Periodo di fioritura: giugno-luglio.
Eupatorium cannabinum L. subsp. cannabinum
- La canapa acquatica è una specie a vasta distribuzione eurasiatico-
sudeuropea presente in tutte le regioni d'Italia. Nell'area metropolitana di Roma la specie è poco comune, sia nella zona
centrale che periferica. L'habitat originario è forse dato dai grandi alvei dei fiumi, da cui la specie si è trasferita nelle
schiarite e negli orli boschivi, restando legata a stazioni fresche e a suoli limoso-argillosi profondi, ricchi in composti
azotati, a volte anche subsalsi, dal livello del mare alla fascia montana. La pianta è nota fin dall'antichità per le sue
proprietà vulnerarie, aperitive, vermifughe e purganti; nelle foglie e nelle radici sono però presenti il glucoside
eupatorina e alcaloidi pirrolizidinici che hanno proprietà epatotossiche e cancerogene. Il nome generico fa riferimento a
Mitriade Eupatore, re del Ponto nel I secolo a.C., al quale si attribuisce il primo utilizzo medicinale; il nome specifico si
riferisce alle foglie vagamente simili a quelle della canapa. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura:
luglio-settembre.
Euphorbia amygdaloides L. subsp. amygdaloides
- L'euforbia delle faggete, o euforbia-mandorlo, è una specie a
distribuzione centroeuropeo-caucasica presente, con tre sottospecie, in tutte le regioni d'Italia salvo che in Valle
d'Aosta. Nell'area metropolitana di Roma la specie è rara, soprattutto all'interno del raccordo anulare dove la sua
presenza mostra significative lacune nel centro storico e nei settori orientale e meridionale. Cresce in faggete, abetine,
boschi misti mesofili di latifoglie decidue, in prati e radure fresche, dalla fascia submediterranea a quella montana, ove
trova l'optimum. Il latice è velenoso: molto irritante per le mucose, può scatenare reazioni fotoallergiche. Il nome
generico deriva da Euforbo, medico del Re Giuba II di Mauritania (I sec. a.C. - I sec. d.C.), che secondo Plinio scoprì
l'euforbia e le sue proprietà; il nome specifico, dal greco 'amygdalos' (mandorlo), si riferisce alle foglie allungate, simili
a quelle del mandorlo. Forma biologica: camefita suffruticosa. Periodo di fioritura: aprile-ottobre.
Euphorbia characias L.
- L'euforbia cespugliosa è una specie a distribuzione strettamente mediterranea presente in
Liguria, Emilia-Romagna e in tutte le regioni dell'Italia centrale, meridionale e insulare (lungo la costiera triestina
appare la subp.
wulfenii
in prosecuzione dell'areale illirico, da alcuni non considerata meritevole di separazione).
Nell'area metropolitana di Roma la specie è rarissima e presente esclusivamente dentro il raccordo anulare e nel settore
sudorientale. Cresce nelle garighe, nelle macchie, in leccete aperte, di solito in ambienti caldi e soleggiati, su suoli
sassosi ricchi in scheletro, aridi d'estate, dal livello del mare a 1000 m circa, con optimum nella fascia mediterranea. Il
latice è velenoso: molto irritante per le mucose, può scatenare reazioni fotoallergiche. Il nome generico deriva da
Euforbo, medico del Re Giuba II di Mauritania (I sec. a.C. - I sec. d.C.), che secondo Plinio scoprì l'euforbia e le sue
proprietà; il nome specifico deriva dall'antico nome greco 'xaraxias' con cui Dioscoride (I secolo d.C.) designava
un'euforbia. Forma biologica: nanofanerofita/ fanerofita cespugliosa. Periodo di fioritura: gennaio-maggio.
Euphorbia corallioides L.
- L'euforbia corallina è una specie endemica dell'Italia, presente dai Colli Albani e
Prenestini alla Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia. Nell'area metropolitana di Roma la specie è rarissima e presente
in una sola località presso la costa. Cresce in boschi densi e umidi, spesso in forre ombrose, da 300 a 1000 m circa. La
pianta contiene un latice tossico e fortemente irritante che può anche innescare reazioni fotoallergiche. Il nome generico
deriva da Euforbo, medico del Re Giuba II di Mauritania (I sec. a.C. - I sec. d.C.), che secondo Plinio scoprì l'euforbia e
le sue proprietà; il nome specifico si riferisce al frequente arrossamento delle foglie. Forma biologica: geofita
rizomatosa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
Euphorbia cuneifolia Guss.
- L'euforbia a foglie cuneate è una pianta annua a distribuzione mediterranea con
baricentro occidentale presente lungo il versante tirrenico della Penisola dalla Toscana alla Campania, in Molise, Sicilia
e Sardegna. Nell'area metropolitana di Roma la specie è rarissima e presente essenzialmente al di fuori del raccordo
anulare e limitatamente ai settori occidentale e meridionale. Cresce in pascoli piuttosto umidi, di solito presso il mare,
più raramente anche all'interno sino a 500 m circa. La pianta contiene un latice tossico e fortemente irritante che può
anche innescare reazioni fotoallergiche: la presenza in grande quantità nel foraggio può causare gravi disturbi al
bestiame. Il nome generico deriva da Euforbo, medico del Re Giuba II di Mauritania (I sec. a.C. - I sec. d.C.), che
secondo Plinio scoprì l'euforbia e le sue proprietà; il nome specifico si riferisce alle foglie con base caratteristicamente
cuneata e allargata in due orecchiette. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Euphorbia dulcis L.
- L'euforbia bitorzoluta arruffata è un'entità scarsamente differenziata appartenente a una specie a
1...,559,560,561,562,563,564,565,566,567,568 570,571,572,573,574,575,576,577,578,579,...752
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