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sparidi, ma demerse, cioè attaccate al substrato. Il maschio feconda le uova deposte e se ne prende cura fino alla schiusa
(circa 9 giorni), difendendole da predatori e ventilandole con le pinne per favorire il ricambio di acqua e
l’ossigenazione. In Mediterraneo si riproduce tra febbraio e maggio.
Alimentazione
È un pesce onnivoro, si ciba di
alghe, frammenti di fanerogame e piccoli invertebrati che vivono sul fondale (crostacei, vermi marini e molluschi).
Autoctonia e norme di tutela
Specie autoctona.
Sprattus sprattus
(Linnaeus, 1758)
SPRATTO o PAPALINA
Dimensioni e caratteri distintivi
Lo spratto è un classico rappresentante del
cosiddetto “pesce azzurro”, raggruppamento che unisce specie ittiche di taglia
media caratterizzate da nuoto attivo e comportamento gregario, come acciughe,
sardine, sgombri e sugarelli. Da adulta misura circa 8-12 cm, ma può crescere
fino a 18-20 cm. Rispetto alla sardina, specie simile appartenente alla stessa
famiglia (Clupeidae), lo spratto presenta scaglie piccole e piuttosto compatte
che danno al corpo un aspetto uniforme e lucente.
Distribuzione
È presente in
tutto il Mediterraneo, più raro lungo le coste africane ed orientali. In Adriatico è
una specie piuttosto comune e localmente abbondante.
Habitat preferenziali
Vive in mare aperto spostandosi lontano dal fondo (specie pelagica) e nuotando
in gruppi numerosi (specie gregaria). Rispetto alla sardina si spinge con più facilità sotto costa e penetra di frequente in
acque salmastre o lagunari, specialmente nelle fasi giovanili. Può infatti tollerare salinità molto basse (4 per mille). Di
notte è attirata dalle luci.
Biologia riproduttiva
Al momento della riproduzione, tra febbraio e giugno, si raccoglie in
banchi molto numerosi, a profondità comprese tra i 10 e i 20 metri, entro le 50 miglia dalla costa; qui gli individui
maturi liberano i propri gameti (uova e spermi), avviene la fecondazione in acqua e le uova, dotate di una piccola goccia
oleosa che ne facilita il galleggiamento, vengono trasportate dalle correnti (uova pelagiche).
Alimentazione
Si nutre
principalmente di piccoli crostacei presenti nel plancton, chiamati copepodi.
Autoctonia e norme di tutela
Specie
autoctona.
Symphodus cinereus
(Bonnaterre, 1788)
TORDO GRIGIO
Dimensioni e caratteri distintivi
Pesce di dimensioni medie, comune a taglie
comprese tra 8-10 cm, può crescere fino a raggiungere i 16 cm di lunghezza. In
periodo riproduttivo i due sessi assumono livree differenti. Nelle femmine
compaiono spesso due strie longitudinali bruno-nerastre, la prima decorre al
centro del corpo dalla bocca al peduncolo caudale passando per l’occhio, la
seconda è posizionata più dorsalmente. Le femmine, inoltre, esibiscono una
papilla genitale conica ed ingrossata, di colore blu-nerastro, evidente e ben
visibile soprattutto al momento della deposizione delle uova. I maschi assumono
colorazione ambrata-olivastra, presentano una macchia nera alla base della
pinna dorsale e due evidenti linee oblique blu-azzurre sotto l’occhio.
Distribuzione
Comune lungo tutte le coste italiane; meno frequente in Adriatico. In Laguna di Venezia è presente nelle
zone limitrofe alle bocche di Porto.
Habitat preferenziali
Il tordo grigio vive preferibilmente in ambienti misti
sabbioso-rocciosi ed è molto comune nelle praterie di fanerogame (vere e proprie piante marine come la posidonia).
Nuota vicino al fondale, dal quale si discosta al massimo di qualche metro. Comunemente occupa ambienti costieri a
profondità comprese tra i 5 ed i 20 m, ma può spingersi anche fino a -40 m. Nelle fasi giovanili (1-3 cm) gli individui
tendono a formare piccoli gruppi, mentre gli adulti sono solitari. Di notte si rifugia in buchi ed anfratti in cui resta
pressoché immobile.
Biologia riproduttiva
In Mediterraneo la riproduzione avviene tra aprile e luglio. I maschi
preparano un nido complesso, costituito da alghe, sassolini, sabbia, generalmente posto o in una depressione della
sabbia o sopra il fondo roccioso. Non è raro vedere i maschi che trasportano pezzetti di alghe al nido e lo sistemano. Il
corteggiamento consiste in una serie di movimenti nei quali il maschio esibisce la sua livrea, mentre la femmina espone
il ventre e la papilla genitale. Al termine del corteggiamento, la femmina depone le uova nel nido, facendole aderire al
substrato (uova demerse) ed il maschio le feconda. Il maschio quindi chiude il nido con una copertura di alghe,
lasciando solo una piccola apertura attraverso la quale favorisce il ricambio di acqua e, di conseguenza, l’ossigenazione
delle uova, con rapidi movimenti delle pinne pettorali.
Alimentazione
È una specie ad attività diurna e cerca
attivamente il suo cibo perlustrando il fondale; si ciba di piccoli crostacei, molluschi e vermi marini.
Autoctonia e
norme di tutela
Specie autoctona.
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