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bruco alla terza muta. Il bruco alla seconda muta è verde chiaro con due bande
trasversali gialle ai fianchi, con due prolungamenti cefalici bordati di nero, simili
a corna. L’ultimo segmento si presenta biforcuto. Il bruco tesse un bozzolo di
seta al centro della foglia, muovendosi solo per nutrirsi; i suoi movimenti sono
molto simili ad una foglia mossa dal vento, da cui deriva il nome del genere
apatén (dal greco) che significa “nascondersi”. La crisalide in primavera
assomiglia invece ad una fogliolina verde appesa ad un ramo.
Piante nutrici del
bruco:
Salix caprea
,
S. appendiculata
,
S. alba
,
Populus
spp.
Distribuzione:
Europa centro orientale. Assente dalla Bretagna, dall’Olanda, dalla Germania settentrionale, dalla Polonia e dalla
Scandinavia.
Presenza nel Parco:
è rara, nota solo per tre località, due sul versante toscano e una su quello
romagnolo. Specie legata alla vegetazione ripariale del medio e basso corso dei fiumi, inserita nell’allegato A
della L.R. Toscana 56/2000 e nell'allegato IV della direttiva Habitat 92/43/CEE.
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Parte inferiore delle ali anteriori senza ocelli neri. Parte inferiore delle ali con colore di
fondo verde
Callophrys rubi (Linnaeus, 1758)
Descrizione:
Apertura alare: 25 - 30 mm. Inconfondibile per il colore verde
metallico sul lato inferiore delle ali. Il lato superiore di questa farfalla ha un
colore di fondo bruno smorto. Occhi bordati di bianco. Dimorfismo sessuale: i
maschi possono distinguersi per la piccola macchia più chiara vicina alla costa,
presente sulle ali anteriori della parte superiore; inoltre il margine dentellato delle
ali posteriori è meno netto nel maschio rispetto alla femmina.
Periodo di
sfarfallamento:
da fine marzo ai primi di luglio, con una generazione annuale.
Habitat:
siepi e boschi, fino a 2300 m.
Stadi giovanili:
le uova sono deposte
singolarmente sulla pianta nutrice e si schiudono dopo una o due settimane. Il
bruco è verde con una linea scura al di sotto del dorso e con disegni obliqui gialli
e verdi sui fianchi, dopo la prima muta diventa cannibale. Intrattiene rapporti di
mirmecofilia con le formiche sia allo stadio di bruco che di crisalide. Sverna allo
stadio di crisalide, che ha l’abilità di fare deboli suoni muovendo i segmenti
addominali.
Piante nutrici del bruco:
Cytisus
spp.,
Genista
spp.,
Ulex
spp.,
Arbutus
spp.,
Vaccinium
spp.,
Rhamnus
spp.,
Frangula
spp.,
Cornus
spp.,
Rubus
spp.
Distribuzione:
paleartica: diffusa in Europa, Nordafrica e Asia temperata.
Assente dalle isole atlantiche. La popolazione risulta essere in declino.
Presenza nel Parco:
è ben diffusa, sia sul
versante toscano che romagnolo. Specie non minacciata ma localmente in diminuzione.
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Parte inferiore delle ali anteriori con ocelli
neri. Parte inferiore delle ali con colore di
fondo non verde
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Parte inferiore delle ali posteriori con una macchia grigio-blu vicino l'angolo anale
Plebejus argus ♀ (Linnaeus, 1758)
Descrizione:
Apertura alare: 24 - 32 mm. La parte superiore delle ali dei maschi
ha un colore di fondo blu violaceo intenso con frange bianche e ampi bordi
marginali nerastri; la parte inferiore ha colore di fondo bruno grigiastro con
macchie nere ed una serie completa di lunule submarginali arancioni. Parte
inferiore: le ali posteriori presentano alcuni ocelli neri marginali con punti blu-
verdi lucenti ed una serie di lunule postdiscali bianche in contrasto con il colore
di fondo grigiastro o brunastro; le ali anteriori hanno ocelli postdiscali neri
disposti in una linea curvata a forma di punto di domanda. In Corsica la
sottospecie
'corsicus'
ha gli ocelli grigi largamente cerchiati di bianco sulla parte
inferiore. Dimorfismo sessuale: le femmine sono brune con macchie marginali
arancioni mentre i maschi sono blu con ampi margini scuri.
Periodo di
sfarfallamento:
da giugno a settembre con una o due generazioni annuali, a
seconda della località.
Habitat:
pianure, prati umidi, 0-2400 m.
Stadi giovanili:
le uova vengono deposte singolarmente in genere vicino a formicai o sul terreno
e sono svernanti. Il bruco è verde con una fascia bruno scura al di sotto del dorso
ed una bianca lungo i fianchi. I bruchi stringono rapporti di mirmecofilia con le
formiche.
Piante nutrici del bruco:
Fabaceae
(
Ulex
spp.,
Lotus
spp.,
Cytisus
spp.,
Genista
spp.,
Colutea
spp.,
Astragalus
spp.,
Medicago
spp.,
Hippocrepis
spp.,
Coronilla
spp.)
Cistaceae
ed
Ericaceae
.
Distribuzione:
paleartica: prati e brughiere dell’Europa e dell’Asia temperata fino al Giappone.
Presenza nel Parco:
è
abbastanza diffusa nelle praterie seminaturali, sia sul versante toscano che romagnolo. Specie non minacciata.
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