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Fusti fioriferi formantisi da getti striscianti
Veronica serpyllifolia L. s.l.
La veronica a foglie di serpillo è una specie a vasta distribuzione circumbo-
reale oggi divenuta subcosmopolita, presente in tutte le regioni d’Italia. La
distribuzione regionale copre quasi tutto il territorio, dalla costa al settore al-
pino; nell'area di studio è diffusa ma non molto comune, salvo che nelle aree
umide nei dintorni di Casera Razzo, dove è abbastanza frequente. Cresce in
prati, pascoli, bordi di vie, margini di boschi, su suoli freschi, dal livello del
mare (ove è rara) alla fascia alpina. Il nome generico è di etimologia molto
incerta: secondo alcuni deriva dalla leggenda della Veronica, la donna che
pulì il volto di Cristo con un fazzoletto prima della crocifissione, alludendo
alle venature più scure nella corolla presto caduca di alcune specie o al fatto
che molte specie fioriscono precocemente, durante la settimana santa, altri
invece pensano che sia legato a legato a Santa Veronica da Binasco (1445-
1497); il nome specifico significa 'con foglie di serpillo', cioè di timo. Forma
biologica: emicriptofita reptante. Periodo di fioritura: maggio-ottobre.
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Fusti fioriferi non formantisi da getti striscianti
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Fusti fioriferi non lignificati alla base. Foglie chiaramente pelose. Corolla larga 4-7 mm
Veronica alpina L.
La veronica alpina è una specie eurasiatica a distribuzione artico-alpina,
in Italia presente lungo tutto l'arco alpino, sull'Appennino Emiliano e sul-
le montagne dell'Abruzzo. La distribuzione regionale è centrata sul setto-
re alpino propriamente detto (Alpi Carniche e Giulie), con qualche lacuna;
nell'area di studio è piuttosto rara e confinata ai massicci calcarei. Cresce
nelle vallette nivali ed in anfratti umidi, su substrati calcarei o dolomitici,
con optimum nella fascia alpina. Il nome generico è di etimologia molto in-
certa: secondo alcuni deriva dalla leggenda della Veronica, la donna che pulì
il volto di Cristo con un fazzoletto prima della crocifissione, alludendo alle
venature più scure nella corolla presto caduca di alcune specie o al fatto che
molte specie fioriscono precocemente, durante la settimana santa, altri inve-
ce pensano che sia legato a legato a Santa Veronica da Binasco (1445-1497).
Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: giugno-agosto.
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Fusti fioriferi lignificati alla base. Foglie subglabre. Corolla larga 9-12 mm
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Infiorescenza con peli non ghiandolari. Corolla di color blu intenso con un anello rossastro alla base
Veronica fruticans Jacq.
La veronica fruticosa è una specie a distribuzione artico-alpina presente lun-
go tutto l'arco alpino e sugli Appennini in Emilia-Romagna, Toscana, Abruz-
zo e Campania (la presenza è dubbia in Lazio e nel Molise). La distribuzione
regionale si concentra nel settore alpino (Alpi Carniche e Giulie); nell'area di
studio la specie è abbastanza diffusa ma non molto comune. Cresce in luoghi
aridi e sassosi e nelle fessure delle rocce calcaree dalla fascia montana a quella
alpina. Il nome generico è di etimologia molto incerta: secondo alcuni deriva
dalla leggenda della Veronica, la donna che pulì il volto di Cristo con un
fazzoletto prima della crocifissione, alludendo alle venature più scure nella
corolla presto caduca di alcune specie o al fatto che molte specie fioriscono
precocemente, durante la settimana santa, altri invece pensano che sia legato
a legato a Santa Veronica da Binasco (1445-1497); il nome specifico deriva
dal latino 'frutex' (arbusto) riferendosi alla base legnosa della pianta. Forma
biologica: camefita suffruticosa. Periodo di fioritura: maggio-agosto.
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Infiorescenza con fitti peli ghiandolari. Corolla di color rosa chiaro con vene più scure
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