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Sepali più brevi di 1.6 mm. Foglie basali in rosetta persistente. Frutto lungo 2-3 volte il peduncolo
Rorippa islandica (Oeder ex Murray) Borbás
Il crescione islandico è una specie artico-alpina ad areale prevalentemente
europeo presente lungo tutto l'arco alpino e sull'Appennino Emiliano. La
distribuzione regionale è limitata a poche stazioni nella parte più occiden-
tale delle Alpi e Prealpi Carniche e in quella più orientale delle Alpi Giulie;
nell'area di studio la specie è molto rara e confinata a quote alte. Cresce in
ambienti umidi come sponde di laghi, stagni e corsi d'acqua, dalla fascia
montana superiore a quella alpina. Il nome generico, forse di lontana origine
germanica, è di significato incerto, quello specifico si riferisce all'Islanda, ove
la specie è presente. Forma biologica: terofita scaposa/ emicriptofita scaposa.
Periodo di fioritura: luglio-agosto.
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Sepali più lunghi di 1.6 mm. Foglie basali in rosetta presto scomparsa. Frutto lungo al massimo 2 volte il
peduncolo
Rorippa palustris (L.) Besser
Il crescione palustre è una specie a vasta distribuzione subcosmopolita
presente in tutte le regioni dell'Italia continentale salvo che in Campania,
Basilicata e Puglia. La distribuzione regionale è piuttosto frammentaria e si
estende dalla pianura friulana (soprattutto nella parte occidentale) ai fondo-
valle del settore alpino; nell'area di studio la specie è rara e confinata a quote
piuttosto basse. Cresce negli alvei dei fiumi e in ambienti periodicamente
inondati, su suoli umidi sabbiosi o fangosi, dal livello del mare alla fascia
montana inferiore. Il nome generico, forse di lontana origine germanica, è di
significato incerto, quello specifico si riferisce all'habitat. Forma biologica:
terofita scaposa/ emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
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Foglie non abbraccianti il fusto con la base
Sinapis arvensis L. subsp. arvensis
La senape selvatica è una pianta annua a distribuzione originariamente medi-
terraneo-turanica ma oggi divenuta subcosmopolita e a volte invasiva nelle aree
temperato-calde, presente in tutte le regioni d'Italia. La distribuzione regionale
si estende su quasi tutto il territorio, dalle coste ai fondovalle del settore alpino;
nell'area di studio la specie si concentra presso gli abitati a quote basse e non
è comune. Cresce nei campi di cereali, negli incolti, in ambienti ruderali, lun-
go le strade, su suoli argillosi piuttosto ricchi in carbonati e composti azotati,
subneutri, da piuttosto freschi a subaridi, dal livello del mare alla fascia mon-
tana inferiore. I semi, che possono essere usati nella preparazione della senape,
contengono molti principi attivi tra cui il glicoside sinalbina, che per azione di
enzimi libera un alcaloide, la sinapina, al quale si deve il sapore piccante; i getti
giovani possono essere cucinati come i broccoli, di cui ricordano anche il sa-
pore. Il nome generico era già usato dagli antichi Greci ('sinápi'), ma è forse di
origine egiziana o indiana; il nome specifico in latino significa 'dei campi arati'.
Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-luglio.
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Foglie abbraccianti il fusto con la base
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Becco lungo meno del 10% del frutto. Siliqua a sezione rettangolare
Barbarea vulgaris R. Br. subsp. vulgaris
L'erba di Santa Barbara è una specie a vasta distribuzione eurosiberiana pre-
sente in tutte le regioni d'Italia tranne che in Sardegna, con due sottospecie.
Entrambe le sottospecie sono presenti nella nostra regione; la distribuzione
regionale della sottospecie nominale si estende su tutto il territorio, dalle
coste ai fondovalle del settore alpino; nell'area di studio si concentra presso
gli abitati. Cresce in incolti umidi, sulle sponde di canali e ruscelli, su terreni
mesici a tessitura argilloso-limosa, con comportamento pioniero in situazioni
di forte disturbo (ma è presto eliminata dalla dinamica naturale della vege-
tazione), al di sotto della fascia montana superiore. Il nome generico deriva
dal giorno di Santa Barbara (4 dicembre), quando le giovani foglie basali
venivano raccolte per preparare insalate; il nome specifico deriva dal latino
'vúlgus' (volgo) e significa 'comune, diffuso, frequente'. Forma biologica:
emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
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