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Piante alte più di 3 dm, di ambienti boschivi o prativi. Foglie senza stipole
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Foglie basali con lamina incompletamente divisa: segmenti saldati alla base su ca. 1/8 della lamina.
Peduncoli fiorali glabri
Ranunculus platanifolius L.
Il ranuncolo a foglie di platano è una specie europea presente in tutte le re-
gioni dell’Italia centro-settentrionale (salvo che in Umbria e forse nelle Mar-
che), in Abruzzo e in Sardegna. La distribuzione regionale si estende su tutte
le aree montuose del Friuli; nell'area di studio la specie è solo localmente
comune, ad esempio sul M. Pezzocucco a 1600 m circa. Cresce in faggete,
abetine e forre, spesso in consorzi di alte erbe ai margini e nelle radure dei
boschi, su suoli profondi, freschi, ricchi in composti azotati, con optimum
nella fascia montana. Tutta la pianta è tossica da fresca per la presenza di un
alcaloide, la protoanemonina. Il nome generico in latino significa 'piccola
rana' e veniva usato sin dai tempi antichi per le sole specie acquatiche del
sottogenere
Batrachion
, anch'esso diminutivo del greco 'batràchos' (rana); il
nome specifico si riferisce alla foglie simili a quelle del platano. Forma biolo-
gica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: giugno-luglio.
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Foglie basali con lamina completamente divisa in 5 foglioline palmate. Peduncoli fiorali pelosi
Ranunculus aconitifolius L.
Il ranuncolo a foglie di aconito è una specie europea presente in tutte le re-
gioni dell’Italia settentrionale (dubitativamente in Veneto) e in Toscana. La
distribuzione regionale si concentra nel settore alpino propriamente detto
(Alpi Carniche e Giulie) con stazioni più sparse sulle Prealpi; nell'area di
studio la specie è comune soprattutto nelle faggete umide della Conca di
Sauris tra 1000 e 1500 m. Cresce nei boschi umidi e in prati torbosi presso
le sorgenti alpine e in pascoli umidi, con optimum nella fascia montana su-
periore. Tutta la pianta è tossica da fresca per la presenza di un alcaloide, la
protoanemonina. Il nome generico in latino significa 'piccola rana' e veniva
usato sin dai tempi antichi per le sole specie acquatiche del sottogenere
Batra-
chion
, anch'esso diminutivo del greco 'batràchos' (rana); il nome specifico si
riferisce alle foglie simili a quelle dell'aconito. Forma biologica: emicriptofita
scaposa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
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Petali verdi
Helleborus viridis L. subsp. viridis
L’elleboro comune è una specie a distribuzione europeo-subatlantica presen-
te in tutte le regioni dell’Italia settentrionale (dubitativamente in Val d'Aosta)
e in Toscana. La distribuzione regionale copre quasi tutto il territorio, con
lacune nelle Alpi Giulie, nella bassa pianura friulana, e nel Carso triestino
ove la sottospecie è vicariata da
H. bocconei
subsp.
istriacus
; nell'area di studio
la specie è abbastanza frequente nelle faggete termofile, soprattutto a quote
basse. Cresce in querceti, boschi misti di latifoglie decidue, faggete termofi-
le aperte, su suoli freschi e profondi, dalla fascia submediterranea a quella
montana inferiore. La pianta contiene un alcaloide tossico, l'elleborina. Il
nome generico è di etimologia incerta: potrebbe derivare dal semitico 'hele-
bar' che in greco designava una pianta usata contro la follia, oppure dal greco
'helein' (far morire), per la velenosità di tutte le specie, oppure ancora dal
fiume greco Hellèboros che attraversa la città di Antkyra, dove nell'antichità
si utilizzava contro la pazzia una pianta simile; il nome specifico si riferisce
ai caratteristici fiori di colore verde. Forma biologica: geofita rizomatosa. Pe-
riodo di fioritura: febbraio-aprile.
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Petali azzurri, blu, rosa, rossi o violetto-porporini
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1...,245,246,247,248,249,250,251,252,253,254 256,257,258,259,260,261,262,263,264,265,...508