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Molinia caerulea (L.) Moench
La molinia cerulea è una specie a distribuzione europeo-caucasica presente
in tutte le regioni dell’Italia centro-settentrionale (salvo che in Piemonte, in
Umbria e nelle Marche), in Abruzzo e in Calabria. La distribuzione regionale
si estende su quasi tutto il territorio salvo che nel Carso triestino, con qual-
che lacuna lungo le coste del Friuli e nella media pianura friulana centrale;
nell'area di studio la specie è diffusa e localmente comune, ad esempio nei
dintorni di Casera Razzo, raggiungendo i 1900 m sul M. Tinisa. Cresce in
prati umidi, torbiere e paludi, a volte in boschi freschi di latifoglie decidue
(soprattutto rovereti e castagneti), su suoli argillosi piuttosto profondi, pove-
ri in calcio, costipati e ad alta ritenzione idrica, da neutri a subacidi, sino alla
fascia montana. Il nome generico è dedicato al gesuita e naturalista spagnolo
J. I. Molina (1740-1829), quello specifico si riferisce al colore spesso blu-
violetto delle spighette. Forma biologica: emicriptofita cespitosa. Periodo di
fioritura: luglio-settembre.
955
Spighette con 1 solo fiore fertile
956
955
Spighette con più di 1 fiore fertile
963
956
Infiorescenza povera, con al massimo 10 spighette. Spighette con un fiore fertile e uno sterile
Melica uniflora Retz.
La melica uniflora è una specie a distribuzione eurasiatico-temperata pre-
sente in tutte le regioni d’Italia. La distribuzione regionale è di tipo prealpi-
co-carsico, con areale quasi continuo dalle zone magredili dell'alta pianura
friulana occidentale al Carso triestino e con isolate stazioni nella parte me-
ridionale delle Alpi Carniche; nell'area di studio la specie è piuttosto rara e
presente soprattutto a quote basse. Cresce in boschi termofili di latifoglie,
soprattutto leccete e querceti caducifogli al di sotto della fascia montana
superiore. Il nome generico è di etimologia incerta: potrebbe derivare dal
latino 'milium' (miglio) tramite una derivazione medioevale in 'milica', o dal
greco 'meli' (miele), per il sapore dolce del fusto; il nome specifico si riferisce
alle spighette uniflore. Forma biologica: emicriptofita cespitosa. Periodo di
fioritura: maggio-giugno.
956
Infiorescenza ricca, con più di 10 spighette. Spighette con un solo fiore fertile
957
957
Spighette più lunghe di 4 mm
958
957
Spighette più brevi di 4 mm
959
958
Foglie larghe almeno 5 mm, molli. Resta brevissima, inserita sul dorso, poco visibile tra i peli
Calamagrostis villosa (Chaix) J.F. Gmel.
La cannella delle abetine è una specie a vasta distribuzione eurosiberiana
presente lungo tutto l'arco alpino e sull'Appennino Emiliano. La distribuzio-
ne regionale si concentra sul settore alpino propriamente detto (Alpi Carni-
che e Giulie) con poche stazioni nelle Prealpi Carniche; nell'area di studio la
specie si concentra nelle aree con substrati silicei. Cresce in peccete, laricete
e cembrete, spesso in formazioni a rododendri, su suoli argillosi, subacidi,
piuttosto freschi, dalla fascia montana a quella alpina, con optimum nelle
fasce oroboreale e subalpina. Il nome generico deriva dal greco 'kalamos'
(canna) e significa '
Agrostis
a forma di canna', per le maggiori dimensioni
rispetto alle specie di
Agrostis
; il nome specifico si riferisce ai peli presenti
sulle glumette. Forma biologica: emicriptofita cespitosa. Periodo di fioritura:
agosto.
958
Foglie più strette di 5 mm, rigide. Resta inserita all'apice della glumetta inferiore, tra i due denti
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