67
112
Foglie non annerenti da secche
Salix waldsteiniana Willd.
Il salice di Waldstein è un arbusto diffuso dalle Alpi svizzere orientali fino ai
Carpazi ed ai Balcani attraverso le Alpi centro-orientali e dinariche. In Italia
è presente dalla Lombardia al Friuli. La distribuzione regionale si estende su
quasi tutte le aree montuose del Friuli; nell'area di studio la specie è molto
comune. È un arbusto microtermo tipico della fascia subalpina, ove cresce su
substrati prevalentemente calcareo-dolomitici in pascoli pietrosi, cespuglieti,
ontaneti ad
Alnus viridis
, canaloni di slavina e macereti lungamente innevati,
di solito esposti a nord. Come in tutti i salici, la scorza e le foglie contengono
il glicoside salicina, che li rende tossici per molti animali, e da cui si ricava
l'acido salicilico. Il nome generico, di antico uso, è di origine incerta: forse
deriva dal celtico 'sal lis' (presso l'acqua); la specie è dedicata a F. A. von
Waldstein (1759-1823), descrittore della flora ungherese. Forma biologica:
nanofanerofita. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
113
Foglie a margine dentato
114
113
Foglie a margine intero
132
114
Foglie verdi di sopra, bianco- o grigio-pelose di sotto
115
114
Foglie verdi su entrambe le facce
117
115
Foglie ad apice arrotondato. Petali più di 3 volte più lunghi che larghi. Frutto nero-bluastro a maturità
Amelanchier ovalis Medik.
Il pero corvino è un arbusto a distribuzione mediterraneo-montana presente
con tre sottospecie in tutte le regioni d’Italia, salvo forse che in Puglia. La
distribuzione regionale, di tipo tendenzialmente alpico-carsico, si estende
alle aree magredili dell’alta pianura friulana; nell'area di studio è frequen-
te soprattutto sui ghiaioni consolidati lungo i versanti meridionali del M.
Tinisuta e del M. Nauleni. Cresce pioniero in boschi molto aperti, caldi ed
aridi, nelle pinete e nelle boscaglie, nei prati incespugliati e sui ghiaioni, su
calcare ma anche su arenarie basiche, dal livello del mare alla fascia subalpi-
na. I frutti sono commestibili anche se piuttosto insipidi. Il nome generico è
quello della pianta nel dialetto francese della Savoia, quello specifico allude
alla forma delle foglie. Forma biologica: fanerofita cespugliosa. Periodo di
fioritura: aprile-maggio.
115
Foglie ad apice acuto. Petali ovali. Frutto di altro colore
116
116
Fiori e frutti non disposti in corimbi ombrelliformi. Frutto più largo di 4 cm (mela)
Malus pumila Mill.
Il melo, originario dell'Europa ed Asia occidentale per ibridazione con altre
specie, è un albero deciduo coltivato in tutta Italia. Nella nostra regione è
coltivato ovunque, dal livello del mare alla fascia montana; in Carso è co-
mune. Appare anche in forme inselvatichite che si avvicinano a
M. sylvestris
,
da alcuni autori non considerato come specie distinta. È una delle piante da
frutto più coltivate e diffuse; la mela viene definita 'falso frutto' in quanto si
sviluppa dal ricettacolo, mentre il vero frutto sarebbe il torsolo, che si forma
dall'ovario. Il nome generico è quello già utilizzato dai Romani; quello spe-
cifico in latino significa 'piccolo, nano'. È noto anche come
Malus domestica
Borkh., in tal caso il nome specifico allude alla sua coltivazione presso le case
(la parola latina 'domus' significa appunto 'casa'). Forma biologica: fanerofi-
ta scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
116
Fiori e frutti disposti in corimbi ombrelliformi. Frutto molto più stretto di 4 cm
1...,65,66,67,68,69,70,71,72,73,74 76,77,78,79,80,81,82,83,84,85,...508