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Sorbus aria (L.) Crantz s.l.
Il sorbo nostrano, o farinaccio, è un alberello deciduo dell’Europa meridiona-
le presente, con due sottospecie, in tutte le regioni d’Italia. La distribuzione
regionale è di tipo alpico-carsico; nell'area di studio la specie è diffusa e local-
mente piuttosto comune, soprattutto a quote basse o sui versanti meridionali
del M. Nauleni, ma è stata osservata anche presso Sauris di Sotto. Cresce in
boschi di latifoglie decidue, boscaglie ed arbusteti, evitandone gli aspetti più
caldi, su suoli preferibilmente calcarei, da sassosi ad argillosi, sciolti, neutro-
subacidi, nelle fasce submediterranea e montana. La specie appartiene ad
un gruppo polimorfo con diverse microspecie di difficile identificazione. I
frutti sono adatti alla distillazione, e un tempo venivano utilizzati per la fab-
bricazione delle conserve; il legno, di color rosso-bruno con alburno avorio,
è duro e compatto e un tempo era impiegato per lavori artigianali come la
costruzione di carri agricoli, manici di attrezzi e falegnameria. Il nome gene-
rico, già in uso presso i Romani, potrebbe derivare da due termini celtici che
significano 'aspro' e 'mela', quello specifico è di etimologia incerta. Forma
biologica: fanerofita cespugliosa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
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Foglie più lunghe di 15 cm. Frutti avvolti da un riccio spinoso
Castanea sativa Mill.
Il castagno è un albero originario dell’Europa sudorientale e dell’Asia occi-
dentale, forse introdotto con il noce in epoca preromana, presente in tutte le
regioni d’Italia. Nella nostra regione è diffuso sino alla fascia montana infe-
riore delle Prealpi, con isolate stazioni nell'area alpina; nell'area di studio la
specie è rara e confinata a quote basse in aree con substrati silicei. È uno dei
principali costituenti dei boschi collinari, fra i 200 e gli 800 m circa; cresce
su suoli profondi più o meno acidi, quindi su substrati marnoso-arenacei,
raramente su terra rossa. Il castagno è molto longevo, potendo raggiungere
i 500 anni di età; per alcuni individui è stata stimata un'età di 1000 anni; in
Italia, sulle pendici dell'Etna, l'esemplare detto 'dei cento cavalli' avrebbe
un'età di 4000 anni. Il castagno ha avuto grande importanza per molti secoli
come alimento primario per le popolazioni contadine delle regioni montane,
diventando 'l'albero del pane'. Le castagne, ricche di amido e zuccheri, veni-
vano consumate fresche, secche o ridotte in farina. Oggi sono molto richieste
le varietà di grandi dimensioni, dette 'marroni', usate per la preparazione di
marmellate e dei 'marrons glacés'. Il legname è molto apprezzato a causa dell’elasticità e compattezza per paleria, falegnameria,
mobili, travi, botti, ecc. e a volte è usato per la produzione di cellulosa al solfato. Legno e corteccia venivano usati per la concia
delle pelli, a causa dell'elevato contenuto in tannini. Il nome generico deriva dal greco ‘kástanon’ (castagna), da ‘Kastanáia’, un
villaggio della Tessaglia; il nome specifico significa ‘coltivato’. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio.
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Foglie solitamente più brevi di 15 cm. Frutti non avvolti da un riccio spinoso
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Fiori senza petali. Frutto secco
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Fiori con petali. Frutto carnoso
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Picciolo fortemente appiattito in senso perpendicolare alla lamina
Populus tremula L.
Il pioppo tremolo è un alberello deciduo a vasta distribuzione eurosiberiana
presente in tutte le regioni d’Italia. La distribuzione regionale, con qualche
lacuna nella pianura friulana, copre l'intero territorio, nell'area di studio la
specie è diffusa ma non frequentissima. Cresce in boschi montani, soprattut-
to umidi, più raramente in pianura; la copiosa produzione di polloni, che for-
mano nuovi alberi, lo rende un pioniere nella colonizzazione di nuovi terreni,
per cui è adatto al consolidamento di pendici franose. Il legno, da cui pro-
duce un'ottima pasta da carta, è impiegato nella fabbricazione di fiammiferi,
compensati e truciolati. Il nome generico, di etimologia incerta, era già in uso
presso gli antichi Romani; il nome specifico allude al continuo tremolio delle
foglie dovuto ai lunghi piccioli fortemente appiattiti perpendicolarmente alla
lamina fogliare; sembra che il detto popolare 'tremare come una foglia' nasca
proprio dall'osservazione del pioppo tremolo. Forma biologica: fanerofita
scaposa. Periodo di fioritura: marzo-maggio.
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Picciolo non fortemente appiattito in senso perpendicolare alla lamina
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1...,66,67,68,69,70,71,72,73,74,75 77,78,79,80,81,82,83,84,85,86,...508