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Equisetum arvense L. (fusti fertili)
L’equiseto dei campi è una specie a vasta distribuzione circumboreale pre-
sente in tutte le regioni d'Italia. La distribuzione regionale si estende su quasi
tutto il territorio; in Carso la specie ha la distribuzione tendenzialmente bi-
centrica di molte specie igrofile; nell'area di studio è abbastanza frequente,
soprattutto nella Conca di Sauris. Cresce come pioniera lungo fossi, canali
e stagni, ma anche in coltivi, purché con suoli argillosi umidi, dalla costa
alla fascia montana. Con
E. telmateia
è una delle due specie della nostra flora
che formano fusti fertili privi di clorofilla all’inizio della primavera, seguiti
poi dai fusti sterili verdi. Per l'alto contenuto in silice era usata per lucidare
oggetti in metallo. Il nome generico deriva dal latino 'equus' (cavallo) e 'seta'
(pelo), e significa 'coda di cavallo'; il nome specifico in latino significa 'dei
campi arati'. Forma biologica: geofita rizomatosa. Periodo di sporificazione:
marzo-maggio.
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Fiori a simmetria raggiata
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140
Fiori a simmetria bilaterale
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141
Infiorescenza densa, con 8-20 fiori. Parte interna della corolla e filamenti staminali densamente pelosi.
Capsula ovoide
Monotropa hypopitys L.
L’ipopitide è una specie a vasta distribuzione circumboreale presente in tutte
le regioni d’Italia. La distribuzione regionale si estende, con qualche lacuna,
su tutte le aree montuose del Friuli e sul Carso triestino; nell'area di stu-
dio la specie è diffusa, ma piuttosto rara, ad esempio nelle faggete del M.
Pezzocucco e presso il Passo Pura. Cresce in boschi di conifere e latifoglie,
soprattutto faggete, su suoli profondi, freschi, molto ricchi in humus, dai 400
ai 1600 m circa ma con optimum nella fascia montana. La pianta è saprofita e
in simbiosi microrrizica. Il nome generico deriva dal greco 'mònos' (unico) e
'trépo' (voltare), in riferimento alla disposizione unilaterale dei fiori; il nome
specifico deriva dal greco 'hypo' (sotto) e 'pitys' (pino). Forma biologica:
geofita saprofita. Periodo di fioritura: giugno-agosto.
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Infiorescenza lassa, con 3-12 fiori. Pianta completamente glabra. Capsula sferica
Monotropa hypophegea Wallr.
L’ipopitide glabra è una specie a vasta distribuzione circumboreale, in Italia
diffusa lungo tutto l'arco alpino, compresa la Liguria, con stazioni disgiunte
sulle montagne dell'Abruzzo. In regione è nota per diverse stazioni isolate
nelle aree montuose del Friuli e per il Carso triestino; nell'area di studio è sta-
ta ritrovata nel Bosco della Stua presso il Lago di Sauris a 1000 m circa, dove
è piuttosto abbondante. Cresce nel sottobosco di boschi decidui, soprattutto
faggete ma anche in querceti maturi, su suoli umiferi e freschi, dalla fascia
submediterranea a quella montana. La specie è saprofita e in simbiosi micor-
rizica. Il nome generico deriva dal greco 'mònos' (unico) e 'trépo' (voltare),
in riferimento alla disposizione unilaterale dei fiori; il nome specifico deriva
dal greco 'hypo' (sotto) e 'phégòs' (faggio) in riferimento all'habitat ottimale.
Forma biologica: geofita saprofita. Periodo di fioritura: giugno-agosto.
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Corolla munita di sperone
Epipogium aphyllum Sw.
1...,74,75,76,77,78,79,80,81,82,83 85,86,87,88,89,90,91,92,93,94,...508