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Semi racchiusi in strutture legnose simili a piccole pigne
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Semi avvolti alla base da una brattea fogliacea, disposti in infruttescenze simili a quelle del
luppolo
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Gemme sessili, con numerose squame sovrapposte. Arbusto di solito minore di 8 m, più comune presso il
limite degli alberi
Alnus viridis (Chaix) DC. subsp. viridis
L’ontano verde è un arbusto a vasta distribuzione (circum-) artico-alpina,
con areale europeo frammentato in tre settori: a) Alpi, Baviera, Foresta Nera
e Sudeti, b) Carpazi e Balcani, c) Corsica; in Italia è presente lungo tutto l'ar-
co alpino. La distribuzione regionale si estende su tutte le aree montuose del
Friuli, ma la specie è abbondante solo in quelle con substrati silicei; nell'area
di studio la specie è comunissima nella fascia subalpina, soprattutto nelle
aree con substrati silicei. Cresce su pendii freschi, in canaloni di valanga, su
suoli silicei molto freschi e ben arieggiati, con optimum nella fascia subalpina
(esemplari a quote più basse sono però frequenti). Gli apparati radicali ospi-
tano batteri azotofissatori simbionti, per cui la pianta fertilizza naturalmente
il suolo, favorendo la crescita di alte erbe ('megaforbie'), molte delle quali
crescono anche presso le malghe a causa della concimazione del terreno. Gli
ontani sono alberi utili per il consolidamento dei pendii, in quanto hanno un
apparato radicale molto espanso e resistono bene alle slavine grazie ai rami
flessibili. Il nome generico, già in uso presso i Romani, potrebbe derivare
dalla radice celtica 'al lan' (presso l'acqua) per l'ecologia di molte specie. Forma biologica: fanerofita cespugliosa. Periodo di
fioritura: aprile-giugno.
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Gemme peduncolate, con 2 squame opposte. Alberi più alti di 8 m a maturità, più comuni al di
sotto del limite degli alberi
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Rami giovani glabri. Foglie con peli solo alla diramazione delle nervature secondarie di sotto
Alnus glutinosa (L.) Gaertn.
L'ontano comune è un albero deciduo a vasta distribuzione eurosiberiana
presente in tutte le regioni d’Italia (in Puglia come specie avventizia). La di-
stribuzione regionale, con poche lacune, si estende dalle coste ai fondovalle
del settore alpino; nell'area di studio la specie è rara e confinata ai fondovalle.
Cresce lungo i corsi d'acqua, formando popolamenti ripari al di sotto della
fascia montana superiore che costituiscono habitat a conservazione priori-
taria a livello europeo. Il legno, di un caratteristico colore giallo-aranciato,
assume notevole resistenza quando è immerso nell'acqua per cui è sempre
stato usato per fondazioni di palafitte e strutture sommerse in genere; non a
caso è un albero molto adattato ai terreni inondati. Gli apparati radicali ospi-
tano batteri azotofissatori simbionti, per cui la pianta fertilizza naturalmente
il suolo. Il nome generico, già in uso presso i Romani, potrebbe derivare dalla
radice celtica 'al lan' (presso l'acqua) per l'ecologia di molte specie, quello
specifico si riferisce ai rami giovani attaccaticci. Forma biologica: fanerofita
scaposa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
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Rami giovani pelosi. Foglie omogeneamente pelose di sotto
Alnus incana (L.) Moench
L’ontano bianco è un albero deciduo a vasta distribuzione circumboreale
presente lungo tutto l'arco alpino e sull'Appennino settentrionale (avventizio
e naturalizzato in Sardegna). La distribuzione regionale si concentra sulle
aree montuose del Friuli, ove la specie è più frequente, con lacune nella me-
dia e bassa pianura friulana orientale e sul Carso triestino, ove è molto rara;
nell'area di studio la specie è abbastanza diffusa al di sotto della fascia subal-
pina, ad esempio tra La Maina e Sauris di Sotto. Cresce come specie pioniera
lungo i corsi d'acqua, su suoli prevalentemente calcarei, sino a circa 1300 m.
Il legno non è molto pregiato, anche se resiste bene alla prolungata immer-
sione in acqua. Gli apparati radicali ospitano batteri azotofissatori simbionti,
per cui la pianta fertilizza naturalmente il suolo. Gli ontani sono alberi utili
per proteggere le rive dei corsi d'acqua, in quanto hanno un apparato radi-
cale molto espanso che le consolida. Il nome generico, già in uso presso i
Romani, potrebbe derivare dalla radice celtica 'al lan' (presso l'acqua) per
l'ecologia di molte specie; il nome specifico si riferisce alla pelosità biancastra
della pagina inferiore delle foglie. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: marzo-maggio.
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