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presente in Emilia-Romagna e in tutte le regioni dell'Italia centrale, meridionale e insulare salvo che nelle Marche, in
Umbria e in Abruzzo (da lungo tempo non più osservata in Liguria). Nell'area metropolitana di Roma la specie è
piuttosto rara, soprattutto nel settore occidentale, nei prati aridi soprattutto su argilla. Cresce negli incolti, nelle siepi, ai
margini delle strade, su suoli piuttosto primitivi, aridi d'estate, dal livello del mare a 1200 m circa, ma con optimum
nella fascia mediterranea. Il nome generico deriva dall'arabo 'quartom', 'qurtum' o 'qurtom' (dipingere, tingere), per
l'antico uso tintorio di
C. tinctorius
; il nome specifico si riferisce al colore azzurro dei fiori. Forma biologica:
emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: giugno-luglio. Syn.:
Carduncellus caeruleus
(L.) C. Presl
Carthamus lanatus L.
- Lo zafferanone selvatico è una pianta annua a distribuzione eurimediterranea presente in quasi
tutte le regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta e in Lombardia. Nell'area metropolitana di Roma la specie è molto
comune nei prati aridi e negli incolti. Si tratta di una specie legata alla pastorizia e un tempo molto più diffusa, che
cresce ai margini delle lande rupestri, nei prati aridi, ma anche in ambienti ruderali come discariche e margini di strade,
spesso con altre piante spinose, dal livello del mare a 1300 m circa. Il nome generico deriva dall'arabo 'quartom',
'qurtum' o 'qurtom' (dipingere, tingere), per l'antico uso di
C. tinctorius
; il nome specifico si riferisce alla pelosità
vellutata del fusto. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: giugno-agosto.
Castanea sativa Mill.
- Il castagno è un albero originario dall'Europa sudorientale e dall'Asia occidentale, forse
introdotto con il noce in epoca preromana, presente in tutte le regioni d'Italia. Specie abbondantemente coltivata in tutto
il Lazio, se ne rinvengono alcuni piccoli nuclei non più sfruttati nel settore occidentale dell'area metropolitana di Roma.
È uno dei principali costituenti dei boschi collinari, fra 200 e 800 m circa; cresce su suoli profondi più o meno acidi,
quindi su substrati marnoso-arenacei, raramente su terra rossa. Il castagno è molto longevo, potendo raggiungere i 500
anni di età; per alcuni individui è stata stimata un'età di 1000 anni; in Italia, sulle pendici dell'Etna, l'esemplare detto
'dei cento cavalli' avrebbe un'età di 4000 anni. Il castagno ha avuto grande importanza per molti secoli come alimento
primario per le popolazioni contadine delle regioni montane, diventando 'l'albero del pane'. Le castagne, ricche di
amido e zuccheri, venivano consumate fresche, secche o ridotte in farina. Oggi sono molto richieste le varietà di grandi
dimensioni, dette 'marroni', usate per la preparazione di marmellate e dei 'marrons glacés'. Il legname è apprezzato a
causa dell'elasticità e compattezza per paleria, falegnameria, mobili, travi, botti, ecc. e a volte è usato per la produzione
di cellulosa al solfato. Legno e corteccia venivano usati per la concia delle pelli, a causa dell'elevato contenuto in
tannini. Da alcuni anni è attaccato dal cinipide galligeno del castagno,
Dryocosmus kuriphilus
, proveniente dalla Cina,
contro cui si sta effettuando, in tutta Italia, la lotta biologica con un suo antagonista, il
Torimus sinensis
, proveniente
dalle stesse regioni di origine, che depone le proprie uova nelle larve del primo, uccidendole. Il nome generico deriva
dal greco 'kástanon' (castagna), da 'Kastanáia', un villaggio della Tessaglia; il nome specifico significa 'coltivato'.
Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio.
Casuarina equisetifolia L.
- Il genere
Casuarina
comprende 17 specie originarie dell'Australasia, del Subcontinente
indiano, dell'Asia sudorientale e delle isole dell'Oceano Pacifico occidentale. Si tratta di arbusti e alberi sempreverdi
alti fino a 35 metri, senza vere e proprie foglie ben evidenti, ma con rametti verdi composti da segmenti articolati; le
vere foglie hanno l'aspetto di guaine membranose disposte in verticilli da 5 a 20 in corrispondenza dei nodi. Molte delle
specie, alcune delle quali sono coltivate da noi in parchi e giardini, vivono presso le coste e sono tolleranti ai venti
salati. Nell'area metropolitana di Roma la specie è frequentemente coltivata nei giardini come pianta ornamentale,
molto raramente subspontanea. Il nome del genere deriva dal termine malese 'cassowary' o 'kasuari', che allude alla
somiglianza tra il piumaggio dell'uccello
Casuarius
e il fogliame della pianta. Forma biologica: fanerofita scaposa/
fanerofita cespugliosa.
Catabrosa aquatica (L.) P. Beauv.
- Il gramignone di palude è un specie a vasta distribuzione circumboreale presente
in quasi tutte le regioni d'Italia, ma ormai divenuta molto rara e localmente ormai estinta (ad esempio in buona parte
della Pianura Padana). Nell'area metropolitana di Roma la specie è rara, soprattutto sul litorale, nelle aree umide.
Cresce in ambienti umidi, lungo i fossi, presso le sorgenti, ai margini delle paludi, su suoli fangosi, dal livello del mare
alla fascia montana. Il nome generico deriva dal greco 'katá' (in giù, verso il basso) e 'brosis' (cibo), quello specifico si
riferisce all'habitat. Forma biologica: geofita rizomatosa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
Catalpa bignonioides Walter
- L'albero dei sigari è una specie originaria delle regioni meridionali degli Stati Uniti. Fu
introdotta in Europa verso la metà del '700 a scopo ornamentale, a volte naturalizzandosi in ambienti ruderali e lungo le
strade. In Italia viene spesso coltivata, ed è anche segnalata come avventizia in molte regioni dell'Italia centro-
settentrionale e in Sardegna, dal livello del mare a 600 m circa. Nell'area metropolitana di Roma la specie è
frequentemente coltivata nei giardini e lungo le vie come pianta ornamentale, molto raramente subspontanea. È spesso
utilizzata in parchi, giardini ed alberature stradali per le grandi e vistose infiorescenze, la chioma espansa e i
caratteristici lunghi frutti, da cui il nome volgare 'albero dei sigari'. Il nome generico è quello con cui gli indiani
d'America la designavano; il nome specifico allude alla somiglianza con piante del genere
Bignonia
, a sua volta
dedicato all'abate Jean-Paul Bignon (1662-1743). Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-
giugno.
Catapodium balearicum (Willk.) H. Scholz
- Il logliarello marino è una pianta annua a distribuzione mediterraneo-
atlantica presente in Liguria, Friuli Venezia Giulia e lungo le coste di tutte le regioni dell'Italia peninsulare e insulare.
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