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sottospecie è piuttosto comune nei prati soprattutto ombrosi. Cresce in boschi, arbusteti, prati, a volte ai bordi di strade,
su suoli abbastanza freschi, al di sotto della fascia montana inferiore. Il nome generico deriva dal greco 'keìro'
(tagliare), per il margine fogliare tagliente di alcune specie; il nome specifico è il participio passato di 'divello' (svellere,
strappare, lacerare). Forma biologica: emicriptofita cespitosa. Periodo di fioritura: aprile-giugno.
Carex divulsa Stokes subsp. leersii (Kneuck.) W. Koch
- La carice separata è una specie a distribuzione
prevalentemente eurimediterranea presente, con due sottospecie, in tutte le regioni d'Italia; la subsp.
leersi
è nota per
Trentino-Alto Adige, Veneto, Lazio, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna. Nell'area metropolitana di Roma questa
sottospecie è comune nei prati umidi. Cresce in boschi, arbusteti, prati, a volte ai bordi di strade, su suoli abbastanza
freschi, al di sotto della fascia montana inferiore. Il nome generico deriva dal greco 'keìro' (tagliare), per il margine
fogliare tagliente di alcune specie; il nome specifico è il participio passato di 'divello' (svellere, strappare, lacerare); la
sottospecie è dedicata al farmacista e botanico J.D. Leers (1727-1774). Forma biologica: emicriptofita cespitosa.
Periodo di fioritura: aprile-giugno.
Carex elata All. subsp. elata
- La carice spondicola è una specie a distribuzione europeo-caucasica presente in tutte le
regioni dell'Italia centro-settentrionale e in Sardegna. Nell'area metropolitana di Roma la specie è molto rara, nelle
paludi del litorale. Cresce in popolamenti densi lungo le sponde di canali e stagni, in vegetazione di alte carici, dal
livello del mare a 1500 m circa. Il nome generico deriva dal greco 'keìro' (tagliare), per il margine fogliare tagliente di
alcune specie; il nome specifico, che in latino significa 'alta', si riferisce alle grandi dimensioni della pianta. Forma
biologica: emicriptofita cespitosa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Carex flacca Schreb. subsp. flacca
- La carice fiacca, o carice glauca, è una specie molto polimorfa e con grande
ampiezza ecologica a distribuzione prevalentemente europea, presente con due sottospecie in tutte le regioni d'Italia.
Nell'area metropolitana di Roma questa sottospecie è stata rinvenuta nella Tenuta Presidenziale di Castelporziano.
Cresce nelle radure dei boschi, ai margini degli stagni, in prati aridi, su substrati arenacei con suoli costipati capaci di
trattenere l'acqua, dal livello del mare alla fascia alpina. Il nome generico deriva dal greco 'keìro' (tagliare), per il
margine fogliare tagliente di alcune specie; il nome specifico significa 'floscia, pendente, cascante'. Forma biologica:
geofita rizomatosa. Periodo di fioritura: marzo-giugno.
Carex grioletii Roem.
- La carice di Griolet è una specie a distribuzione mediterraneo-pontica (un probabile relitto
preglaciale) presente in tutte le regioni dell'Italia peninsulare salvo che in Molise, Puglia e Basilicata (non più osservata
da lungo tempo in Liguria e di presenza dubbia in Sicilia). Nell'area metropolitana di Roma la specie è rarissima, a
Monte Mario, nei boschi caducifogli. Cresce in boschi umidi di forra, dal livello del mare a 600 m circa, con optimum
nella fascia mediterranea. Il nome generico deriva dal greco 'keìro' (tagliare), per il margine fogliare tagliente di alcune
specie; la specie è dedicata a Giovanni Maria Griolet, botanico attivo a Genova nella prima metà del XIX secolo.
Forma biologica: emicriptofita cespitosa. Periodo di fioritura: marzo-maggio.
Carex halleriana Asso subsp. halleriana
- La carice di Haller è una specie a distribuzione eurimediterranea presente
in tutte le regioni d'Italia. Nell'area metropolitana di Roma la specie non è comune, sul litorale, nelle macchie. Cresce
su pendii assolati e aridi nella macchia mediterranea e negli aspetti più caldi di boschi decidui aperti, su suoli poco
profondi, calcarei o silicei ma ricchi in basi, al di sotto della fascia montana. Il nome generico deriva dal greco 'keìro'
(tagliare), per il margine fogliare tagliente di alcune specie; la specie è dedicata al botanico svizzero A. von Haller
(1708-1777). Forma biologica: emicriptofita cespitosa. Periodo di fioritura: marzo-maggio.
Carex hirta L.
- La carice villosa è una specie a distribuzione europeo-caucasica presente in tutte le regioni d'Italia
salvo che in Sicilia e Sardegna. Nell'area metropolitana di Roma la specie è abbastanza comune nei prati più o meno
umidi. Cresce in prati umidi, negli incolti e lungo le rive dei fossi, su suoli argillosi costipati ma soggetti ad aridità
estiva, dal livello del mare a 1200 m circa (al massimo fino a 1700 m). Il nome generico deriva dal greco 'keìro'
(tagliare), per il margine fogliare tagliente di alcune specie, quello specifico si riferisce alla pelosità della pianta. Forma
biologica: geofita rizomatosa. Periodo di fioritura: aprile-giugno.
Carex olbiensis Jord.
- La carice di Olbia è una specie a distribuzione stenomediterraneo-occidentale presente in tutte
le regioni dell'Italia peninsulare (salvo che in Abruzzo), in Liguria, Veneto e Sicilia. Nell'area metropolitana di Roma la
specie non è molto comune, nei boschi aperti e termofili. Cresce nell'ambito di vegetazione mediterranea nel sottobosco
di macchie e leccete, dal livello del mare ai 600 m circa. Il nome generico deriva dal greco 'keìro' (tagliare), per il
margine fogliare tagliente di alcune specie; il nome specifico non ha nulla a vedere con la città di Olbia in Sardegna
(regione ove la specie non è stata ancora trovata), ma si riferisce al nome latino dell'Isola di Hyères in Provenza. Forma
biologica. emicriptofita cespitosa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
Carex pallescens L.
- La carice verde-pallida è una specie a vasta distribuzione circumboreale presente in tutte le
regioni d'Italia salvo che in Campania e Puglia, ma più comune lungo l'arco alpino e nell'Appennino settentrionale.
Nell'area metropolitana di Roma la specie non è molto comune, soprattutto in boschi termofili. Cresce in prati magri e
in pascoli con terreno acidificato, su suoli argillosi piuttosto freschi ed umidi, dalla fascia montana a quella alpina
(raramente più in basso). Il nome generico deriva dal greco 'keìro' (tagliare), per il margine fogliare tagliente di alcune
specie; il nome specifico si riferisce al colore chiaro delle infiorescenze. Forma biologica: emicriptofita cespitosa.