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Nell'area metropolitana di Roma la specie è rara, sulle sabbie del litorale. Cresce sulle scogliere marittime, negli incolti
e in ambienti disturbati presso il mare (ad esempio sui moli), su suoli generalmente sabbiosi o comunque primitivi e
ricchi in scheletro, sopportando un frequente calpestio, fatto a cui allude il nome generico, che deriva dal greco 'kata'
(sotto) e 'pous' (piede); il nome specifico si riferisce alle isole Baleari, da cui la specie fu originariamente descritta.
Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: marzo-maggio.
Catapodium rigidum (L.) C.E. Hubb. subsp. rigidum
- Il logliarello ruderale è una pianta annua a distribuzione
eurimediterranea presente in tutte le regioni d'Italia salvo forse che in Valle d'Aosta. Nell'area metropolitana di Roma la
specie è comunissima nei prati. Cresce su suoli superficiali e ricchi in scheletro in pratelli di erbe annuali effimere,
lungo le massicciate ferroviarie, ai margini di carrarecce, su muri in pietra, nelle fessure dei lastricati etc., sopportando
un frequente calpestio, fatto a cui allude il nome generico, che deriva dal greco 'kata' (sotto) e 'pous' (piede); il nome
specifico si riferisce all'aspetto rigido della pianta. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-luglio.
Celosia argentea L.
- La celosia, o cresta di gallo, è una pianta originaria dell'Asia tropicale oggi divenuta
subcosmopolita in aree a clima caldo, in Italia frequentemente coltivata a scopo ornamentale nei giardini per le
infiorescenze vistosamente colorate e a volte presente anche allo stato subspontaneo, soprattutto presso gli abitati.
Nell'area metropolitana di Roma la specie è coltivata come pianta ornamentale, raramente presente allo stato
subsponateneo. Alcune cultivar, a volte trattate come specie distinta (
C. cristata
) presentano il fenomeno della
fasciazione, una teratologia per cui gli assi delle infiorescenze si presentano appiattiti e allargati a ventaglio. Le foglie
sono commestibili previa cottura. Il nome genereico deriva dal greco 'keleos' (ardente, fiammeggiante), per il colore
delle infiorescenze nelle forme coltivate; il nome specifico si riferisce al colore delle infiorescenze nelle forme
selvatiche. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: agosto-ottobre.
Celtis australis L. subsp. australis
- Il bagolaro è un albero deciduo dell' Europa centro-meridionale diffuso anche in
Asia occidentale e Africa settentrionale, di antica introduzione ai limiti settentrionali dell'areale e oggi coltivato un po'
ovunque nei viali e nel verde urbano, ma presente in tutta Italia anche allo stato subspontaneo in siepi e boschetti presso
gli abitati, al di sotto della fascia montana. Nell'area metropolitana di Roma la specie è autoctona, ma anche
frequentemente coltivata come pianta ornamentale soprattutto lungo le vie, ed è comune sulle rupi e sui ruderi. È una
specie frugale che si presta bene all'utilizzo per il rimboschimento di pendii aridi; il fogliame è un ottimo foraggio e la
pianta è mellifera. È ampiamente utilizzata nei parchi cittadini e nelle alberature stradali per la rusticità, la resistenza
all'inquinamento e la longevità, anche se il forte e superficiale apparato radicale tende a rompere i marciapiedi e il
manto stradale. Il legno, chiaro, molto resistente ed elastico, è impiegato in falegnameria, per lavori al tornio ed è un
ottimo combustibile. In alcune aree del Mediterraneo con i noccioli delle drupe si costruivano rosari, da cui il nome
locale di 'albero dei rosari'; altro nome con cui è noto è 'spaccasassi', perché ha un apparato radicale molto forte che gli
permette di radicare anche in terreni particolarmente sassosi. I frutti maturi sono commestibili. Il nome generico era
quello di un albero presso i Greci antichi, quello specifico in latino significa 'meridionale'. Forma biologica: fanerofita
scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Centaurea calcitrapa L.
- Il fiordaliso stellato, o fiordaliso calcatreppola, è una specie a distribuzione
eurimediterranea presente in quasi tutte le regioni d'Italia (manca in Valle d'Aosta e Trentino-Alto Adige e non è stata
ritrovata da lungo tempo in Piemonte), ma più comune nelle regioni centro-meridionali, mentre in quelle settentrionali è
forse di antica introduzione nelle colture cerealicole. Nell'area metropolitana di Roma la specie è comunissima, negli
incolti. Cresce in siti disturbati quali margini di strade e viottoli, campi da gioco, ambienti ruderali, su suoli primitivi
aridi, ed è esposta ad un certo rischio a causa di mutamenti stazionali a opera dell'uomo. Il nome generico, di antico
uso, è di etimologia incerta: potrebbe riferirsi al mitologico centauro Chirone oppure essere assonante con il greco
'kéntron' (pungolo) per la forma dei boccioli; il nome specifico deriva da quello di uno strumento bellico a forma di
palla con quattro punte, e si riferisce alla forma dei capolini muniti di brattee spinose. Forma biologica: emicriptofita
bienne. Periodo di fioritura: giugno-agosto.
Centaurea deusta Ten.
- Il fiordaliso cicalino splendente è una specie a distribuzione eurimediterranea presente in
tutte le regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta e Sardegna (e segnalata erroneamente in Trentino-Alto Adige).
Nell'area metropolitana di Roma la specie è rara, negli incolti aridi, mentre è comunissima nell'Appennino. Cresce su
suoli primitivi aridi e rocciosi in siti assolati, dal livello del mare a 1500 m circa. Il nome generico, di antico uso, è di
etimologia incerta: potrebbe riferirsi al mitologico centauro Chirone oppure essere assonante con il greco 'kéntron'
(pungolo) per la forma dei boccioli; il nome specifico in latino significa 'bruciata', per l'aspetto delle brattee; il nome
della sottospecie allude al riflesso argentato delle squame involucrali dei capolini. Forma biologica: emicriptofita
bienne. Periodo di fioritura: giugno-agosto.
Centaurea jacea L. subsp. angustifolia (DC.) Gremli
- Il fiordaliso a foglie strette appartiene a un complesso
includente numerose entità non sempre facilmente distinguibili, presenti in tutte le regioni d'Italia salvo che in
Sardegna. La subsp.
angustifolia
, che secondo alcuni autori include anche la subsp.
weldeniana
a distribuzione illirico-
sudest-europea, è diffusa in diverse regioni dell'Italia centro-settentrionale ma la distribuzione generale è ancora poco
nota. Nell'area metropolitana di Roma questa sottospecie è piuttosto comune nei prati, soprattutto quelli moderatamente
umidi. Cresce nei prati aridi e ai margini di boschi e siepi, a volte in siti disturbati, su suoli argillosi abbastanza ricchi in
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