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settentrionale (salvo che in Valle d'Aosta), Abruzzo e Campania, dal livello del mare a 600 m circa. Nell'area
metropolitana di Roma la specie, aliena casuale, è molto rara e localizzata in stazioni urbane. Cresce inselvatichito nelle
boscaglie umide. I nativi americani usavano la pianta come una medicina e un sapone; il legno serviva per costruire
frecce; in Russia le bacche vengono schiacciate e strofinate nelle mani come lozione lenitiva. Il nome generico deriva
dal greco 'syn' (insieme), 'fero' (io porto) e 'carpos' (frutto), in riferimento alla disposizione dei frutti, riuniti in
glomeruli; il nome specifico in latino significa 'bianco' e si riferisce al caratteristico colore delle bacche. Forma
biologica: fanerofita cespugliosa. Periodo di fioritura: giugno-settembre.
Symphyotrichum squamatum (Spreng.) G.L. Nesom
- L'astro squamato è una specie avventizia di origine americana
oggi diffusa anche nel Mediterraneo, presente in tutte le regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta. Nell'area
metropolitana di Roma la specie, aliena naturalizzata, è comunissima in tutto il territorio. È pianta pioniera di
vegetazioni ruderali discontinue, frequente anche nelle fessure dei lastricati e lungo i marciapiedi, che tollera anche
suoli moderatamente salati, dal livello del mare a 800 m circa. Il nome generico deriva dal greco 'symphysis' (unione) e
'thrix' (capello, pelo) in probabile riferimento a una cultivar europea che presentava peli uniti alla base; il nome
specifico si riferisce alle piccole foglie squamiformi che avvolgono i rami nella parte superiore. Forma biologica:
terofita scaposa/ emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: settembre-ottobre. Syn.:
Aster squamatus
(Spreng.)
Hieron.;
Conyza squamata
Spreng.
Symphytum bulbosum K.F. Schimp.
- La consolida bulbosa è una specie dell'Europa sud-orientale presente in tutte le
regioni d'Italia. Nell'area metropolitana di Roma la specie è alquanto comune, con stazioni site all'interno e al di fuori
del raccordo anulare. Cresce in boschi di latifoglie decidue, soprattutto nelle radure e nelle siepi, su suoli argillosi
piuttosto profondi e freschi, al di sotto della fascia montana inferiore. Il nome generico deriva dal greco 'symphuò'
(unisco), per l'antica credenza che le piante di questo genere potessero rinsaldare le ossa fratturate, da cui il nome
italiano 'consolida'; il nome specifico si riferisce ai rizomi che portano tuberi rotondi simili a bulbi. Forma biologica:
geofita rizomatosa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
Symphytum officinale L.
- La consolida maggiore è una specie a distribuzione europeo-caucasica oggi diffusa come
avventizia anche in Nord America, presente in tutte le regioni d'Italia salvo che in Puglia e forse in Calabria (avventizia
nelle Marche). Nell'area metropolitana di Roma la specie è poco comune, con stazioni site all'interno e al di fuori del
raccordo anulare. Cresce in ambienti umidi a volte disturbati lungo corsi d'acqua, fossi e canali, su suoli limoso-
argillosi profondi, subneutri, al di sotto della fascia montana. La pianta, sino a poco tempo fa ampiamente usata per le
presunte proprietà medicinali, contiene alcaloidi epatotossici e potenzialmente cancerogeni (pirrolizidina); il rizoma
fornisce un colorante bruno Il nome generico deriva dal greco 'symphuò' (unisco), per l'antica credenza che la pianta
potesse rinsaldare le ossa fratturate, da cui il nome italiano 'consolida'; il nome specifico deriva dal latino 'officina'
(officina, farmacia), per l'uso a scopo medicinale. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-
luglio.
Symphytum orientale L.
- La consolida orientale è una specie originaria della Russia meridionale e dell'Asia
occidentale (Crimea, Caucaso e Turchia), introdotta sin da tempi antichi come pianta medicinale e oggi presente come
avventizia in Emilia-Romagna, Toscana, Marche e Lazio. Nell'area metropolitana di Roma la specie, aliena casuale, è
rarissima e limitata a una stazione del centro urbano. Cresce nei boschi e negli incolti ombrosi, dal livello del mare a
500 m circa. La pianta, un tempo ampiamente usata per le presunte proprietà medicinali, contiene alcaloidi epatotossici
e potenzialmente cancerogeni (pirrolizidina). Il nome generico deriva dal greco 'symphuò' (unisco), per l'antica
credenza che la pianta potesse rinsaldare le ossa fratturate, da cui il nome italiano 'consolida'; il nome specifico allude
all'origine orientale della specie. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Symphytum tuberosum L. subsp. angustifolium (A. Kern.) Nyman
- La consolida minore, o consolida femmina, è
una specie a distribuzione submediterraneo-orientale presente in tutte le regioni dell'Italia continentale salvo che in
Valle d'Aosta. Nell'area metropolitana di Roma la specie è comune all'interno e al di fuori del raccordo anulare. Cresce
in boschi di latifoglie decidue, soprattutto querceti, ostrieti e castagneti, evitandone gli aspetti più aridi, su suoli
profondi ma ricchi in scheletro, umiferi, aerati, talvolta decalcificati, da neutri a subacidi, al di sotto della fascia
montana superiore (raramente più in alto). La pianta contiene alcaloidi epatotossici e potenzialmente cancerogeni
(pirrolizidina). Il nome generico deriva dal greco 'symphuò' (unisco), per l'antica credenza che le piante di questo
genere potessero rinsaldare le ossa fratturate, da cui il nome italiano 'consolida'; il nome specifico si riferisce alle radici
ingrossate a tubero, quello della sottospecie alle foglie particolarmente lunghe e strette. Forma biologica: geofita
rizomatosa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
Syringa vulgaris L.
- Il lillà, originario dell'Europa sudorientale, fu introdotto in Italia dal XVI secolo a scopo
ornamentale e oggi è presente come specie avventizia in tutte le regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta, Campania,
Puglia, Calabria e Sardegna. Nell'area metropolitana di Roma la specie, aliena casuale, è rarissima e limitata all'area
urbana. In Italia è coltivata quasi ovunque al di sotto della fascia montana, e appare sporadicamente anche allo stato
subspontaneo; ha tendenza ad inselvatichirsi in siepi e boschetti presso gli abitati, su suoli argillosi abbastanza profondi
e ricchi in basi, dal livello del mare a 800 m circa. Il nome generico in greco significa 'flauto' e potrebbe derivare
dall'uso dei rami per produrre flauti; il nome specifico deriva dal latino 'vúlgus' (volgo) e significa 'comune, diffuso,
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