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emicriptofita bienne. Periodo di fioritura: maggio-ottobre.
Silene niceensis All.
- La silene nizzarda è una pianta annua a distribuzione strettamente mediterranea presente in
Liguria e in quasi tutte le regioni dell'Italia centrale, meridionale e insulare (manca nelle Marche, in Umbria e in
Molise). Nell'area metropolitana di Roma la specie è rarissima e limitata a una sola stazione del litorale. Cresce sulle
dune e in altri ambienti sabbiosi lungo i litorali, con optimum nella fascia mediterranea. Il nome generico deriva forse
da Sileno, il panciuto accompagnatore di Bacco, e allude al calice rigonfio di alcune specie; il nome specifico si
riferisce alla città di Nizza, nei cui dintorni la specie è presente. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura:
maggio-giugno.
Silene nocturna L.
- La silene notturna è una pianta annua a distribuzione mediterraneo-macaronesica con baricentro
meridionale presente in Liguria, Emilia-Romagna e in tutte le regioni dell'Italia centrale, meridionale e insulare.
Nell'area metropolitana di Roma la specie è poco comune all'interno e al di fuori del raccordo anulare. Cresce nei
campi, nei pascoli, negli incolti aridi, in ambienti sabbiosi presso le coste, dal livello del mare a 600 m circa, con
optimum nella fascia mediterranea. Il nome generico deriva forse da Sileno, il panciuto accompagnatore di Bacco, e
allude al calice rigonfio di alcune specie; il nome specifico si riferisce alla fioritura che avviene prevalentemente nelle
ore notturne. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Silene pendula L.
- La silene pendula è una pianta annua a distribuzione mediterraneo-montana con baricentro
orientale presente in molte regioni dell'Italia centrale, meridionale e insulare, segnalata anche per il Veneto e (come
avventizia) per il Friuli Venezia Giulia. Nell'area metropolitana di Roma la specie è rara e limitata a una sola stazione
urbana, mentre è relativamente più frequente al di fuori del raccordo anulare. In ambienti naturali cresce nelle radure
delle macchie mediterranee e delle leccete, di solito su substrati silicei o su terra rossa, dal livello del mare alla fascia
montana; la specie viene però a volte coltivata a scopo ornamentale e sfugge alla cotivazione apparendo in ambienti
disturbati presso gli abitati. Il nome generico deriva forse da Sileno, il panciuto accompagnatore di Bacco, e allude al
calice rigonfio di alcune specie; il nome specifico si riferisce alle infiorescenze pendule. Forma biologica: terofita
scaposa. Periodo di fioritura: aprile-giugno.
Silene viridiflora L.
- La silene a fiori verdastri è una specie a vasta distribuzione sudeuropeo-centroasiatica presente
in tutte le regioni dell'Italia centro-meridionale (Isole incluse), in Emilia-Romagna e in Veneto. Nell'area metropolitana
di Roma la specie è rarissima e limitata a pochissime stazioni site nell'area suburbana. Cresce nelle radure di boschi
misti mesofili, soprattutto querceti e castagneti, ma anche nelle faggete termofile, su suoli piuttosto freschi e profondi,
dal livello del mare a circa 1500 m. Il nome generico deriva forse da Sileno, il panciuto accompagnatore di Bacco, e
allude al calice rigonfio di alcune specie, il nome specifico si riferisce al colore verdastro dei fiori. Forma biologica:
emicriptofita rosulata. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
Silene vulgaris (Moench) Garcke subsp. tenoreana (Colla) Soldano & F. Conti
- La silene rigonfia è una specie a
vasta distribuzione eurasiatico-sudeuropea presente in tutte le regioni d'Italia, con ben sei sottospecie; la sottospecie
tenoreana
è diffusa in tutte le regioni d'Italia salvo che in quelle del Nord-Ovest. Nell'area metropolitana di Roma
questa sottospecie è molto comune in tutto il territorio. Cresce solitamente in vegetazioni ruderali, ai margini delle
strade, negli orli di boschi disturbati, su scarpate, nelle cave, lungo le massicciate ferroviarie a volte anche in prati aridi
disturbati, su suoli diversi, da basici a subacidi ma sempre abbastanza ricchi in composti azotati, dal livello del mare
alla fascia montana. Le foglie giovani sono commestibili. Il nome generico deriva forse da Sileno, il panciuto
accompagnatore di Bacco, e allude al calice rigonfio di questa specie; il nome specifico deriva dal latino 'vúlgus'
(volgo) e significa 'comune, diffuso, frequente'; la sottospecie è dedicata al grande botanico napoletano-abruzzese
Michele Tenore (1780-1861). Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-settembre. Syn.:
Silene vulgaris
(Moench) Garcke subsp.
angustifolia
(Mill.) Hayek
Silene vulgaris (Moench) Garcke subsp. vulgaris
- La silene rigonfia è una specie a vasta distribuzione eurasiatico-
sudeuropea presente in tutte le regioni d'Italia, con ben sei sottospecie; la sottospecie nominale è diffusa in tutta Italia.
Nell'area metropolitana di Roma questa sottospecie è comune, ma meno frequente della subsp.
tenoreana
. Cresce
solitamente in vegetazioni ruderali, ai margini delle strade, negli orli di boschi disturbati, su scarpate, nelle cave, lungo
le massicciate ferroviarie a volte anche in prati aridi disturbati, su suoli diversi, da basici a subacidi ma sempre
abbastanza ricchi in composti azotati, dal livello del mare alla fascia montana (le forme glareicole anche nella fascia
alpina). Le foglie giovani sono commestibili. Il nome generico deriva forse da Sileno, il panciuto accompagnatore di
Bacco, e allude al calice rigonfio di questa specie; il nome specifico deriva dal latino 'vúlgus' (volgo) e significa
'comune, diffuso, frequente'. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-settembre.
Silybum marianum (L.) Gaertn.
- Il cardo mariano è una specie mediterranea oggi divenuta infestante anche in altre
parti del globo, presente in tutte le regioni d'Italia salvo forse che in Valle d'Aosta (segnalata erroneamente in
Lombardia e Trentino-Alto Adige). Nell'area metropolitana di Roma la specie è molto comune in tutto il territorio.
Cresce in vegetazioni ruderali, su suoli molto primitivi, aridi, ma ricchi in composti azotati, dal livello del mare a 1100
m circa. La pianta, soprattutto i semi, contiene una miscela di flavonolignani con proprietà depurative del fegato; le
radici bollite sono commestibili, i capolini si cucinano come i carciofi, le giovani foglie dal vago sapore di cetriolo si
consumano in insalata e i fusti si mangiano crudi o cotti. Il nome generico deriva dal greco 'silybon', usato da
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