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anulare. Cresce nelle lacune delle garighe mediterranee, in prati e pascoli aridi, ma a volte anche in ambienti umidi
almeno in inverno o in primavera, come ai margini di pozze effimere e di paludi, dal livello del mare a 1200 circa. Il
nome generico, adottato da Dioscoride e Plinio per indicare alcune orchidee, deriva da Serapide, dio egizio della
fertilità, quello specifico si riferisce al labello a forma di lingua. Forma biologica: geofita bulbosa. Periodo di fioritura:
marzo-maggio.
Serapias parviflora Parl.
- La serapide minore è una specie a distribuzione strettamente mediterranea con baricentro
occidentale presente in Liguria e in tutte le regioni dell'Italia centrale, meridionale e insulare. Nell'area metropolitana di
Roma la specie è rarissima, con isolate stazioni nel centro e nella periferia della città oltre a poche altre site nell'area
suburbana. Cresce in prati e pascoli umidi almeno in inverno o in primavera, come ai margini di pozze effimere e di
paludi, dal livello del mare a 600 m circa, nella fascia mediterranea. Il nome generico, adottato da Dioscoride e Plinio
per indicare alcune orchidee, deriva da Serapide, dio egizio della fertilità, quello specifico si riferisce alle piccole
dimensioni dei fiori rispetto a quelli di altre specie congeneri. Forma biologica: geofita bulbosa. Periodo di fioritura:
aprile-maggio.
Serapias vomeracea (Burm. f.) Briq.
- La serapide maggiore è una specie a distribuzione eurimediterranea presente in
tutte le regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta e Sardegna, ma più frequente nell'Italia mediterranea. Nell'area
metropolitana di Roma la specie è poco comune, ma distribuita sia all'interno, sia al di fuori del raccordo anulare.
Cresce in prati aridi e nelle lacune delle garighe, su suoli arenacei, argillosi, abbastanza profondi, da neutri a subacidi,
al di sotto della fascia montana inferiore. Il nome generico, adottato da Dioscoride e Plinio per indicare alcune
orchidee, deriva da Serapide, dio egizio della fertilità, quello specifico dal labello a forma di aratro (vomero). Forma
biologica: geofita bulbosa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
Seseli tortuosum L.
- La finocchiella mediterranea è una specie a distribuzione strettamente mediterranea presente in
Liguria e in quasi tutte le regioni dell'Italia centrale, meridionale e insulare (sembra mancare in Campania). Nell'area
metropolitana di Roma la specie è rara nel contesto urbano, ma più frequente nelle stazioni site nella fascia litoranea.
Cresce in ambienti rupestri, nelle garighe, lungo le spiagge, ma anche in ambienti disturbati come incolti, macerie e
margini di strade, dal livello del mare a 600 m circa, con optimum nella fascia mediterranea. Il nome generico deriva
dal greco 'seseli', forse di origine egiziana, una pianta che entrava nella composizone della teriaca, un famoso rimedio
veneziano contro i morsi di serpi e scorpioni; il nome specifico si riferisce ai fusti ramificati dicotomicamente e un po'
zigzaganti. Forma biologica: emicriptofita bienne. Periodo di fioritura: agosto-ottobre.
Setaria adhaerens (Forssk.) Chiov.
- Il pabbio aderente è una pianta annua oggi divenuta subcosmopolita presente in
Puglia e in tutte le regioni d'Italia affacciate sul Mar Tirreno. Nell'area metropolitana di Roma la specie è rarissima e
limitata a una stazione del centro urbano. Cresce in vegetazioni segetali e ruderali, nei coltivi, ai margini delle strade,
nei parcheggi, su suoli da sabbiosi ad argillosi, ricchi in composti azotati ma poveri in humus, aridi d'estate, con
optimum nella fascia mediterranea. Il nome generico, dal latino 'saeta' (setola), fa riferimento alle setole che si
sviluppano alla base delle spighette; quello specifico al fatto che le infiorescenze tendono ad aderire ai vestiti. Forma
biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: luglio-ottobre.
Setaria italica (L.) P. Beauv. subsp. italica
- Il pabbio italico, a dispetto del nome specifico, è una pianta annua
originaria dell'Asia ma divenuta subcosmopolita, presente come avventizia, in due sottospecie, in tutte le regioni d'Italia
(non ritrovata da lungo tempo in Calabria e in Sicilia). Nell'area metropolitana di Roma la specie, aliena naturalizzata, è
rarissima e limitata a isolate stazioni periferiche urbane. Raramente coltivata come foraggio e becchime per gli uccelli,
cresce in ambienti disturbati, al di sotto della fascia montana. In Cina e in altre parti dell'Asia la specie è utilizzata per
l'alimentazione umana da tempi antichissimi; la sua presenza in Europa è nota da tempi preistorici. Il nome generico,
dal latino 'saeta' (setola), fa riferimento alle setole che si sviluppano alla base delle spighette; il nome specifico si
riferisce all'Italia, da cui la specie fu descritta nonostante la sua origine asiatica. Forma biologica: terofita scaposa.
Periodo di fioritura: luglio-settembre.
Setaria parviflora (Poir.) Kerguélen
- Il pabbio perenne, o setaria a fiori piccoli, è una specie di origine sudamericana
presente come avventizia in Lombardia, Veneto, in quasi tutte le regioni del llitorale titrrenico dalla Liguria alla Sicilia
e in Puglia. Nell'area metropolitana di Roma la specie, aliena naturalizzata, è rara, con isolate stazioni site all'interno e
al di fuori del raccordo anulare. Cresce soprattutto in incolti umidi, dal livello del mare a 300 m circa. Il nome generico,
dal latino 'saeta' (setola), fa riferimento alle setole che si sviluppano alla base delle spighette; il nome specifico significa
' a fiori piccoli'. Forma biologica: emicriptofita cespitosa. Periodo di fioritura: luglio-settembre.
Setaria pumila (Poir.) Roem. & Schult.
- Il pabbio rossastro è una pianta annua a distribuzione originariamente
mediterraneo-sudeuropea, di antica introduzione ai margini dell'areale (archeofita), oggi divenuta subcosmopolita,
presente in tutte le regioni d'Italia. Nell'area metropolitana di Roma la specie è poco comune, ma più frequente nel
settore urbano. Cresce in vegetazioni segetali e ruderali, nei coltivi, negli orti, nei giardini, ai margini delle strade, nei
parcheggi, nelle aiuole etc., su suoli da sabbiosi ad argillosi, ricchi in composti azotati ma poveri in humus, dal livello
del mare alla fascia montana inferiore. I semi sono talvolta usati come cibo per gli uccelli. Il nome generico, dal latino
'saeta' (setola), fa riferimento alle setole che si sviluppano alla base delle spighette; quello specifico in latino significa
'piccolo', 'nano'. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: luglio-ottobre.
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