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'cibo che ingrassa', fu derivato da Linneo da Lobelius (1538-1616), che chiamava
'Saginae spergula'
l'odierna
Spergula
arvensis
perché questa pianta veniva seminata nel Brabante come alimento per le mucche; il nome specifico deriva dal
latino 'procumbere' (sdraiarsi), in riferimento al portamento prostrato della pianta. Forma biologica: emicriptofita
cespitosa. Periodo di fioritura: aprile-luglio(-ottobre).
Sagina subulata (Sw.) C. Presl
- La sagina subulata è una specie a distribuzione submediterraneo-subatlantica
presente in quasi tutte le regioni d'Italia (manca in Valle d'Aosta, Veneto e Friuli Venezia Giulia). Nell'area
metropolitana di Roma la specie è rarissima, con pochissime stazioni site nei settori urbano e suburbano. Cresce nei
prati, nelle radure, su rupi erbose e lungo le mulattiere, su suoli sabbiosi o pietrosi, di solito su substrati silicei, da 1000
a 2200 m circa. Il nome generico, che in latino significa 'cibo che ingrassa', fu derivato da Linneo da Lobelius (1538-
1616), che chiamava
'Saginae spergula'
l'odierna
Spergula arvensis
perché questa pianta veniva seminata nel Brabante
come alimento per le mucche; il nome specifico deriva dal latino 'subula' (lesina, strumento appuntito del calzolaio) in
riferimento alla forma delle foglie. Forma biologica: emicriptofita cespitosa. Periodo di fioritura: giugno-agosto.
Salix alba L.
- Il salice bianco è un albero deciduo diffuso nelle porzioni centro-meridionali dell'Eurasia, presente in
tutte le regioni d'Italia. Nell'area metropolitana di Roma la specie è molto comune e presente lungo tutti i corsi d'acqua
delle aree urbana e suburbana. Cresce in aree umide presso laghetti e lungo canali e corsi d'acqua svolgendo una
funzione di consolidamento del terreno, su suoli da argillosi a fangosi periodicamente inondati, ricchi in basi e
composti azotati, dal livello del mare alla fascia montana inferiore.. Il legno non marcisce presto in terreni saturi di
acqua; i rami giovani, soprattutto di piante capitozzate, sono utilizzati come vimini per la costruzione di ceste, sedie,
ecc. La scorza contiene acido salicilico, componente essenziale dell'aspirina. Con le foglie si tingeva la lana di giallo. Il
nome generico, di antico uso, è di origine incerta: forse deriva dal celtico 'sal lis' (presso l'acqua); il nome specifico si
riferisce al colore biancastro della pagina inferiore delle foglie. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di
fioritura: febbraio-aprile.
Salix babylonica L.
- Il salice piangente è originario delle regioni temperate della Cina; ne è documentata la presenza
in Italia a partire dal 1735. Viene impiegato in tutta Italia come albero ornamentale da piantare soprattutto al margine
dei laghetti, dal livello del mare agli 800 m circa. Nell'area metropolitana di Roma la specie, sfuggita alla coltivazione
occasionalmente, è molto rara. La specie è stata a lungo chiamata
S. babylonica
L., un nome che allude ai salici citati
nella Bibbia sulle rive di Babilonia, ma il salice piangente più diffuso in Europa è una cultivar creata da Späth (Berlino)
nel 1888 con il nome di
Salix vitellina pendula nova
; nel 1908 Dode la rinominò 'Chrysocoma'. Il nome generico, di
antico uso, è di origine incerta: forse deriva dal celtico 'sal lis' (presso l'acqua). Forma biologica: fanerofita scaposa.
Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Salix caprea L.
- Il salicone, o salice delle capre, è un arbusto deciduo a distribuzione eurasiatica presente in tutte le
regioni d'Italia salvo che in Sardegna. Nell'area metropolitana di Roma la specie è rara, con pochissime stazioni sia
all'interno, sia al di fuori del raccordo anulare. Cresce negli orli di boschi e cespuglieti, ma anche nelle cave ed in altri
ambienti disturbati, su suoli argillosi freschi e neutri, ricchi in composti azotati, dal livello del mare alla fascia montana.
Specie molto rustica, può essere utilizzata per il consolidamento di scarpate e per opere di ingegneria naturalistica.
Come in tutti i salici, la scorza e le foglie contengono il glicoside salicina, che li rende tossici per molti animali e da cui
si ricava l'acido salicilico. Il nome generico, di antico uso, è di origine incerta: forse deriva dal celtico 'sal lis' (presso
l'acqua), il nome specifico si riferisce all'appetibilità delle foglie per le capre. Forma biologica: fanerofita cespugliosa.
Periodo di fioritura: marzo-maggio.
Salix cinerea L.
- Il salice cenerino è un arbusto deciduo a vasta distribuzione eurasiatica presente in tutte le regioni
d'Italia salvo che in Sicilia. Nell'area metropolitana di Roma la specie è molto rara e limitata a pochissime stazioni
dell'area urbana e della fascia litoranea. Forma spesso popolamenti quasi puri in arbusteti pionieri ai margini di fossi,
stagni, laghi e corsi d'acqua, su suoli da sabbiosi ad argillosi, con umidità stagnante, da neutri ad acidi, dal livello del
mare a 1000 m circa. Come in tutti i salici, la scorza e le foglie contengono il glicoside salicina, che li rende tossici per
molti animali, e da cui si ricava l'acido salicilico. Il nome generico, di antico uso, è di origine incerta: forse deriva dal
celtico 'sal lis' (presso l'acqua); il nome specifico si riferisce alla pelosità cenerina della foglie. Forma biologica:
fanerofita cespugliosa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
Salix purpurea L. s.l.
- Il salice rosso è un arbusto deciduo a distribuzione eurasiatico-sudeuropea presente, con tre
sottospecie, in tutte le regioni d'Italia (salvo forse che nelle Marche). Nell'area metropolitana di Roma la specie è poco
comune e localizzata lungo alcuni corsi d'acqua all'interno e al di fuori del raccordo anulare. Cresce in vegetazioni
arbustive pioniere di ambienti disturbati, su suoli primitivi ghiaioso-sabbiosi, periodicamente inondati, per lo più
carbonatici e ricchi in composti azotati, dal livello del mare alla fascia montana inferiore. Come in tutti i salici, la
scorza e le foglie contengono il glicoside salicina, che li rende tossici per molti animali, e da cui si ricava l'acido
salicilico. Il nome generico, di antico uso, è di origine incerta: forse deriva dal celtico 'sal lis' (presso l'acqua); il nome
specifico si riferisce al colore rossastro dei rami giovani. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura:
marzo-aprile.
Salix triandra L. subsp. amygdalina (L.) Schübl. & G. Martens
- Il salice da ceste è un arbusto deciduo a vasta
distribuzione eurasiatico-sudeuropea presente, con due sottospecie, in tutte le regioni dell'Italia continentale salvo che
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