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livello del mare alla fascia montana superiore. Le parti fresche sono velenose (protoanemonina). Il nome generico in
latino significa 'piccola rana' e veniva usato sin dai tempi antichi per le sole specie acquatiche del sottogenere
Batrachion
, anch'esso diminutivo del greco 'batràchos' (rana); il nome specifico in latino significa 'strisciante', in
riferimento al portamento dei fusti. Forma biologica: emicriptofita reptante. Periodo di fioritura: marzo-agosto.
Ranunculus sardous Crantz s.l.
- Il ranuncolo sardo è una pianta annua a distribuzione eurimediterranea, da noi forse
di antica introduzione (archeofita), presente in quasi tutte le regioni d'Italia (dubitativamente in Valle d'Aosta).
Nell'area metropolitana di Roma la specie è comune sia all'interno, sia al di fuori del raccordo anulare. Cresce nei
campi e in ambienti disturbati, su suoli fangosi e umidi a reazione subacida, dal livello del mare alla fascia montana
inferiore. Il nome generico in latino significa 'piccola rana' e veniva usato sin dai tempi antichi per le sole specie
acquatiche del sottogenere
Batrachion
, anch'esso diminutivo del greco 'batràchos' (rana). Forma biologica: terofita
scaposa. Periodo di fioritura: febbraio-novembre (da noi aprile-settembre).
Ranunculus sceleratus L.
- Il ranuncolo tossico, o sardonia, è una pianta annua a distribuzione paleotemperata
presente in tutte le regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta (da tempo non più ritrovato in Abruzzo). Nell'area
metropolitana di Roma la specie è molto rara, con poche stazioni lungo il Tevere e alcune pozze del litorale. Cresce nei
fossi, lungo le rive di fiumi e canali, su suoli fangosi, dal livello del mare a circa 1000 m. Le parti fresche sono
velenose (protoanemonina). Il nome generico in latino significa 'piccola rana' e veniva usato sin dai tempi antichi per le
sole specie acquatiche del sottogenere
Batrachion
, anch'esso diminutivo del greco 'batràchos' (rana); il nome specifico
in latino significa 'nocivo, malefico, dannoso', in riferimento alla velenosità della pianta. Forma biologica: terofita
scaposa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
Ranunculus trichophyllus Chaix subsp. trichophyllus
- Il ranuncolo bianco a foglie capillari è una pianta acquatica
natante a distribuzione subcosmopolita presente, con due sottospecie, in tutte le regioni d'Italia. Nell'area metropolitana
di Roma la specie è rarissima e limitata a poche pozze del litorale. Cresce in acque ferme o a lento scorrimento,
piuttosto ricche in composti azotati, radicando su fondali fangosi ricchi in basi ma di solito poveri in calcio, dal livello
del mare alla fascia subalpina. Le parti fresche sono velenose (protoanemonina). Il nome generico in latino significa
'piccola rana' e veniva usato sin dai tempi antichi per le sole specie acquatiche del sottogenere
Batrachion
, anch'esso
diminutivo del greco 'batràchos' (rana), cui appartiene questa specie; il nome specifico in greco significa 'con foglie a
forma di capello', per le foglie divise in segmenti sottilissimi. Forma biologica: idrofita radicante. Periodo di fioritura:
luglio-agosto.
Ranunculus velutinus Ten.
- Il ranuncolo vellutato è una specie della porzione settentrionale della regione
mediterranea, presente in tutte le regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta e Trentino-Alto Adige, ma più frequente al
centro-sud. Nell'area metropolitana di Roma la specie è poco comune in tutto il territorio. Cresce in prati umidi e nelle
schiarite dei boschi, su suoli freschi e profondi, al di sotto della fascia montana inferiore. Le parti fresche sono velenose
(protoanemonina). Il nome generico in latino significa 'piccola rana' e veniva usato sin dai tempi antichi per le sole
specie acquatiche del sottogenere
Batrachion
, anch'esso diminutivo del greco 'batràchos' (rana); il nome specifico si
riferisce alla pelosità vellutata della pianta. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-giugno.
Raphanus raphanistrum L. subsp. landra (DC.) Bonnier & Layens
- Il ravanello selvatico è un'entità appartenente a
una pianta annua a distribuzione mediterranea presente, con due sottospecie, in quasi tutte le regioni d'Italia. Nell'area
metropolitana di Roma questa sottospecie è comunissima in tutto il territorio. Cresce in campi coltivati, orti, ambienti
ruderali, spesso infestante le colture, dal livello del mare alla fascia montana inferiore. Le giovani foglie, leggermente
piccanti, si possono mangiare in insalata o lessate come spinaci. Il nome del genere deriva dal greco 'ráphanos' (rafano,
rapa) e nel periodo Romano indicava probabilmente il ravanello (
Raphanus sativus
); il nome specifico è il dispregiativo
dello stesso termine, inteso come 'ravanello selvatico'; il nome della sottospecie deriva dal germanico 'Land' (campo,
prateria), in riferimento all'habitat. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: marzo-giugno.
Raphanus raphanistrum L. subsp. raphanistrum
- Il ravanello selvatico è un'entità appartenente a una specie
mediterranea presente, con due sottospecie, in quasi tutte le regioni d'Italia. Nell'area metropolitana di Roma questa
sottospecie è poco comune e limitata ad alcune stazioni del settore suburbano occidentale. Cresce in campi coltivati,
negli orti, in ambienti ruderali, spesso come infestante delle colture, su suoli aridi almeno in estate, dal livello del mare
alla fascia montana inferiore. Le giovani foglie, leggermente piccanti, si possono mangiare in insalata o lessate come
spinaci. Il nome del genere deriva dal greco 'ráphanos' (rafano, rapa) e nel periodo Romano indicava probabilmente il
ravanello (
Raphanus sativus
); il nome specifico è il dispregiativo dello stesso termine, inteso come 'ravanello selvatico'.
Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: marzo-giugno.
Raphanus sativus L.
- Il ravanello, detto anche rafano comune, o ramolaccio, è una pianta di origine ignota, forse un
ibrido fissato originario dall'Asia sud-orientale, coltivato sin da tempi antichi e segnalato allo stato subspontaneo in
quasi tutte le regioni d'Italia. Nell'area metropolitana di Roma la specie, aliena casuale, è rarissima. Viene coltivata per
le radici ingrossate commestibili in insalata, ed era nota già agli antichi Greci e Romani, che ne conoscevano diverse
cultivar. Il nome del genere deriva dal greco 'ráphanos' (rafano, rapa) e nel periodo Romano indicava probabilmente
proprio il ravanello, il nome specifico in latino significa 'coltivato'. Forma biologica: terofita scaposa/ emicriptofita
scaposa. Periodo di fioritura: aprile-novembre.