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specie, localizzata in una sola stazione urbana, è presente in poche altre località del litorale. Cresce in querceti e boschi
misti xerofili. Il nome generico, già in uso presso gli antichi, sembra ricollegarsi alla radice indoeuropea che il latino
condivide con le parole celtiche 'kaer' e 'quer' (bell'albero), cioè 'l'albero per eccellenza', ma anche con analoghi termini
greci riferiti alla rudezza del legno delle piante di questo genere. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di
fioritura: maggio.
Quercus dalechampii Ten.
- La quercia di Dalechamps è una specie di natura molto controversa che sembra sostituire
l'affine
Q. petraea
nell'Europa sud-orientale, riportata per quasi tutte le regioni d'Italia: si tratta probabilmente di un
ibrido tra
Q. pubescens
e
Q. petraea
che presenta caratteri intermedi tra le specie parentali, che non sempre è di facile
distinzione da queste, e che forse non merita di venire distinta come specie a se' stante. Nell'area metropolitana di Roma
la specie è molto rara e limitata a pochissime stazioni all'interno e al di fuori del raccordo anulare. Il nome generico, già
in uso presso gli antichi, sembra ricollegarsi alla radice indoeuropea che il latino condivide con le parole celtiche 'kaer'
e 'quer' (bell'albero), cioè 'l'albero per eccellenza', ma anche con analoghi termini greci riferiti alla rudezza del legno
delle piante appartenenti a questo genere; la specie è dedicata al medico e botanico francese J. Dalechamps (1513-
1598). Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Quercus frainetto Ten.
- La quercia farnetto è un albero deciduo dell'Europa sudorientale con areale esteso alle aree
circostanti il Mar Nero, in Italia presente allo stato spontaneo in quasi tutta la parte centro-meridionale della Penisola
(escluse le Marche). Nell'area metropolitana di Roma la specie è poco comune, con maggiore frequenza nei boschi
mesofili del litorale. Cresce in boschi mesofili, dal livello del mare alla fascia collinare (a volte anche più in alto). In
Europa occidentale viene usata per alberature stradali o piantata in parchi e giardini. Il legno, piuttosto pregiato, viene
usato come quello della rovere per mobili, doghe per botti e costruzioni navali; è un buon combustibile e può essere
usato per la produzione di carbonella. Il nome generico, già in uso presso gli antichi, sembra ricollegarsi alla radice
indoeuropea che il latino condivide con le parole celtiche 'kaer' e 'quer' (bell'albero), cioè 'l'albero per eccellenza', ma
anche con analoghi termini greci riferiti alla rudezza del legno delle piante appartenenti a questo genere; il nome
specifico è un errore tipografico mai corretto: avrebbe dovuto essere 'farnetto', cioè piccola farnia. Forma biologica:
fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Quercus ilex L. subsp. ilex
- Il leccio è l'albero mediterraneo per eccellenza, presente allo stato spontaneo in tutte le
regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta, ma molto più abbondante nell'Italia mediterranea. Nell'area metropolitana di
Roma la specie è molto comune in tutto il territorio. È la specie dominante nei residui boschi di sclerofille sempreverdi
della macchia mediterranea, su suolo preferibilmente acido; ai margini dell'areale cresce anche nei boschi decidui o in
habitat rupestri in siti caldo-aridi, su suoli calcarei primitivi e ricchi in scheletro. In Italia viene frequentemente
coltivato in parchi, giardini ed alberature stradali, soprattutto presso le coste. Il legno ha limitati impieghi artigianali,
essendo molto duro e resistente alle alterazioni ma difficile da lavorare e stagionare; viene comunque usato per oggetti
sottoposti a forti sollecitazioni e usura, come parti di attrezzi agricoli, pezzi per torchi, presse e imbarcazioni, ecc. La
scorza, ricca in tannini, è usata per la concia delle pelli. Le ghiande sono impiegate nell'alimentazione dei maiali; un
tempo venivano usate anche dall'uomo, torrefatte, come surrogato del caffè. Il nome generico, già in uso presso gli
antichi, sembra ricollegarsi alla radice indoeuropea che il latino condivide con le parole celtiche 'kaer' e 'quer'
(bell'albero), cioè 'l'albero per eccellenza', ma anche con analoghi termini greci riferiti alla rudezza del legno delle
piante di questo genere; il nome specifico, che forse deriva da una radice celtica che significa 'punta', è quello dato dai
Romani all'agrifoglio, per la frequente presenza anche nel leccio di foglie subspinose. Forma biologica: fanerofita
scaposa (fanerofita cespugliosa). Periodo di fioritura: aprile-giugno.
Quercus pubescens Willd. subsp. pubescens
- La roverella è un albero deciduo dell'Europa meridionale presente in
tutte le regioni d'Italia. Nell'area metropolitana di Roma la specie è poco comune in tutto il territorio. Cresce in boschi
termofili aperti di latifoglie decidue, sia su calcare che su arenarie ricche in basi, su suoli argillosi neutro-basici,
subaridi d'estate, con optimum nella fascia submediterranea. Il legno, molto durevole, trova impiego nella costruzione
di traversine ferroviarie e in passato veniva usato per travature, costruzioni navali, etc.; l'infuso della corteccia e dei
giovani rami era utilizzato nella medicina tradizionale come astringente e febbrifugo. Le ghiande hanno avuto molti
impieghi, dall'alimentazione dei suini all'uso come surrogato del caffè. Il nome generico, già in uso presso gli antichi,
sembra ricollegarsi alla radice indoeuropea che il latino condivide con le parole celtiche 'kaer' e 'quer' (bell'albero), cioè
'l'albero per eccellenza', ma anche con analoghi termini greci riferiti alla rudezza del legno delle piante di questo
genere; quello specifico si riferisce alla caratteristica pelosità delle foglie. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo
di fioritura: aprile-maggio.
Quercus robur L. subsp. robur
- La farnia è un albero dell'Europa centro-meridionale presente in tutte le regioni
dell'Italia continentale. Nell'area metropolitana di Roma la specie è comune, con isolate stazioni urbane e più frequente
nei boschi mesofili del litorale. Cresce in boschi planiziali, su terreni profondi e molto freschi, con optimum nella fascia
submediterranea. Viene coltivata per rimboschimenti e per il legname pregiato utilizzato per travi, costruzioni navali,
mobili, scale, parquet, etc. Con il termine 'rovere di Slavonia', il legno di farnia è utilizzato per costruire le doghe delle
botti destinate all'invecchiamento di vini pregiati e del cognac. Un tempo le ghiande erano largamente usate per
l'alimentazione dei maiali. È una pianta a crescita lenta ma molto longeva: si conoscono esemplari di circa 1000 anni. Il
nome generico, già in uso presso gli antichi, sembra ricollegarsi alla radice indoeuropea che il latino condivide con le
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