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in tutte le regioni d'Italia. Nell'area metropolitana di Roma la specie è rara, con poche stazioni site sia all'interno sia al
di fuori del raccordo anulare. Cresce ai margini di boschi termofili di latifoglie decidue, nelle macchie, nei prati aridi
incespugliati, su suoli limoso-argillosi piuttosto compatti, umiferi, neutro-basici, dal livello del mare a 800 m circa
(raramente sino a 1400 m). I falsi frutti, molto ricchi di vitamina C, possono venir usati per la preparazione di
marmellate. Questa specie è stata sin da tempi antichi selezionata e ibridata per ottenere cultivar ornamentali o a scopo
medicinale (coltivate presso i monasteri durante il Medioevo), tanto che ancor oggi il 'Gruppo Gallica' è una classe
riconosciuta delle rose coltivate; piante con fiori semidoppi e fiori rosa sono note come
R. gallica officinalis
, chiamata
anche 'rosa dello speziale', o 'rosa rossa dei Lancaster', una delle rose-simbolo nella famosa 'guerra delle due rose' in
Inghilterra. Il nome generico deriva dal latino 'rosa', dal greco 'rodon', con identico significato; il nome specifico si
riferisce alla Gallia (Francia), ove la specie è presente. Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: maggio-
giugno.
Rosa multiflora Thunb.
- La rosa multiflora è una specie originaria della Cina, del Giappone e della Corea, introdotta
in Europa a scopo ornamentale e coltivata in numerosi ibridi, in Italia segnalata anche come avventizia spontaneizzata
in quasi tutte le regioni settentrionali e centrali (salvo che in Valle d'Aosta, Liguria, Marche e Umbria) e in Basilicata.
Nell'area metropolitana di Roma la specie, aliena casuale, è nota per una sola località del centro urbano. Cresce in
ambienti piuttosto disturbati, soprattutto nelle siepi presso gli abitati, al di sotto della fascia montana. La specie viene
spesso coltivata anche come portainnesto per diverse cultivar di rose ornamentali; in alcune parti del Nord America è
divenuta una pianta invasiva. Il nome generico deriva dal latino 'rosa', dal greco 'rodon', con identico significato; il
nome specifico si riferisce alle abbondanti fioriture. Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: maggio-
agosto. Syn.:
Rosa polyantha
Siebold & Zucc.
Rosa nitidula Besser
- La rosa lucidetta è un'entità poco differenziata appartenente al difficile gruppo di
Rosa canina
,
la cui distribuzione in Italia è ancora poco nota in quanto non sempre è stata distinta da altri taxa affini. Nell'area
metropolitana di Roma la specie è rarissima e limitata a una sola stazione del settore suburbano orientale. Cresce in
arbusteti, boscaglie aperte, siepi, pascoli e campi abbandonati, dal livello del mare alla fascia montana. I falsi frutti,
molto ricchi di vitamina C, sono usati per la preparazione di marmellate, anche se contengono peli irritanti che ne
giustificano certi nomi volgari. Il nome generico deriva dal latino 'rosa', dal greco 'rodon', con identico significato; il
nome specifico è il diminutivo del latino 'nitidus' (lucido). Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura:
maggio-luglio.
Rosa sempervirens L.
- La rosa sempreverde è una specie a distribuzione mediterranea presente in tutte le regioni
d'Italia salvo che in Piemonte, Valle d'Aosta e Trentino-Alto Adige. Nell'area metropolitana di Roma la specie è molto
comune in tutto il territorio, ma più frequente nelle località urbane e suburbane occidentali. Cresce nella macchia
mediterranea e negli aspetti più caldi dei boschi caducifogli e relativi mantelli, sia su calcare che su marne ricche in
basi, su suoli argillosi abbastanza profondi, aridi d'estate, al di sotto della fascia montana inferiore, con optimum nella
fascia mediterranea. I falsi frutti, ricchi di vitamina C, possono venir usati per la preparazione di marmellate. Il nome
generico deriva dal latino 'rosa', dal greco 'rodon', con identico significato; il nome specifico si riferisce alle foglie
sempreverdi. Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
Rosa squarrosa (A.Rau) Boreau
- La rosa squarrosa è un'entità poco differenziata appartenente al difficile gruppo di
Rosa canina
, la cui distribuzione in Italia è ancora poco nota in quanto non sempre è stata distinta da altri taxa affini.
Nell'area metropolitana di Roma la specie è poco comune in tutto il territorio. Cresce in arbusteti, boscaglie aperte,
siepi, pascoli e campi abbandonati, dal livello del mare alla fascia montana. I falsi frutti, molto ricchi di vitamina C,
sono usati per la preparazione di marmellate, anche se contengono peli irritanti che ne giustificano certi nomi volgari. Il
nome generico deriva dal latino 'rosa', dal greco 'rodon', con identico significato; il nome in latino significa 'coperta di
pustole'. Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
Rosmarinus officinalis L.
- Il rosmarino è un tipico arbusto delle garighe mediterranee su substrati calcarei, presente
allo stato spontaneo in tutta l'Italia mediterranea e coltivato ampiamente altrove sin da tempi antichissimi, dal livello
del mare agli 800 m circa. Nell'area metropolitana di Roma la specie spontanea è presente esclusivamente nelle località
litoranee; in altre stazioni è sfuggita alla coltivazione o è coltivata. Viene oggi utilizzato come pianta aromatica in
cucina, come pianta ornamentale, come pianta medicinale (foglie e olio essenziale); i fiori sono particolarmente
melliferi. Da foglie e fiori si ottengono un olio essenziale ed estratti utilizzati in profumeria e cosmesi, in liquoreria e in
farmacia. Il nome generico ha etimologia molto incerta: secondo alcuni deriva da 'rhops' (arbusto) e 'myrinos'
(aromatico), col significato complessivo di 'arbusto aromatico'; secondo altri da 'ros (rugiada) e 'marinus' (di mare). Il
nome specifico deriva dal latino 'officina' (officina,
Rostraria cristata (L.) Tzvelev
- Il paleo crestato è una pianta annua con distribuzione paleotemperato-subtropicale
oggi divenuta subcosmopolita, presente, con due sottospecie, in tutte le regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta.
Nell'area metropolitana di Roma la specie è comunissima in tutto il territorio. Cresce in ambienti ruderali, negli incolti,
lungo le vie, come infestante nei coltivi, al di sotto della fascia montana inferiore. Il nome generico, dal latino 'rostrum'
(rostro) si riferisce alle glumette munite di resta. Forma biologica: terofita cespitosa. Periodo di fioritura: aprile-luglio.
Rostraria pubescens (Lam.) Trin.
- Il paléo pubescente è una pianta annua a distribuzione strettamente mediterranea
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