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frequente'. Forma biologica: fanerofita cespugliosa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Tagetes patula L.
- Il tagete comune è una pianta annua di origine sudamericana, da noi ampiamente coltivata in
parchi e giardini a scopo ornamentale, con numerosissime cultivar, a volte presente allo stato subspontaneo in ambienti
disturbati presso gli abitati. Nell'area metropolitana di Roma la specie, aliena casuale, è rarissima e limitata all'area
urbana. Il nome generico deriva dal greco 'tagós' (duce, condottiero) e questo da 'tásso' (io ordino); il nome specifico in
latino significa 'ampio, esteso'. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: luglio-ottobre.
Tamarix africana Poir.
- La tamerice africana è una specie a distribuzione mediterranea con baricentro occidentale
presente in Liguria, Emilia-Romagna e in tutte le regioni dell'Italia centrale, meridionale e insulare salvo che in
Umbria. Nell'area metropolitana di Roma la specie è molto rara e limitata a pochissime stazioni site all'interno e al di
fuori del raccordo anulare. Cresce nei greti di torrenti, su sabbie umide subsalse, sulle dune marittime, dal livello del
mare, ove è più frequente, a 800 m circa. Viene coltivata sia per il consolidamento dei terreni sabbiosi sia per formare
barriere frangivento in aree costiere e grazie alla ricca e vistosa fioritura viene spesso utilizzata a scopo ornamentale. Il
legno in passato era utilizzato per la fabbricazione di pipe. Il nome generico pare provenire da quello del fiume
pirenaico spagnolo Tàmaris (o Tambro) o dai Tamarici, popolo dei Pirenei; questi termini sono però assonanti anche
con l'arabo 'tamár' (palma) e con l'ebraico 'tamaris' (scopa), ed in effetti un tempo i ramoscelli di queste piante venivano
impiegati come ramazza; il nome specifico si riferisce alla presenza della specie nell'Africa settentrionale. Forma
biologica: fanerofita cespugliosa/ fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
Tamarix dalmatica Baum
- La tamerice di Dalmazia è una specie a distribuzione mediterranea con baricentro
occidentale presente in Toscana, Lazio, Molise, Sicilia e Sardegna (come avventizia anche nelle Marche, in Calabria e
probabilmente in altre regioni). Nell'area metropolitana di Roma la specie è rarissima e localizzata in una stazione sita
in una zona protetta del litorale. Cresce sulle sabbie dei litorali. Viene coltivata sia per il consolidamento dei terreni
sabbiosi sia per formare barriere frangivento in aree costiere e grazie alla ricca e vistosa fioritura viene spesso utilizzata
a scopo ornamentale. Il nome generico pare provenire da quello del fiume pirenaico spagnolo Tàmaris (o Tambro) o dai
Tamarici, popolo dei Pirenei; questi termini sono però assonanti anche con l'arabo 'tamár' (palma) e con l'ebraico
'tamaris' (scopa), ed in effetti un tempo i ramoscelli di queste piante venivano impiegati come ramazza; il nome
specifico si riferisce alla presenza della specie in Dalmazia. Forma biologica: fanerofita cespugliosa/ fanerofita scaposa.
Periodo di fioritura: maggio-giugno.
Tamarix parviflora DC.
- La tamerice a fiori piccoli è una specie originaria della parte orientale della regione
mediterranea, introdotta in Italia come pianta ornamentale e oggi presente come avventizia in diverse regioni,
dall'Emilia-Romagna alla Sicilia. Nelle aree d'origine forma densi cespuglieti lungo i fiumi e ai margini di aree umide,
anche su suoli salmastri; da noi cresce prevalentemente lungo le coste. Il nome generico pare provenire da quello del
fiume pirenaico spagnolo Tàmaris (o Tambro) o dai Tamarici, popolo dei Pirenei; questi termini sono però assonanti
anche con l'arabo 'tamár' (palma) e con l'ebraico 'tamaris' (scopa), e in effetti un tempo i ramoscelli di queste piante
venivano impiegati come ramazza; il nome specifico significa 'a fiori piccoli'. Forma biologica: fanerofita cespugliosa/
fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-giugno.
Tanacetum parthenium (L.) Sch.Bip.
- L'erba amara vera è una specie dell'Asia occidentale, da noi di introduzione
precolombiana, un tempo coltivata per le foglie aromatiche di antico impiego officinale, che talvolta appare allo stato
subspontaneo in tutte le regioni d'Italia. Nell'area metropolitana di Roma la specie è alquanto rara, ma in alcune stazioni
del litorale localmente abbondante. Cresce lungo vie e presso insediamenti rurali, alla base dei muri, su suoli primitivi
disturbati, al di sotto della fascia montana inferiore. La pianta è tossica se consumata in grandi quantità, ma ha diverse
proprietà terapeutiche, ad esempio contro le cefalee. Il nome generico sembra derivare dal latino medievale 'tanazita', a
sua volta derivato dal greco 'athanasia' (immortalità); il nome specifico è quello di una pianta in grado di curare le ferite
citata da Ippocrate. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: giugno-settembre.
Taraxacum megalorrhizon (Forssk.) Hand.-Mazz.
- Il genere
Taraxacum
comprende diversi gruppi apomittici, che
cioè si riproducono sessualmente ma senza fecondazione, per cui le popolazioni locali sono geneticamente identiche, il
che ha portato alla descrizione di innumerevoli specie, ed è quindi di difficile identificazione a livello specifico.
T.
megalorrhizon
, inteso in senso stretto, è un'entità assente in Italia: con questo nome sono state designate diverse stirpi
appartenenti alla Sezione
Scariosa
. Nell'area metropolitana di Roma è rarissima e limitata a una stazione del litorale.
Cresce in vegetazioni sia segetali che ruderali, nei coltivi, in vigneti, orti, lungo i margini delle strade, nelle aiuole etc.,
su suoli per lo più limoso-argillosi, piuttosto freschi e ricchi in composti azotati, subneutri, dal livello del mare alla
fascia montana superiore. Il nome generico è di etimologia incerta: potrebbe derivare dal greco 'tarasso' (sanare,
guarire) oppure dal persiano 'tarkhashqún' (da cui deriva l'arabo 'tarasacon') che significano 'erba amara', 'cicoria'; il
nome specifico signfica 'con radici grosse'. Forma biologica: emicriptofita rosulata. Periodo di fioritura: giugno-agosto.
Taraxacum officinale W.W. Weber ex F.H. Wigg. s.l.
- Il genere
Taraxacum
comprende diversi gruppi apomittici,
che cioè si riproducono sessualmente ma senza fecondazione, per cui le popolazioni locali sono geneticamente
identiche, ed è quindi di difficile identificazione a livello di specie. Il soffione comune appartiene a un difficile
aggregato di specie a vasta distribuzione eurosiberiana, oggi divenuto subcosmopolita nelle zone temperate,
comunissimo in tutte le regioni d’Italia. Nell'area metropolitana di Roma è molto comune sia all'interno, sia al di fuori
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