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stazioni sulle Prealpi. Cresce nei gramineti e ai margini di boschi e siepi,
a volte in siti disturbati, su suoli argillosi abbastanza ricchi in composti
azotati. Il nome generico, di antico uso, è di etimologia incerta: potrebbe
riferirsi al mitologico centauro Chirone oppure essere assonante con il
greco 'kéntron' (pungolo) per la forma dei boccioli; il nome specifico in
greco significa 'violetto'; la sottospecie è dedicata al militare e botanico L.
Welden (1780-1853). Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di
fioritura: giugno-luglio.
375
Fiori almeno in parte bianchi o biancastri
376
376
Fiori ligulati più lunghi di 1.5 cm
Leucanthemum platylepis Borbás
Specie illirica, segnalata per Italia solo in Friuli Venezia Giulia. È
abbastanza diffusa dal Carso all'alta pianura friulana ed alle Prealpi, con
singole località nelle Alpi; in Carso è molto diffusa e comune. Cresce in
lande e gramineti, su suoli limoso-argillosi calcarei o arenacei ma ricchi
in basi, piuttosto umiferi e profondi, dalla fascia submediterranea sino alla
fascia montana inferiore. Il nome generico deriva dal greco 'leukós'
(bianco) ed 'ánthos' (fiore); il nome specifico deriva dal greco 'platys'
(largo) e 'lepís' (squama) ed allude alle squame involucrali del capolino
particolarmente larghe. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo
di fioritura: giugno-settembre.
376
Fiori ligulati assenti o più brevi di 1.5 cm
377
377
Capolini con fiori ligulati marginali
Erigeron annuus (L.) Desf. subsp. annuus
Specie di origine nordamericana, presente come avventizia in Italia
centro-settentrionale, Abruzzo, Campania e Sicilia, sino alla fascia
montana. Nella nostra regione è diffusa e comune ovunque. Cresce in
vegetazioni ruderali e nelle post-colture, su scarpate, lungo i margini di
strade, in discariche etc., spesso in popolazioni molto numerose. La
subsp.
annuus
è leggermente più mesofila della subsp.
septentrionalis
, ed
è quindi un po' più comune nelle aree più fresche, talvolta entrando anche
nei prati pingui. Il nome generico è di etimologia incerta: potrebbe
derivare dal greco 'eri' (presto) e 'gheron' (vecchio) forse per la precoce
produzione dei pappi, oppure dal greco 'eri' (lana) e dal latino 'gerere'
(portare). Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: luglio-
novembre.
377
Capolini con soli fiori tubulosi
Erigeron sumatrensis Retz.
Syn.:
Conyza albida
Willd.;
Conyza sumatrensis
(Retz.) E. Walker -
Specie di origine centro-americana oggi ampiamente diffusa nelle parti
più calde d'Europa, presente come avventizia in tutta Italia, dal livello del
mare ai 600 m circa. Nella nostra regione è diffusa in tutta la pianura,
evitando le aree di montagna; in Carso si concentra lungo la costa. Cresce
in vegetazioni ruderali presso centri abitati, su suoli aridi sia calcarei che
arenacei, ricchi in scheletro, poveri in composti azotati ed humus. Il nome
generico è di etimologia incerta: potrebbe derivare dal greco 'eri' (presto)
e 'gheron' (vecchio) forse per la precoce produzione dei pappi, oppure dal
greco 'eri' (lana) e dal latino 'gerere' (portare); quello specifico allude ad
uno dei territori di provenienza (Isola di Sumatra). Forma biologica:
terofita scaposa. Periodo di fioritura: giugno-settembre.
378
Foglie tutte più strette di 1 cm
379
378
Foglie (almeno quelle basali) più larghe di 1 cm
381
379
Capolini con fiori ligulati marginali
Senecio inaequidens DC.
Specie avventizia di origine sudafricana, segnalata per la prima volta in
Italia nel 1947 e da allora diffusasi rapidamente in quasi tutta Italia, salvo
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