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Petali liberi. Foglie squamiformi
Calluna vulgaris (L.) Hull
Il brugo è una specie europea a gravitazione atlantica, presente in tutta
l'Italia centro-settentrionale, dal livello del mare alla fascia subalpina.
Nella nostra regione è più comune in montagna, mentre è rara e sparsa in
pianura; in Carso è diffusa ma discontinua e nel Muggesano raggiunge la
costa. Cresce in vegetazioni aperte su suoli minerali subacidi, da
superficiali a profondi, poveri in humus. Il nome generico, che deriva dal
greco 'kallynein' (scopare), ricorda l'antico uso per la produzione di scope;
il nome specifico deriva dal latino 'vúlgus' (volgo) e significa 'comune,
diffuso, frequente'. Forma biologica: camefita fruticosa. Periodo di
fioritura: agosto-novembre.
401
Pianta non sempreverde, con foglie (in realtà fusti simili a foglie) verdi-chiare, molli
Asparagus tenuifolius Lam.
Specie pontico-mediterranea presente in quasi tutta Italia, salvo che in
Basilicata e Sardegna, con optimum nella fascia submediterranea. Nella
nostra regione è piuttosto frequente sino alla fascia montana inferiore,
salvo che nelle Alpi; è diffusa e localmente comune in Carso
rarefacendosi nel Monfalconese-Goriziano. Tipica delle boscaglie decidue
aperte, ha l'optimum su substrati calcarei. I germogli giovani sono
commestibili previa cottura; dopo il consumo si forma un metilcaptano,
che viene eliminato con le urine, conferendo loro un odore penetrante. Il
nome generico deriva probabilmente dall'antico persiano 'asparag'
(germoglio, punta), oppure dal greco 'speìro' (semino), che con l'alfa
privativo sta ad indicare la facilità di con cui la pianta si moltiplica per via
vegetativa; il nome specifico si riferisce ai cladodi molli e sottili. Forma
biologica: geofita rizomatosa. Periodo di fioritura: aprile-maggio, luglio-
settembre.
401
Pianta sempreverde, con foglie (in realtà fusti simili a foglie) verdi scure, rigide e
pungenti
Asparagus acutifolius L.
Specie stenomediterranea presente in quasi tutta Italia, salvo che in Valle
d'Aosta e Piemonte, dal livello del mare ai 1300 m circa. Nella nostra
regione è diffusa soprattutto nella parte orientale, dalla costa fino alla
conca di Tolmezzo ove è però rara; è frequente in Carso, soprattutto sui
versanti meridionali, ove sottolinea gli aspetti più caldi dei margini di
bosco, sia su calcare che su flysch come nel Muggesano. I germogli
giovani sono commestibili previa cottura; dopo il consumo si forma un
metilcaptano, che viene eliminato con le urine, conferendo loro un odore
penetrante. I frutti sono tossici. Il nome generico deriva probabilmente
dall'antico persiano 'asparag' (germoglio, punta), oppure dal greco 'speìro'
(semino), che con l'alfa privativo sta ad indicare la facilità di con cui la
pianta si moltiplica per via vegetativa; il nome specifico si riferisce ai
cladodi rigidi e pungenti. Forma biologica: geofita rizomatosa/
nanofanerofita. Periodo di fioritura: agosto-settembre.
402
Infiorescenza ad ombrella
403
402
Infiorescenza non ad ombrella
412
403
Foglie non parallelinervie, almeno le superiori abbraccianti il fusto
Smyrnium perfoliatum L. subsp. perfoliatum
Specie eurimediterranea presente in tutta l'Italia centro-meridionale,
Emilia-Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia dal livello del mare alla
fascia montana inferiore; la sottospecie nominale ha distribuzione ristretta
ad alcune regioni dell'Italia centrale, Emilia-Romagna e Veneto. Cresce in
cedui ed incolti ombrosi. Il nome generico deriva dal greco 'smyrna'
(mirra) per l'aroma dei frutti, quello specifico allude alle foglie
abbraccianti il fusto. Forma biologica: emicriptofita bienne. Periodo di
fioritura: gennaio-maggio.