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Petali fusi tra loro. Fusti ramificati. Piante annue
426
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Peduncoli fruttiferi di 3-8 mm; corolla di 4-6 mm; capsula subsferica
Chaenorhinum minus (L.) Lange subsp. litorale (Willd.) Hayek
Specie originariamente endemica delle coste adriatiche, diffusasi poi sino
all'Europa centrale. In Italia è presente in Veneto, Friuli Venezia Giulia,
Emilia-Romagna, Toscana e Marche. Nella nostra regione ha
distribuzione meridionale; in Carso è diffusa ma non molto comune.
Cresce in vegetazioni disturbate ai margini di strade e massicciate
ferroviarie, lungo i sentieri, in pratelli aridi, su suoli calcarei ricchi in
scheletro. Il nome generico deriva dal greco, ed allude al brevissimo
sperone (naso) dei fiori. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di
fioritura: aprile-ottobre.
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Peduncoli fruttiferi di (5)8-20 mm; corolla di 6-9 mm; capsula ovoide di ca. 3 x 5 mm
Chaenorhinum minus (L.) Lange subsp. minus
Specie eurimediterranea di antica introduzione nella parte settentrionale
dell'areale, presente in tutta Italia con diverse sottospecie, dal livello del
mare a 1200 m circa, raramente anche più in alto. Nella nostra regione è
diffusa un po' ovunque, sino alla fascia montana inferiore; in Carso è
piuttosto comune. Cresce in vegetazioni pioniere di siti disturbati e sui
ghiaioni, su suoli carbonatici primitivi. Il nome generico deriva dal greco,
ed allude al brevissimo sperone (naso) dei fiori. Forma biologica: terofita
scaposa. Periodo di fioritura: aprile-ottobre.
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Fiori con 2 soli petali ben sviluppati
Commelina communis L.
Specie di origine asiatico-orientale, coltivata per ornamento e spesso
inselvatichita, presente come avventizia in Italia settentrionale, Lazio e
Abruzzo (non ritrovata in tempi recenti in Umbria e Campania), dal
livello del mare ai 600 m circa. Nella nostra regione è presente nelle parti
più umide, con distribuzione sparsa nell'alta pianura, nelle Prealpi ed in
Carso. Cresce in vegetazioni ruderali presso gli abitati, su suoli piuttosto
freschi, umiferi, ricchi in composti azotati. Il genere è dedicato a Jan
Commelin (1629-1692), professore di Botanica ad Amsterdam, studioso
della flora d'Olanda e delle Indie Occidentali. Forma biologica: geofita
bulbosa. Periodo di fioritura: luglio-settembre.
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Fiori con più di 2 petali
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Petali fusi tra loro. Pianta coperta di peli rigidi e pungenti
Echium vulgare L. subsp. vulgare
Specie eurasiatico-sudeuropea di antica introduzione ai limiti dell'areale,
presente in tutte le regioni d'Italia (con due sottospecie). Nella nostra
regione è diffusa e comune su tutto il territorio, dalla costa alla fascia
montana; in Carso è comune ovunque. Cresce in vegetazioni ruderali,
lungo le strade e le ferrovie, nelle discariche, nelle cave, ai margini degli
abitati, su suoli disturbati da ghiaiosi ad argillosi, subaridi, poveri in
composti azotati ed humus. Il nome generico deriva dal greco 'echis'
(biscia) per la forma delle infiorescenze ricurve a mo' di testa di serpe; il
nome specifico deriva dal latino 'vúlgus' (volgo) e significa 'comune,
diffuso, frequente'. Il botanico fiammingo R. Dodoens (1517-1585)
riporta una leggenda in cui Nicandro e Alcibiade, morsi da una vipera,
guarirono applicando sulla ferita un
Echium
dopo averlo masticato, da cui
deriva il nome italiano 'erba viperina'. Forma biologica: emicriptofita
bienne. Periodo di fioritura: aprile-settembre.
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Petali liberi. Piante glabre o con peli molli
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