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è presente in quasi tutta Italia, salvo che in Valle d'Aosta, Trentino-Alto
Adige, Veneto e forse Piemonte, dal livello del mare ai 1000 m circa.
Nella nostra regione è comune dalla costa ai fondovalle, incluso il Carso.
Origina da boschi igrofili ma oggi è più frequente in ambienti umidi
disturbati. Si riproduce vegetativamente con stoloni e bulbilli, formando
spesso popolazioni clonali monodominanti. Cresce su suoli limoso-
argillosi da freschi ad umidi, da neutri a subacidi. Il vecchio nome
generico in latino significa 'piccola rana' e veniva usato sin dai tempi
antichi per le sole specie acquatiche del sottogenere
Batrachion
, anch'esso
diminutivo del greco 'batràchos' (rana); l'attuale nome generico in latino
significa 'simile ad un fico' forse per la dimensione delle foglie. Forma
biologica: geofita bulbosa/emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura:
febbraio-maggio.
445
Foglie arrotondate od attenuate verso la base
446
446
Petali 6, liberi, 3 più lunghi e 3 più brevi. Calice assente
Iris foetidissima L.
Specie eurimediterranea presente in tutta Italia salvo, che in Valle
d'Aosta, al di sotto della fascia montana; in alcune regioni del nord e del
centro è avventizia. Cresce in boschi, siepi, cespuglieti,in stazioni
ombrose, su suoli argillosi a reazione subacida. Il nome generico in greco
significa 'arcobaleno' ed allude ai fiori variopinti di molte specie; quello
specifico è dovuto all'odore sgradevole dell'intera pianta e soprattutto dei
rizomi. Forma biologica: geofita rizomatosa. Periodo di fioritura: maggio-
agosto.
446
Petali 5, fusi tra loro. Calice presente
447
447
Frutto carnoso, avvolto da una specie di lampione papiraceo arancione
Physalis alkekengi L.
Specie eurasiatico-sudeuropea, da noi di probabile introduzione
precolombiana, presente in quasi tutta Italia (manca nelle estreme regioni
meridionali) al di sotto della fascia montana inferiore. Nella nostra
regione è abbastanza diffusa; in Carso è diffusa ma non comune. Cresce
in vegetazioni disturbate negli orli di robinieti presso gli abitati, lungo
strade poderali, nelle discariche, su suoli limoso-argillosi freschi ed
umiferi, ricchi in basi e composti azotati. I frutti maturi sono commestibili
e diuretici, il rizoma contiene alcaloidi ed è tossico. Il nome generico in
greco significa 'pieno d'aria', 'gonfio', per l'involucro che avvolge il frutto;
il nome specifico è di derivazione araba. Forma biologica: emicriptofita
scaposa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
447
Frutto secco
448
448
Corolla non campanulata
449
448
Corolla più o meno tubuloso-campanulata
450
449
Stami con peli violetti, tutti con antere a forma di rene
Verbascum chaixii Vill. subsp. chaixii
Entità sudeuropeo-asiatica occidentale, presente con due sottospecie in
quasi tutta l'Italia continentale, salvo che in Valle d'Aosta, Umbria,
Marche e forse Calabria, dal livello del mare ai 1000 m circa. Nella nostra
regione è diffusa dal Carso alle Prealpi ma forse a volte confusa con la
subsp.
austriacum
; in Carso è diffusa e comune. Cresce nelle radure ed
orli di boschi termofili, nei gramineti e nelle lande incespugliate, su suoli
argillosi abbastanza profondi, sia calcarei che marnoso-arenacei, aridi
d'estate. È tossica, soprattutto nei semi, per la presenza di saponine. Il
nome generico, già usato da Plinio, forse deriva dal latino 'barbascum'
(barba), per i filamenti staminali vistosamente pelosi, o molto più
probabilmente per la densa pelosità delle foglie e dei fusti di molte specie.
La specie è dedicata al botanico francese D. Chaix (1730-1799). Forma
biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: giugno-agosto.