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diffusa ma solo localmente comune. Cresce in vegetazioni ruderali presso
insediamenti rurali, lungo muri e strade, in discariche, in giardini, ai
margini di coltivi, su suoli argillosi freschi, ricchi in composti azotati. Il
nome generico deriva dal greco 'malàkhe' (molle, emolliente) in relazione
alle proprietà emollienti dei frutti non maturi, delle foglie e dei germogli.
Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-agosto.
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Petali più lunghi di 1.5 cm. Peduncoli fiorali eretti. Frutti striato-reticolati
Malva sylvestris L. subsp. sylvestris
La malva comune è una specie originariamente diffusa dall'Europa
centro-meridionale all'Asia ed oggi divenuta subcosmopolita, presente in
tutte le regioni d'Italia sino alla fascia montana. Nella nostra regione è
diffusa e comune sino alla fascia montana inferiore; in Carso è comune
ovunque. Cresce in siti ruderali lungo vie e muri, in discariche, aiuole,
giardini ed orti, su suoli da sabbiosi a limoso-argillosi, spesso subaridi
d'estate, ricchi in composti azotati. Il nome generico deriva dal greco
'malàkhe' (molle, emolliente) in relazione alle proprietà emollienti dei
frutti non maturi, delle foglie e dei germogli; il nome specifico, dal latino
'sylva' (selva), allude all'habitat boschivo. Forma biologica: emicriptofita
scaposa. Periodo di fioritura: maggio-settembre.
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Petali 4, liberi
Lunaria annua L.
Specie sudest-europea, presente in quasi tutta Italia, salvo che in
Lombardia e Sardegna, dal livello del mare ai 900 m circa. Nella nostra
regione è coltivata e naturalizzata dal Carso alla fascia montana, ma con
ampie lacune; in Carso è comune. Cresce in vegetazioni disturbate presso
gli abitati, lungo stradine, su scarpate, in discariche, negli orli di boschi
termofili, su suoli argillosi abbastanza profondi, freschi e ricchi in
composti azotati. Il genere prende il nome dalla Luna, alludendo al setto
(replo) semitrasparente e bianco-argenteo dei grandi frutti, spesso
utilizzati nelle composizioni di fiori secchi. Forma biologica:
emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-giugno.
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Petali 5, fusi tra loro in una corolla campanulata
456
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Foglie glabre di sotto. Denti del calice più brevi di 5 mm. Capsula eretta
Campanula pyramidalis L.
Specie illirica delle Dinaridi costiere, che in Carso ha le uniche stazioni
primarie italiane. È anche nota per alcune chiese di Udine, le mura di
Venzone, i muri di Venezia, poche altre località in Veneto e nel
Bresciano, e per l'Altare della Patria a Roma, qui forse per semi portati
dalle cave di pietra d'Istria. In Carso è diffusa, con lacune nel Muggesano;
In Val Rosandra si concentra sui ghiaioni. Cresce su rupi calcaree
assolate, ma anche su grize, antichi manufatti e falesie costiere, dal livello
del mare ai 600 m circa. Il nome generico allude alla forma campanulata
della corolla. Forma biologica: emicriptofita bienne (emicriptofita
scaposa). Periodo di fioritura: luglio-ottobre.
456
Foglie pelose almeno sui nervi di sotto. Denti del calice
più lunghi di 5 mm. Capsula pendula
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457
Corolla di 10-30 mm. Calice con denti ricurvi. Fiori all'asella di brattee brevi. Fusti
cilindrici
Campanula rapunculoides L. subsp. rapunculoides
Specie eurasiatica presente in tutta l'Italia settentrionale, Marche, Umbria
e, come avventizia, in Sardegna (non ritrovata in tempi recenti in