129
449
Stami glabri o con peli bianchi, i 2 inferiori più lunghi e con antere decorrenti, gli altri 3
con antere reniformi
Verbascum phlomoides L.
Specie eurasiatica, presente in tutta Italia, dal livello del mare ai 1300 m
circa. Nella nostra regione è piuttosto diffusa dalla costa ai fondovalle,
rarefacendosi nella parte nordoccidentale del territorio montano; in Carso
è molto comune ovunque. Cresce in vegetazioni ruderali lacunose di
discariche, margini stradali, zone industriali dismesse, periferie urbane, su
suoli da argillosi a sabbiosi, ricchi in calcio e composti azotati, aridi
d'estate. È tossica, soprattutto nei semi (saponine). Il nome generico, già
usato da Plinio, forse deriva dal latino 'barbascum' (barba), per i filamenti
staminali vistosamente pelosi, o molto più probabilmente per la densa
pelosità delle foglie e dei fusti di molte specie. Forma biologica:
emicriptofita bienne. Periodo di fioritura: maggio-agosto.
450
Foglie larghe meno di 1 cm
Onosma echioides (L.) L. subsp. dalmatica (Scheele) Peruzzi & N.G. Passal.
Syn.:
Onosma dalmatica
Scheele - Specie endemica illirica, nella nostra
regione esclusiva del Carso che a partire dai versanti meridionali del M.
Sabotino ospita le uniche stazioni italiane certe. In Carso è piuttosto
diffusa e comune. Cresce in gramineti aridi, da cui a volte passa in
vegetazioni ruderali su scarpate, tracciati di oleodotti, ai margini di strade
ghiaiose, su suoli calcarei poco profondi e ricchi in scheletro, molto aridi
d'estate. Il nome generico, già usato da Plinio, è di etimologia incerta:
forse deriva da 'onos' (asino). Forma biologica: camefita suffruticosa.
Periodo di fioritura: giugno-luglio.
450
Foglie larghe più di 2 cm
Symphytum tuberosum L. subsp. angustifolium (A. Kern.) Nyman
Entità submediterraneo-orientale presente in tutta l'Italia continentale,
salvo che in Valle d'Aosta, al di sotto della fascia montana superiore
(raramente più in alto). Nella nostra regione è diffusa, con qualche lacuna,
dalla costa alla fascia montana inferiore, ove diviene più rara; in Carso è
localmente comune, rarefacendosi verso l'Isontino. Cresce in boschi di
latifoglie decidue, soprattutto querceti, ostrieti e castagneti, evitandone gli
aspetti più aridi, su suoli profondi ma ricchi in scheletro, umiferi, aerati,
talvolta decalcificati, da neutri a subacidi. Le foglie giovani sono
commestibili in piccola quantità. La pianta contiene alcaloidi epatotossici
e potenzialmente cancerogeni (pirrolizidina). Il nome generico deriva dal
greco 'symphuò' (unisco), per l'antica credenza che la pianta potesse
rinsaldare le ossa fratturate, da cui il nome italiano 'consolida'; il nome
specifico si riferisce alle radici ingrossate a tubero. Forma biologica:
geofita rizomatosa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
451
Petali non bianchi
452
451
Petali bianchi
466
452
Foglie (almeno quelle basali) a base cuoriforme
453
452
Foglie arrotondate od attenuate verso la base
458
453
Petali bilobati
454
453
Petali non bilobati
455
454
Petali più brevi di 1.5 cm. Peduncoli fiorali ricurvi dopo la fioritura. Frutti lisci
Malva neglecta Wallr.
Specie eurasiatico-sudeuropea presente in quasi tutta Italia, salvo che in
Calabria e forse Sicilia, dal livello del mare ai 1800 m circa. Nella nostra
regione è diffusa sino alla fascia montana inferiore; in Carso è abbastanza