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quantità, poiché si credeva che esse alleggerissero il sangue. I gladiatori
romani si strofinavano il corpo con cipolle per rassodare i muscoli. Nel
medioevo le cipolle erano usate per pagare gli affitti e come doni. Le
cipolle sono ricche di vitamine e sali minerali. Il caratteristico odore dei
bulbi tagliati è dovuto all'abbondanza di solfossidi. Affettare le cipolle fa
lacrimare gli occhi perché dei precursori presenti nel citoplasma, gli alchil
o alchenil cisteina solfossidi, dopo il taglio si combinano con la allinasi
producendo acidi solfenici, piruvato e ammoniaca. L'acido sulfenico, se
attaccato da un secondo enzima produce una molecola volatile e
idrosolubile, che quando entra in contatto con l'umore acquoso presente
sul bulbo oculare, si trasforma in acido solforico. Il nome generico, già in
uso presso i Romani, deriva da una radice indoeuropea che significa
'caldo', 'bruciante', per l'odore e sapore pungenti dei bulbi. Forma
biologica: geofita bulbosa. Periodo di fioritura: giugno-agosto.
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Petali non rosa o violetti
Allium dentiferum
Specie mediterranea, un tempo confusa con
Allium paniculatum
s.l.; è
presente in quasi tutta Italia, salvo che in Valle d'Aosta, Piemonte, Puglia
e Basilicata. Nella nostra regione sembra più frequente nel Carso costiero
triestino. Cresce in ambienti ruderali (Duino, M. Valerio, Villa Prandi,
Zaule, Dolina, Campo Marzio etc.), su suoli primitivi ricchi in composti
azotati ed aridi d'estate. Le cellule intatte di tutti gli
Allium
contengono
alliina, un amminoacido inodore che per azione dell'enzima alliinasi,
liberantesi con la rottura del bulbo, si trasforma in allicina, composto
fortemente odoroso; tutte le specie di
Allium
possiedono diverse proprietà
medicinali; bulbi e foglie sono commestibili. Il nome generico, già in uso
presso i Romani, deriva da una radice indoeuropea che significa 'caldo',
'bruciante', per l'odore e sapore pungenti dei bulbi. Forma biologica:
geofita bulbosa.
408
Petali rosa o violetti
409
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Foglie piatte
Allium ampeloprasum L.
Specie eurimediterranea, presente in tutta Italia salvo che in Valle d'Aosta
e Trentino-Alto Adige (avventizia in Sardegna), dal livello del mare a
1200 m circa. Nella nostra regione è concentrata nella parte sud-orientale,
ed è sporadica nel Pordenonese; in Carso, ove è comune, è l'aglio
spontaneo più grande. Cresce nei vigneti su antichi terrazzamenti e presso
gli abitati, su suoli argillosi abbastanza profondi, ma anche su vecchi muri
in pietra, in incolti aridi, ai bordi dei campi. Le cellule intatte di tutti gli
Allium
contengono alliina, un amminoacido inodore che per azione
dell'enzima alliinasi, liberantesi con la rottura del bulbo, si trasforma in
allicina, composto fortemente odoroso; tutte le specie di
Allium
possiedono diverse proprietà medicinali; bulbi e foglie sono commestibili.
Il nome generico, già in uso presso i Romani, deriva da una radice
indoeuropea che significa 'caldo', 'bruciante', per l'odore e sapore pungenti
dei bulbi; il nome specifico deriva dal greco 'ampelos' (vite) e 'prason'
(porro). Forma biologica: geofita bulbosa. Periodo di fioritura: aprile-
giugno.
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Foglie cilindriche
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Stami interni lungamente tricuspidati, con l'antera nella cuspide centrale
Allium sphaerocephalon L. subsp. sphaerocephalon
Specie paleotemperata presente in tutta Italia dal livello del mare alla
fascia montana. Nella nostra regione è concentrata nella parte
meridionale, con ampie lacune nella bassa pianura ed isolate stazioni nei
fondovalle della parte montuosa; in Carso è diffusa e comune. Nell'area
mediterranea caratterizza le garighe, ma altrove cresce in prati aridi,
incolti e vigneti. Le cellule intatte di tutti gli
Allium
contengono alliina,
un amminoacido inodore che per azione dell'enzima alliinasi, liberantesi
con la rottura del bulbo, si trasforma in allicina, composto fortemente
odoroso; tutte le specie di
Allium
possiedono diverse proprietà medicinali;
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