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Capolini penduli prima della fioritura
Crepis neglecta L.
Specie eurimediterranea presente in tutta Italia salvo che nelle regioni
settentrionali dal Piemonte al Trentino-Alto Adige, al di sotto della fascia
montana. Nella nostra regione è concentrata nella parte sudorientale, ma è
sporadicamente presente anche nel Pordenonese; in Carso è diffusa e
comune quasi ovunque. Cresce in pratelli aridi, ai margini di antiche
mulattiere, in aiuole spartitraffico, lungo scarpate inverdite, in vigneti e
campi abbandonati, persino sui tetti, su suoli basici poco profondi, da
limoso-argillosi a ricchi in scheletro, aridi d'estate. Il nome generico
deriva dal greco 'krepis' (scarpa), per l'aspetto delle foglie basali
appressate al suolo (o forse per quella dei frutti). Forma biologica: terofita
scaposa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
397
Acheni di colore scuro, da bruno rossastro a bruno nerastro
Hieracium brevifolium Tausch
Specie sudeuropea, presente nelle regioni dell'Italia settentrionale (salvo
che in Valle d'Aosta ed Emilia-Romagna) ed in Abruzzo. Nella nostra
regione, ove è stata poco osservata, sembra concentrarsi nella parte
sudorientale, con alcune stazioni sparse nell'area montagnosa; in Carso è
abbastanza diffusa. Cresce singolarmente o in piccoli gruppi ai margini di
boschi e di mantelli termofili, su substrati calcarei o arenacei purché
ricchi in basi. Il nome generico deriva dal greco 'ierax' (sparviere) in
riferimento ad una pianta di cui gli antichi credevano si cibassero gli
sparvieri per rafforzare la vista (da qui il nome italiano adottato da
Pignatti). Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura:
agosto-novembre.
397
Acheni di colore chiaro. da paglierini a bruno chiari
Hieracium racemosum Waldst. & Kit. ex Willd.
Specie sudeuropea presente in quasi tutta Italia, salvo che in Sicilia, al di
sotto della fascia montana superiore. Nella nostra regione è diffusa, con
ampie lacune, dal Carso all'alta pianura e montagna; in Carso è molto
diffusa e piuttosto comune, rarefacendosi nell'Isontino. Cresce in boschi e
nei loro orli, su suoli sia calcarei che marnoso-arenacei, da neutri a
subacidi, piuttosto profondi e ricchi in humus, da freschi a subaridi. Il
nome generico deriva dal greco 'ierax' (sparviere) in riferimento ad una
pianta di cui gli antichi credevano si cibassero gli sparvieri per rafforzare
la vista (da qui il nome italiano adottato da Pignatti). Forma biologica:
emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: agosto-ottobre.
398
Foglie aghiformi o squamiformi
399
398
Foglie non aghiformi né squamiformi
402
399
Petali da rosa a violetti. Frutto secco
400
399
Petali non violetti. Frutto carnoso
401
400
Petali fusi tra loro almeno alla base. Foglie aghiformi
Erica carnea L. subsp. carnea
Specie delle montagne dell'Europa meridionale, presente in Italia
settentrionale e Toscana (la sua presenza è dubbia in Lazio), dal livello
del mare ai 2400 m circa (a volte anche più in alto). Nella nostra regione
ha distribuzione alpico-carsica estesa all'alta pianura ed ad alcune stazioni
litoranee ove è stata fluitata dai fiumi; in Carso è rara, concentrandosi
nella parte centrale; nelle Alpi gravita nelle pinete, ed è frequente nei
magredi dell'alta pianura friulana; presso Muggia e sui colli arenacei di
Trieste appare spesso assieme al brugo (
Calluna vulgaris
). Cresce in
formazioni aperte su suoli calcarei primitivi ricchi in scheletro e poveri in
humus. Il nome generico deriva dal greco 'eréiko' (rompere), per la
presunta efficacia nello spezzare i calcoli renali, per la fragilità dei rami, o
per la capacità di rompere la roccia con le radici; il nome specifico allude
al colore carnicino dei fiori. Forma biologica: camefita fruticosa (camefita
suffruticosa). Periodo di fioritura: febbraio-giugno.
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