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argillosi da freschi a umidi, ricchi in humus e composti azotati, dal livello
del mare sino alla fascia subalpina. Le foglie giovani sono commestibili
cotte o crude in insalata; ovviamente da non raccogliere, a causa del forte
inquinamento, al Castello Sforzesco e nelle aree urbane. Comune nei
tappeti erbosi del Castello, ai quali conferisce una graziosa macchia di
colore. Il nome generico deriva dal latino popolare “bellus” (bello),
l’epiteto specifico allude alla fioritura prolungata lungo tutto il corso
dell’anno. Forma biologica: emicriptofita rosulata. Periodo di fioritura:
gennaio-dicembre.
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Fusti fioriferi fogliosi
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Capolini con fiori ligulati raggianti (aspetto di margheritina)
Erigeron annuus (L.) Desf.
La cespica comune è una specie di origine nordamericana, coltivata in
Italia sin dal principio del Settecento e già largamente naturalizzata alla
fine del medesimo secolo; in Lombardia è sicuramente naturalizzata da
prima del 1791. È largamente naturalizzata in Italia centro-settentrionale,
diffusa pure in Abruzzo, Campania e Sicilia, sino alla fascia montana.
Cresce in vegetazioni ruderali, incolti e prati disturbati, meglio se umidi,
nelle post-colture, su scarpate, lungo i margini di strade, nelle discariche
ecc., spesso in popolazioni estesissime, come sui terrazzi alluvionali del
Ticino e del Po. Un’elevata competitività consente a questa specie di
formare densi popolamenti monofitici, anche molto estesi, rendendola nel
complesso dannosa per la biodiversità vegetale e per il paesaggio, oltre
che, a volte, problematica in ambito agrario. Il nome generico, di
etimologia incerta in mancanza di precisazioni dell’autore (Linneo),
potrebbe derivare dal greco “érion” (lana, pelo, barba) e “géron”
(vecchio) per la precoce produzione di pappi bianco-candidi (la così detta
biostrategia R), caratteristica della specie; altre ipotesi che invocano etimi
assonanti, ma di differente significato, appaiono decisamente poco
verosimili. L’epiteto specifico allude al ciclo vitale della pianta. Forma
biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: luglio-novembre.
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Capolini senza fiori ligulati o con fiori ligulati brevissimi,
non raggianti
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Capolini con brevissimi fiori ligulati al margine (lente!). Foglie tutte uninervie
Erigeron canadensis L.
La saeppola canadese (sinonimo:
Conyza canadensis
(L.) Cronq.) è una
specie di origine nordamericana coltivata in Italia dalla prima meta del
Seicento (in Lombardia è naturalizzata almeno dal 1763). Oggi è divenuta
cosmopolita ed è naturalizzata in tutta Italia dal livello del mare alla fascia
montana. Cresce nei campi, nella vegetazione ruderale, ai margini
stradali, alla base di muri, nelle scarpate, coltivi, giardini e parchi, su suoli
superficiali aridi e ricchi in scheletro, sia calcarei sia marnoso-arenacei, a
volte anche subsalsi. È caratterizzata da un’elevata competitività, che si
manifesta in ogni situazione di degrado con la formazione stagionale di
densi popolamenti, estesi fino a parecchie centinaia di metri quadrati.
Tale aggressività è dannosa specialmente nei confronti delle colture
agrarie e dei pascoli (la specie non è appetita dal bestiame), come pure
della biodiversità e del paesaggio. Il successo invasivo della pianta è
garantito dall’incredibile numero di semi (200.000) prodotti da ogni
individuo di dimensioni medie, i quali viaggiano e si distribuiscono su
ampi spazi con i movimenti d’aria (tipica lungo le ferrovie), in
combinazione con la continua esposizione di suolo determinata
dall’azione antropica. Il nome generico, di etimologia incerta in mancanza
di precisazioni dell’autore (Linneo), potrebbe derivare dal greco “érion”
(lana, pelo, barba) e “géron” (vecchio) per la precoce produzione di pappi
(la così detta biostrategia R), caratteristica di molte specie di questo
genere; l’epiteto specifico allude al territorio di origine. Forma biologica:
terofita scaposa. Periodo di fioritura: giugno-ottobre.