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382
Fusti senza peli ghiandolari. Foglie ad apice arrotondato, lunghe al massimo 3.5 cm, spesso con un fascetto
di foglie più piccole alla base. Sepali ottusi. Petali lunghi 3-6 mm
Epilobium collinum C.C. Gmel.
Il garofanino di collina è una specie a distribuzione prevalentemente europea
presente lungo tutto l'arco alpino, in Toscana e in Calabria. La distribuzione
regionale si concentra nel settore alpino (Alpi Carniche e Giulie), con isolate
stazioni disgiunte sulle Prealpi; nell'area di studio la specie è più frequente
nelle aree con substrati silicei, ad esempio tra Baita Domini e Casera Losa a
1700 m. Cresce in incolti sassosi, lungo i greti dei torrenti, in pietraie, di so-
lito su substrati silicei, dalla fascia montana inferiore a quella alpina. Il nome
generico deriva dal greco 'epi' (sopra) e 'lobòs' (lobo), in riferimento alla
posizione dei petali, inseriti sopra l'ovario. Forma biologica: emicriptofita
scaposa. Periodo di fioritura: giugno-agosto.
383
Petali liberi
384
383
Petali saldati tra loro almeno alla base
399
384
Petali ad apice intero
385
384
Petali ad apice bilobato, bifido o dentato
388
385
Pianta alta meno di 3 dm, formante tappeti al suolo
Saxifraga oppositifolia L. subsp. oppositifolia
La sassifraga a foglie opposte è un’entità appartenente a un complesso arti-
colato in quattro sottospecie, con distribuzione circumpolare artico-alpina,
presente lungo tutto l'arco alpino e sugli Appennini sino all'Abruzzo. La
distribuzione regionale si concentra sul settore alpino propriamente detto
(Alpi Carniche e Giulie), con alcune stazioni sulle Prealpi Carniche più occi-
dentali; nell'area di studio la specie è piuttosto rara e confinata ai massicci più
alti, come il M. Tiarfin e il M. Clapsavon. Cresce su rupi e in ambienti roccio-
si di altitudine, a volte su morene e greti di fiumi, con optimum al di sopra del
limite degli alberi, su substrati sia calcarei che silicei. Il nome generico deriva
dal latino 'saxum' (sasso) e 'frangere' (rompere) e significa quindi 'pianta che
spezza le pietre', a causa dell'ecologia di molte specie che vivono sulle rocce;
il nome specifico si riferisce alla disposizione opposta delle foglie sul fusto.
Forma biologica: camefita pulvinata. Periodo di fioritura: luglio-agosto.
385
Piante alte più di 3 dm, non formanti tappeti al suolo
386
386
Petali 6. Fiori disposti in spighe allungate
Lythrum salicaria L.
La salcerella è una specie a vasta distribuzione oggi divenuta subcosmopo-
lita, presente in tutte le regioni d’Italia. È diffusa e comune in quasi tutta la
regione salvo che nelle Alpi ove è rara e confinata ai fondovalle, come nell'a-
rea di studio. Cresce in luoghi umidi, ai margini di stagni e fossati, su suoli da
argillosi a torbosi periodicamente inondati, ricchi in composti azotati, sub-
neutri e a volte anche subsalsi dal livello del mare ai 1200 m circa (raramente
fino ai 2100 m). È una pianta officinale dalle molteplici proprietà; le radici
venivano utilizzate in passato nella concia delle pelli, mentre i fiori erano
utilizzati come coloranti, sia alimentari che di fibre naturali (cotone, lana). I
germogli possono essere consumati in insalata, mentre le foglie possono es-
sere usate come surrogato del tè. Il nome generico deriva dal greco 'lythron'
(sangue), per il colore dei fiori e perché in passato si riteneva fosse efficace
come cicatrizzante; il nome specifico si riferisce alla somiglianza delle foglie
con quelle di alcuni salici. Forma biologica: emicriptofita scaposa (general-
mente elofita). Periodo di fioritura: giugno-settembre.
386
Petali 5. Fiori non disposti in spighe allungate
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