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Sonchus asper (L.) Hill subsp. asper
Il grespino spinoso è una pianta annua a distribuzione eurasiatico-sudeuro-
pea presente in tutte le regioni d’Italia. La distribuzione regionale si estende,
con poche lacune, dalle coste ai fondovalle delle Alpi; nell'area di studio la
specie è diffusa soprattutto presso gli abitati, da Ampezzo a Sauris di Sopra,
divenendo sempre meno frequente verso l'alto. Cresce in colture sarchiate e
in ambienti ruderali lungo le strade, alla periferia di abitati, nelle discariche
ecc., su suoli argillosi abbastanza freschi e umiferi, ricchi in composti azotati,
dal livello del mare alla fascia montana. I getti giovani sono commestibili, sia
cotti che in insalata. Il nome generico deriva da una parola greca che significa
'molle, spugnoso', in riferimento ai fusti deboli e cavi; quello specifico allude
alla spinosità delle foglie. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fiori-
tura: gennaio-dicembre.
547
Fiori tutti gialli o arancioni
548
547
Fiori almeno in parte non gialli o arancioni
560
548
Capolini con fiori ligulati marginali
549
548
Capolini con soli fiori tubulosi
552
549
Capolini più larghi di 5 cm
Rudbeckia laciniata L.
La rudbeckia è una specie di origine nordamericana da noi spesso coltiva-
ta per ornamento e talvolta inselvatichita, presente come avventizia in tut-
te le regioni dell’Italia settentrionale (salvo che in Val d'Aosta e Liguria) e
in Abruzzo. La distribuzione regionale si concentra nelle aree montuose
del Friuli, con poche stazioni nell'alta pianura friulana e nel Carso triesti-
no; nell'area di studio appare sporadicamente presso gli abitati, in genere
a quote basse. Cresce in vegetazioni ruderali su suoli argillosi da umidi a
periodicamente inondati, ricchi in composti azotati, al di sotto della fascia
montana superiore. Il genere è dedicato ai botanici svedesi, padre e figlio,
O. J. Rudbeck (1630-1702) e O. O. Rudbeck (1660-1740), predecessori di
Linneo; il nome specifico si riferisce alle foglie profondamente divise. Forma
biologica: geofita bulbosa. Periodo di fioritura: luglio-settembre.
549
Capolini più stretti di 5 cm
550
550
Involucro del capolino con 13 squame maggiori ed 1-9 squame minori
Jacobaea vulgaris Gaertn. subsp. vulgaris
Il senecio di San Giacomo è una specie a vasta distribuzione eurasiatico-
sudeuropea presente con due sottospecie in quasi tutte le regioni dell’Italia
continentale, con alcune lacune forse dovute a confusione con specie simili.
La distribuzione regionale si estende su tutto il territorio; nell'area di studio
la specie non è molto comune. Cresce in prati aridi e ai margini di boschi
termofili di latifoglie decidue, su suoli limoso-argillosi ricchi in basi e com-
posti azotati, da neutri a subacidi, dal livello del mare alla fascia montana. La
pianta è tossica per la presenza di alcaloidi ad azione lenta ma molto dannosa
per il fegato e cancerogena, che possono anche passare al miele ed al latte.
Il nome generico sembra riferirsi a San Giacomo, quello specifico deriva dal
latino 'vúlgus' (volgo) e significa 'comune, diffuso, frequente'. Forma biolo-
gica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: giugno-ottobre.
550
Involucro del capolino con 21 squame maggiori e 6-12 squame minori
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1...,200,201,202,203,204,205,206,207,208,209 211,212,213,214,215,216,217,218,219,220,...508