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1267
Guaine fogliari (ocree) glabre, intere o appena cigliate, avvolgenti lassamente il fusto
Persicaria lapathifolia (L.) Delarbre subsp. lapathifolia
Il poligono persicaria, o persicaria comune, è una pianta annua a distribuzio-
ne eurasiatico-suboceanica ormai divenuta subcosmopolita presente in tutte
le regioni d'Italia. La distribuzione regionale copre quasi l'intero territorio al
di sotto della fascia montana superiore; nell'area di studio la specie si concen-
tra presso gli abitati. Cresce in vegetazioni disturbate e in ambienti ruderali,
lungo rive e fossi, nei coltivi, su suoli da argillosi a fangosi, da freschi ad
umidi, ricchi in composti azotati, dal livello del mare alla fascia montana. Il
nome generico ha etimologia incerta: potrebbe alludere al fatto che molte
specie hanno foglie simili a quelle del pesco (
Prunus persica
) o potrebbe es-
sere un antico nome medioevale di alcune piante con fusti nodosi; il nome
specifico, dal greco 'lapáthon' (romice) e dal latino 'folium' (foglia), significa
'con foglie di romice'. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura:
luglio-ottobre.
1267
Guaine fogliari pelose, cigliato-sfrangiate sul bordo, avvolgenti strettamente il fusto
Persicaria maculosa (L.) Gray
Il poligono macchiato è una pianta annua a distribuzione originariamente
eurasiatica divenuta cosmopolita nelle zone temperate del mondo, presente
in tutte le regioni d’Italia. La distribuzione regionale si estende su tutto il
territorio; nell'area di studio la specie si concentra presso gli abitati. Cresce
in ambienti ruderali e vegetazioni disturbate di giardini, fossati, rive di stagni,
discariche, su suoli limoso-argillosi da freschi ad umidi, da neutri a subacidi,
ricchi in composti azotati, dal livello del mare alla fascia montana inferiore.
Le macchie rossastre spesso presenti sulle foglie fecero sì che nella medicina
popolare si attribuirono alla pianta proprietà emostatiche non comprovate.
Il nome generico ha etimologia incerta: potrebbe alludere al fatto che molte
specie hanno foglie simili a quelle del pesco (
Prunus persica
) o potrebbe essere
un antico nome medioevale di alcune piante con fusti nodosi; il nome speci-
fico si riferisce alla caratteristica macchia rossastra a forma di V che spesso è
presente sulle foglie. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura:
luglio-ottobre.
1268
Petali saldati tra loro almeno alla base
1269
1268
Petali liberi
1330
1269
Fusti fioriferi senza foglie (foglie tutte basali)
1270
1269
Fusti fioriferi fogliosi
1284
1270
Foglie a base cuoriforme
1271
1270
Foglie arrotondate o attenuate verso la base
1275
1271
Calice assente
Asarum europaeum L.
Il baccaro è una specie a vasta distribuzione eurosiberiana, l’unico rappre-
sentante europeo di un genere con la massima biodiversità in Asia, presente
in tutte le regioni dell’Italia continentale salvo che in Val d'Aosta e Puglia. La
distribuzione regionale si estende su quasi tutto il territorio, con un’ampia
lacuna nella media pianura friulana; nell'area di studio la specie è diffusa
soprattutto nelle faggete termofile a quote basse. Cresce in boschi maturi
di latifoglie decidue (querceti, faggete), su suoli profondi e ricchi in humus,
assieme a geofite nemorali quali l'anemone dei boschi, l'erba colombina cava
e il bucaneve, con optimum nella fascia submediterranea e in quella montana
inferiore. La pianta è fortemente velenosa in tutte le sue parti e può provo-
care irritazioni della pelle in soggetti sensibili. Il nome generico, già usato
da Dioscoride, probabilmente deriva da ‘áse’ (nausea) e ‘arum’ (gigaro) e
significa quindi ‘gigaro che provoca nausea’. Forma biologica: emicriptofita
reptante. Periodo di fioritura: marzo-maggio.
1271
Calice presente
1272
1...,425,426,427,428,429,430,431,432,433,434 436,437,438,439,440,441,442,443,444,445,...508