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Myosotis sylvatica Hoffm. subsp. sylvatica
Il nontiscordardimé dei boschi è una specie a vasta distribuzione eurasiatico-
temperata presente, con quattro sottospecie, in tutte le regioni d’Italia salvo
che in Sardegna e forse in alcune regioni dell'Italia centrale. La distribuzione
regionale si estende su tutte le aree montuose del Friuli e sull'alta pianura
friulana; nell'area di studio la specie è diffusa e comune nelle faggete della
Conca di Sauris tra 1000 e 1600 m e raggiunge i 1800 m presso le malghe, ad
esempio a Casera Razzo. Cresce in boschi di latifoglie decidue (boschi misti e
faggete) spesso nelle radure e nei consorzi ad alte erbe nitrofile, a volte anche
presso le malghe, su suoli freschi e ricchi di composti azotati, con optimum al
di sopra della fascia mediterranea ed al di sotto di quella subalpina. Il nome
generico deriva dal greco 'mys-myos' (topo) e 'ous-otos' (orecchio), per la
forma e pelosità delle foglie; il nome specifico, dal latino 'sylva' (selva), allude
all'habitat boschivo; quello volgare 'nontiscordardimé' risale almeno al XV
secolo e ricorda la tradizione per cui gli amanti si scambiavano un mazzolino
di fiori prima di separarsi. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo
di fioritura: aprile-settembre.
1314
Corolla rotata, con tubo brevissimo
Borago officinalis L.
La borragine comune è una pianta annua a distribuzione eurimediterranea
presente in tutte le regioni d'Italia (spesso però come avventizia). La distri-
buzione regionale, piuttosto sparsa, si estende dal Carso triestino ai fondo-
valle del settore alpino, concentrandosi soprattutto sulle porzioni orientali
della regione; nell'area di studio la specie appare sporadicamente presso gli
abitati a quote basse. Cresce in incolti ed ambienti ruderali, su suoli piuttosto
freschi, concimati o comunque ricchi di sostanze azotate, sabbiosi o argillosi,
al di sotto della fascia montana inferiore. Le parti aeree della pianta (fiori e
foglie) vengono ancor oggi considerate commestibili, sia fresche che cotte,
ma contengono piccole quantità di alcaloidi pirrolizidinici epatotossici e po-
tenzialmente cancerogeni. Il nome generico, di antico uso, è di etimologia
molto incerta; il nome specifico deriva dal latino 'officina' (officina, farmacia)
e allude al suo antico uso a scopo medicinale. Forma biologica: terofita sca-
posa. Periodo di fioritura: aprile-agosto.
1314
Corolla non rotata, con tubo ben sviluppato
1315
1315
Foglie basali (estive) con base troncata o cuoriforme e lamina chiaramente maculata
Pulmonaria officinalis L.
La polmonaria comune è una specie a distribuzione prevalentemente centro-
europea, in Italia presente in tutte le regioni settentrionali e in Toscana. La
distribuzione regionale copre quasi tutto il territorio, con una lacuna nella
porzione centrale della bassa pianura friulana; nell'area di studio la specie è
abbastanza diffusa nelle faggete. Cresce in boschi di latifoglie decidue (quer-
ceti, carpineti, faggete) su suoli ricchi in sostanza organica, dal livello del
mare alla fascia montana. Il nome generico deriva dalla ingiustificata creden-
za che la pianta fosse utile contro le malattie polmonari, dovuta alle foglie
maculate di alcune specie che ricordavano l'aspetto dei polmoni dei malati di
tisi; il nome specifico si riferisce anch'esso alle presunte proprietà medicina-
li della pianta. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura:
marzo-maggio.
1315
Foglie basali (estive) con lamina progressivamente ridotta nel picciolo e lamina non maculata (raramente
con piccoli punti chiari)
Pulmonaria australis (Murr) W. Sauer
La polmonaria meridionale è una specie a distribuzione alpino-illirica pre-
sente in tutte le regioni dell’Italia settentrionale. La distribuzione regionale è
di tipo prealpico-carsico; nell'area di studio la specie non è comune. Cresce
in orli e radure di boschi maturi di latifoglie decidue, più raramente fra alte
erbe, su suoli argillosi, umiferi piuttosto profondi, decalcificati e quindi da
neutri a subacidi, dal livello del mare a 1600 m circa. Il nome generico de-
riva dalla ingiustificata credenza che la pianta fosse utile contro le malattie
polmonari, dovuta alle foglie maculate di alcune specie; il nome specifico in
latino significa 'meridionale'. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Perio-
do di fioritura: marzo-aprile.
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