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1090
Foglie del fusto in numero maggiore di 2
1091
1091
Foglie basali da lineari-lanceolate a lanceolate, di sotto solitamente senza peli fioccosi
Hieracium glaucum All.
Lo sparviere glauco è una specie a distribuzione mediterraneo-montana pre-
sente in quasi tutte le regioni dell’Italia settentrionale (manca in Liguria), in
Toscana e in Molise (altrove di presenza dubbia o non ritrovato in tempi re-
centi). La distribuzione regionale è di tipo alpico-carsico; nell'area di studio
la specie è abbastanza diffusa sui ghiaioni, ad esempio nei pressi di Stavolo
Hotzach tra 1350 e 1450 m. Cresce su rupi e ghiaioni calcarei, da 200 ai 2000
m circa. Il nome generico deriva dal greco 'ierax' (sparviere) in riferimento
ad una pianta di cui gli antichi credevano si cibassero gli sparvieri per raffor-
zare la vista (da qui il nome italiano adottato da Pignatti), il nome specifico si
riferisce al colore verde-azzurro (glauco) delle foglie. Forma biologica: emi-
criptofita scaposa. Periodo di fioritura: giugno-settembre.
1091
Foglie basali da lanceolate ad ampiamente lanceolate, di sotto solitamente con debole peluria fioccosa
Hieracium apricorum Wiesb.
Lo sparviere austriaco è una specie delle montagne dell'Europa meridionale
presente sulle Alpi orientali dalla Lombardia al Friuli. La distribuzione re-
gionale, piuttosto sparsa, si concentra sul settore alpino propriamente detto,
con stazioni più dense sulle Alpi Carniche; la distribuzione nell'area di studio
è poco nota. Cresce in boschi cedui piuttosto aperti di latifoglie decidue,
dalla fascia submediterranea a quella montana. Il nome generico deriva dal
greco 'ierax' (sparviere) in riferimento ad una pianta di cui gli antichi crede-
vano si cibassero gli sparvieri per rafforzare la vista (da qui il nome italiano
adottato da Pignatti); il nome specifico è il genitivo plurale di ‘apricus’ e
significa ‘dei luoghi aperti’. Forma biologica: emicriptofita rosulata/ emicrip-
tofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-settembre.
1092
Fiori tutti gialli o arancioni
1093
1092
Fiori non tutti gialli
1114
1093
Foglie verdi di sopra, fortemente ragnatelose e bianco-grigie di sotto, tutte basali. Fiori originanti prima
delle foglie
Tussilago farfara L.
Il farfaro, o tussilaggine, è una specie a vasta distribuzione eurasiatica pre-
sente in tutte le regioni d’Italia. La distribuzione regionale si estende su quasi
tutto il territorio, con un’apparente lacuna nella porzione centrale della me-
dia pianura friulana; nell'area di studio la specie è diffusa e comune. Colo-
nizza rapidamente i terreni nudi, umidi, marnosi, disturbati da poco, come
sui bordi delle strade, su dune di sabbia e scarpate argillose, in vegetazioni
pioniere discontinue, su suoli limoso-argillosi da neutri a subacidi, poveri in
humus, dal livello del mare a 2400 m circa. Il nome generico deriva dal latino
'tussis agere' (far tossire), per le proprietà espettoranti: è in effetti una delle
piante officinali più apprezzate nella cura della tosse e delle affezioni della
pelle; contiene però piccole quantità di alcaloidi pirrolizidinici epatotossici
e potenzialmente cancerogeni. Il nome specifico è quello di una pianta citata
da Plauto e Plinio, forse derivante da Fàrfaro (oggi Farfa), fiume della Sabina
affluente del Tevere. Forma biologica: geofita rizomatosa. Periodo di fioritu-
ra: febbraio-aprile.
1093
Foglie con pelosità e colore non molto diversi sulle due facce, presenti anche sul fusto. Fiori non
originanti prima delle foglie
1094
1094
Capolini con soli fiori tubulosi
1095
1094
Capolini con fiori ligulati marginali
1100
1...,369,370,371,372,373,374,375,376,377,378 380,381,382,383,384,385,386,387,388,389,...508