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Senecio oberprieleri G.H.Loos
Il senecio dei boschi è una specie a distribuzione illirico-estalpina, in Italia
presente solo in Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia
Giulia. La distribuzione regionale è di tipo alpico-carsico; nell'area di studio
la specie è diffusa e comune nei boschi misti ad abete e faggio della Conca di
Sauris, ad esempio nel Bosco Flobia e nel Bosco della Stua. Cresce in boschi
freschi e ai loro margini, su suoli argillosi piuttosto ricchi in composti azotati,
da neutri a subacidi, con optimum nella fascia montana. Come tutte le altre
specie congeneri, contiene alcaloidi pericolosi per il fegato e a lenta azione
cancerogena. Il nome generico deriva dal latino 'senex' (vecchio), alludendo
ai pappi biancastri dei frutti o alla pelosità grigia di molte specie, la spe-
cie è dedicata al botanico tedesco Christoph Oberprieler (1964-), studioso
di
Asteraceae
. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura:
giugno-agosto. Syn.:
Senecio nemorensis
L. subsp.
glabratus
(Herborg) Oberpr.
1105
Involucro dei capolini più stretto di 8 mm
1106
1105
Involucro di capolini più largo di 8 mm
1109
1106
Capolini lunghi 7-10 mm o più, rivolti da ogni lato in una infiorescenza non arcuata
1107
1106
Capolini lunghi 3-6 mm, disposti unilateralmente su rami arcuati
1108
1107
Pianta alta 30-80 cm. Ricettacolo largo al massimo 2.2 mm (asportare tutti i fiori dal capolino!)
Solidago virgaurea L. subsp. virgaurea
La verga d’oro è una specie a vasta distribuzione eurosiberiana presente, con
due sottospecie, in tutte le regioni d’Italia salvo che in Puglia e in Sicilia. La
distribuzione regionale della sottospecie nominale si estende su quasi tutto
il territorio sino alla fascia montana superiore, al di sopra della quale è soli-
tamente vicariata dalla subsp.
minuta
; nell'area di studio questa sottospecie
è diffusa e comune nelle faggete tra 1000 e 1600 m. Cresce in boschi piutto-
sto freschi, ai loro margini e nelle radure, su suoli argillosi freschi, poveri in
carbonati, da neutri a subacidi, dal livello del mare alla fascia montana su-
periore (raramente anche più in alto). Alla pianta vengono attribuite diverse
proprietà terapeutiche. Il nome generico deriva dal latino 'solidus' (saldo) ed
'agere' (rendere), per le presunte virtù terapeutiche; quello specifico in latino
significa 'verga d'oro', in riferimento alle dense infiorescenze allungate di
color giallo vivo. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura:
luglio-ottobre.
1107
Pianta alta 5-20 cm. Ricettacolo largo 2.6-4.2 mm
Solidago virgaurea L. subsp. minuta (L.) Arcang.
La verga d’oro alpestre è un’entità appartenente a una specie a vasta distribu-
zione eurosiberiana presente, con due sottospecie, in tutte le regioni d’Italia
salvo che in Puglia e in Sicilia; la distribuzione di questa sottospecie si ferma
alle montagne del Lazio. La distribuzione regionale è ristretta al settore al-
pino, con una lacuna della porzione centrale; nell'area di studio questa sot-
tospecie è confinata a quote piuttosto alte, ad esempio presso Casera Losa
a 1700 m e sul M. Tinisa a 1800 m. Cresce ai margini di faggete e peccete,
a volte in pascoli di altitudine, su suoli argillosi freschi, poveri in carbona-
ti, da neutri a subacidi, dalla fascia montana superiore a quella alpina. Il
nome generico deriva dal latino 'solidus' (saldo) ed 'agere' (rendere), per le
presunte virtù terapeutiche; quello specifico in latino significa 'verga d'oro',
in riferimento alle dense infiorescenze allungate di color giallo vivo. Forma
biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: luglio-ottobre.
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