Asinara_Book_ita - page 282

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introduzione al limite dell'areale, presente in tutte le regioni d'Italia. Sull'Isola
dell'Asinara è una specie comune; ad esempio nei pratelli a Cala Reale
(Bocchieri, 1988). Cresce in vegetazioni ruderali o arvensi, ai margini di
strade, presso gli abitati, in vigne, campi abbandonati, giardini ed orti, su suoli
da freschi ad aridi in estate, ricchi in composti azotati, da basici a subacidi, dal
livello del mare alla fascia subalpina. Il latice è velenoso: molto irritante per le
mucose, può scatenare reazioni fotoallergiche. Il nome generico deriva da
Euforbo, medico del Re Giuba II di Mauritania (I sec. a.C. - I sec. d.C.), che
secondo Plinio scoprì l'euforbia e le sue proprietà; il nome specifico deriva dal
greco 'helios' (sole) e 'scopein' (guardare), cioè 'pianta che guarda il sole'.
Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile- ottobre.
Euphorbia paralias
L.
L'euforbia marittima è una specie a distribuzione mediterraneo-atlantica
diffusa lungo tutti i litorali d'Italia ma in via di sparizione a causa dell'impatto
turistico sulle spiagge. Sull'Isola dell'Asinara è comune, ad esempio presso le
sabbie di Cala Arena, Cala dei Ponzesi, Cala S. Andrea, e nelle sabbie
meridionali (Bocchieri, 1988; Pisanu et al., 2014). Cresce su dune sabbiose
presso il mare, spesso assieme ad
Ammophila
, ed è molto resistente all'aridità,
al forte irraggiamento solare e ai venti salmastri. Il latice è velenoso: molto
irritante per le mucose, può scatenare reazioni fotoallergiche. Il nome generico
deriva da Euforbo, medico del Re Giuba II di Mauritania (I sec. a.C. - I sec.
d.C.), che secondo Plinio scoprì l'euforbia e le sue proprietà, il nome specifico
deriva dal greco 'parálios', composto da 'pará' (presso, vicino) e da 'háls-
halós' (mare, sale) riferendosi all'habitat.
Forma biologica: camefita fruticosa. Periodo di fioritura: aprile- agosto.
Euphorbia peplus
L.
L'euforbia minore è una specie a distribuzione asiatico-mediterranea introdotta
con le colture nella porzione settentrionale del suo areale europeo e oggi
divenuta cosmopolita, presente in tutte le regioni d'Italia. Sull'Isola
dell'Asinara è presente un po' ovunque; ad esempio presso Spalmadori e nelle
sabbie meridionali. Cresce in vegetazioni arvensi discontinue, in giardini,
ambienti ruderali e colture abbandonate, su suoli argillosi ricchi in composti
azotati e per lo più decalcificati e subacidi, dal livello del mare alla fascia
montana inferiore. Il latice è velenoso: molto irritante per le mucose, può
scatenare reazioni fotoallergiche. Il nome generico deriva da Euforbo, medico
del Re Giuba II di Mauritania (I sec. a.C. - I sec. d.C.), che secondo Plinio
scoprì l'euforbia e le sue proprietà; il nome specifico in latino significa 'porcellana' ed allude
alla vaga somiglianza con
Portulaca oleracea
. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: gennaio- novembre.
Euphorbia pinea
L.
L'euforbia delle scogliere è una specie a distribuzione mediterranea con
baricentro occidentale, presente lungo tutti i litorali occidentali italiani e sulle
coste di Abruzzo, Puglia e Basilicata (come avventizia anche presso Trieste).
Sull'Isola dell'Asinara è poco diffusa. Cresce su rupi marittime e sulle spiagge,
su suoli pietrosi o sabbiosi, dal livello del mare a 500 m circa, nella fascia
mediterranea. Il latice è velenoso: molto irritante per le mucose, può scatenare
reazioni fotoallergiche. Il nome generico deriva da Euforbo, medico del Re
Giuba II di Mauritania (I sec. a.C. - I sec. d.C.), che secondo Plinio scoprì
l'euforbia e le sue proprietà; il nome specifico si riferisce alle foglie molto
strette che danno alla pianta un aspetto vagamente simile a quello di un piccolo
pino. Forma biologica: camefita suffruticosa. Periodo di fioritura: marzo-giugno.
Euphorbia pithyusa
L. subsp.
pithyusa
L'euforbia delle Baleari è una specie a distribuzione stret
tamente mediterranea con baricentro occidentale presente, con
due sottospecie, in Liguria, Toscana, Sardegna e Sicilia. Sull'Isola dell'Asinara è comune, presente presso il Semaforo,
Fornelli, Cala Arena, Punta Sabina, Cala S. Andrea e Punta Scorno, in zone costiere anche salse. Cresce negli incolti
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